Fred Vargas – Un po’ più in là sulla destra

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Un po' più in là sulla destra

Il libro:
Edizione Einaudi / Collana Super ET
Anno 2010
258 pagine – Brossura
Traduzione Botto M.

La trama:

Tre storici allo sbando e uno sbirro in disarmo: tornano gli stralunati protagonisti di “Io sono il Tenebroso” e “Chi è morto alzi la mano”. Mentre è in appostamento su una panchina Louis Kehlweiler, detto il Tedesco, trova per terra un frammento di osso umano. Una traccia perduta dentro la città. All’apparenza ormai definitivamente. Eppure Kehlweiler la segue, con i suoi due aiutanti, Marc e Mathias. La segue con ostinazione e ossessione fino ad arrivare in un piccolo villaggio della Bretagna. Qui trova un collezionista di macchine per scrivere, fanatico di qualsiasi meccanismo ben oliato, un sindaco pavido e untuoso che non vuole problemi, un losco individuo ferocemente razzista, pronto a tutto pur di diventare sindaco lui. Con la pazienza e la fredda ferocia dell’indagatore, Kehlweiler toglie la maschera a tutti e ricostruisce la storia, le sue follie, le sue mostruosità. Inseguendo le tracce. Come chi scrive. Pubblicato per la prima volta in Francia nel 1996, il romanzo si distingue per il linguaggio terso, lo stile ironico e incisivo, la capacità di prendere per mano il lettore fino alla rivelazione finale, e l’accuratezza nei dettagli più sorprendenti, che deriva all’autrice dalla passione medievalista e dalla professione di zooarcheologa. Da qui il gusto per la detection, per le impronte, le tracce, le piccole cose senza importanza che permettono di dedurre, per una qualche “associazione di idee”, la soluzione di un caso.

Che dire..lo stile della Vargas mi affascina. Il suo modo di descrivere ogni personaggio, caratterialmente e fisicamente, sminuendo i pregi e enfatizzando i difetti, rendono una storia criminosa a tratti comica, diverte e incuriosisce.
Fino alle ultime pagine, non sai come andrà a finire. Fa avvicinare al presunto omicida e, quando il lettore crede d’essere arrivato alla soluzione, vira improvvisamente. E così fino all’epilogo della storia.
Anche in questo libro, si vuol spacciare il risolutore del caso, come una persona stupida, con ridicole abitudini, con riflessioni interrotte a mezz’aria, con un rospo che vive all’interno della sua tasca. Ma, guarda caso, proprio una di queste stupide abitudini, fa scoprire un indizio prezioso..
Divertente e irrispettoso, assolutamente da non perdere.

Qui la scheda del libro: Un po’ più in là sulla destra
Qui le mie recensioni di: L’uomo dei cerchi azzurri e Un luogo incerto

La scrittrice:
Nata a Parigi nel 1957, scrive con uno pseudonimo. Il vero nome è Frédérique Audouin-Rouzeau. Ricercatrice di archeozeologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche. Autrice di sceneggiature per la televisione.