Michael Cordy – La memoria del peccato

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Editore: Editrice Nord / Collana Narrativa
Anno 2012
390 pagine – rilegato con sovracopertina
Traduzione: Roberta Zuppet

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la-memoria-del-peccato-michael-cordy-L-RptlGoIl dottor Fox accese il registratore “Mi descriva le sue allucinazioni”. “C’è un uomo, seduto in quell’angolo, laggiù. Ha la gola e i polsi tagliati, e grida…”. Jane s’interruppe e abbassò la testa. Un infermiere si avvicinò al medico e mormorò: “Dottor Fox, devo proprio dirglielo… In questa stanza è morto un uomo. Esattamente in quel modo. Otto anni fa”.

Questa volta – nonostante anche in questo caso ci fosse una bella copertina (che spesso mi spinge all’acquisto compulsivo…) – sono riuscito a non leggere la terza, ma non sono sfuggito alla quarta (che vi ho riportato sopra). Fortunatamente, in questo caso, ciò non ha influito sulla qualità di quanto ho letto dopo.

Trecentonovanta pagine che filano meglio di un pattino sul ghiaccio. Precise, secche, rapide, attanagliano fin dall’esordio, in un prologo che già è disturbante. Il libro è stato letto in poco più di tre giorni, segno evidente (per il mio personalissimo metro di giudizio n.d.r.) della sua cifra stilistica. Una trama realmente intrigante che vede protagonista uno psicologo, il dottor Fox, che ha subito un fortissimo trauma infantile quando – solo undicenne – assiste all’omicidio dell’intera famiglia, episodio che lo lancia in un abisso di sensi di colpa che tenta di sopire dedicandosi agli studi di psichiatria e al lavoro con i malati di mente. L’altro protagonista è una donna di cui non si conosce il nome e che quindi – come d’uso negli Stati Uniti – viene “chiamata” Jane Doe (è l’equivalente femminile di John Doe, per i bambini Baby Doe: nomi che vengono usati nel gergo giuridico statunitense per indicare persone la cui identità reale è sconosciuta o non va rivelata. E’ l’equivalente italiano di Ignoto o NN n.d.r.). Jane soffre di sinestesia in forma rarissima e acuta, una malattia di natura psicologica che porta il paziente a sperimentare distorsioni nella percezione dei sensi: Jane salva da morte certa un gruppo di ragazze prigioniere di un racket di prostitute, ma non ricorda chi sia né il suo nome. In quanto probabile testimone, la polizia l’affida a Fox che dovrà cercare di “ricostruire” il suo passato.

Il mio timore, visti altri precedenti, era che si passasse dal thriller al fantasy… ma per fortuna no. Cordy costruisce il suo romanzo su una solidissima base scientifica che lo sostanzia e gli dà credibilità; inoltre, è bravo a mantenere il ritmo serrato e a non cadere troppo preda dell’intricato mantello della trama. A proposito della trama, c’è una macroscopica caduta di stile, o meglio c’è una volontà d’esagerazione che a volte sfugge al controllo: l’entrata in scena dell’ennesima setta e dell’ennesimo “veggente” etc, etc. che inserisce nel racconto un elemento che Cordy non sempre maneggia nel modo migliore.
E’ questa la parte del libro che forse potrebbe apparire più ostica e meno fluida – in effetti in un paio di casi lo è – con il rischio della bulimia scrittoria che porta, ahimè, ad alcuni tratti di narrazione un po’ ridicoli…
Sono i tratti in cui si mescolano gli elementi scientifico-razionali, personificati da Nathan, e le leggende, le alchimie, le relazioni tra Bibbia e Libro dei Numeri che animano Regan Delaney, il santone coprotagonista.

Al di là di questo limite, che rimane contenuto e definito solo in una parte del libro, il resto è un racconto dotato di una forte suspance, colpi di scena e personaggi a tutto tondo. E’ un testo che si presta molto ad essere rimaneggiato in una sceneggiatura e non mi meraviglierei se dovesse accadere di vederlo riproposto in film.

Quando arriverete alla fine del libro, poi, credo che anche voi vi chiederete perché l’Editrice Nord abbia voluto cambiare il titolo originale “The Color of Death” con “La memoria del peccato”. A mio giudizio il titolo italiano è fuorviante, quasi più orientato alla figura di Nathan che non a quella di Jane, ma – ribadisco – lo capirete solo a libro utlimato…

Che dire in conclusione? Se vi piacciono i thriller che ben conciliano psicologia e paranormale, questo è il vostro libro. Ah, tenete conto che dovrete mettere a corredo anche riti satanici, alcuni incesti, delitti efferati e molto altro, ma se siete amanti del genere, non vi deluderà!

Michele Finelli

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Lo Scrittore

Michael Cordy è nato nel 1962 in Ghana, trascorrendo gran parte della sua infanzia tra Africa, India e Cipro. Trasferitosi in Inghilterra per frequentare l’università, dopo la laurea ha lavorato come responsabile marketing per molte aziende prima di dedicarsi completamente al suo sogno di diventare romanziere. Attualmente vive nei pressi di Londra con la moglie e la figlia. Il suo website: www.michaelcordy.com