Sophie Hannah – Non è come pensi

2059
Editore Garzanti

Anno 2013
434 pagine – rilegato con sovracopertina
Traduzione di Serena Lauzi

[divider]

non è come pensiHo la sensazione di vivere due vite differenti: una creata dalla speranza, l’altra dalla paura. E se entrambe sono mie invenzioni, perché dovrei credere all’una o all’altra?
Connie Bowskill è ossessionata da una villetta al numero 11 di Bentley Grove, in vendita da tempo su un sito di annunci immobiliari. Le piace collegarsi al computer e cliccare sul tour virtuale che le consente di aggirarsi per i locali dell’abitazione, stando seduta alla sua scrivania. E quella notte aspettò che Kit, suo marito, fosse addormentato, per guardarsi ancora la casa dei suoi sogni. Ma qualcosa non quadra: nel salotto c’è una donna stessa a terra, in un lago di sangue, morta. Il panico si impossessa di Connie e, spaventata, corre a svegliare Kit per fargli vedere la scena. Ma, all’arrivo di fronte allo schermo, la donna è sparita. Non solo: la moquette risulta perfetta e senza macchia, tutto appare immacolato. La moglie si è inventata tutto? E’ improvvisamente impazzita?
Connie non si dà per vinta e telefona all’ispettore Simon Waterhouse, appena tornato dal viaggio di nozze. Ma pur conoscendola da tempo, anche Simon sospetta si possano trattare di deviazioni mentali della donna, probabilmente disturbata. Ma all’arrivo di Jackie Napier, che racconta lo stesso fatto agghiacciante al commissariato, Simon decide di indagare più a fondo a quello che si presenta come un fatto assurdo.
Sembra, però, che qualcuno molto vicino a lei non voglia che si ricerchi la verità ed è disposto a tutto pur di farla tacere.
Il nuovo romanzo della scrittrice (curioso come ogni suo titolo – tranne La culla buia – sia una negazione!) promette di consacrarla come una delle più grandi regine della tensione letteraria.
Vorrei dire a Sam quanto sia spaventoso che la storia della tua vita ti sfugga di mano e assuma contorni diversi ogni volta che riprendi il filo, ma temo che non esistano parole adatte per spiegarlo.
Come reagireste se nessuno vi credesse? Se ciò che avete visto assumesse dei contorni sbiaditi e venisse messo in discussione da tutti, perfino da voi stessi? E’ così che Connie Bowskill assume la percezione di se stessa. Di una donna instabile psicologicamente, che arriva a credere che ciò che ha visto con  i propri occhi sia stato frutto della sua immaginazione. Una pazza visionaria, la quale deve convincere con le sue sole forze che quella donna, riversa sul pavimento in un lago di sangue, non se lo sia sognato. Un thriller improntato sulle relazioni interpersonali, che pone l’accento sui ruoli  familiari e sui rapporti tra genitori e figli, mariti e mogli, persino tra vicini di casa. Connie Bowskill ha una madre che bada in modo ossessivo all’esteriorità e va in crisi appena le situazioni le sfuggono di mano. Suo marito, Kit, non fa che accentuare i suoi dubbi e renderla ancora più insicura.
L’argomento è: vediamo ciò che vogliamo vedere, quindi ci creiamo un’immagine idealizzata di noi stessi e degli altri? O riusciamo ad essere obiettivi e non farci depistare dall’apparenza? Di chi ci possiamo fidare?
Sophie Hannah ha la capacità di afferrare il lettore e imprigionarlo nella storia, nella quale ogni certezza è un dubbio e ogni esitazione è una fermezza.
Consigliato.
La scrittrice:
Sophie Hannah vive a Cambridge con il marito e i due figli. È poetessa e autrice di racconti che le hanno valso premi prestigiosi, tra cui il Daphne Du Maurier Festival Short Story Competition. I suoi romanzi, editi in sedici paesi, sono sempre al vertice delle classifiche a poche settimane dall’uscita. Con Garzanti ha pubblicato anche Non è mia figlia, Non è lui, Non ti credo, Non è un gioco e La culla buia.