Editore Bompiani Collana Letteratura straniera
Genere Thriller e Gialli
Anno 2014
464 pagine – ebook
Traduzione di Carmen Giorgetti Cima
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Fin dai primi capitoli ho avuto la netta sensazione che sarebbe bastato sostituire Bruxelles con Berlino e fare un salto all’indietro nel tempo di cinquanta anni per avere tra le mani la più classica delle spy-story scritte da John Le Carrè. La conferma l’ho avuta quando il maestro indiscusso di questo genere viene citato, apparentemente in modo causale, nel corso del romanzo insieme ad uno dei suoi personaggi più celebri.
Devo però parlare di Zander e del suo primo romanzo non di Le Carrè.
La narrazione è articolata su due diverse tecniche. Abbiamo le vicende di un agente segreto della CIA le cui missioni lo vedranno coinvolto, nell’arco di tempo di trentatré anni, in operazioni -a dir poco eticamente riprovevoli- in tutte le regioni dove c’è una guerra in atto: dalla Siria all’Afghanistan passando da Beirut al Kurdistan per finire in una sperduta isola della Svezia a combattere la sua ultima battaglia privata.
Il nostro agente, di cui ignoriamo il nome, perderà la moglie nel 1980 in un attentato a Damasco e dovrà dare la figlia neonata in adozione perdendone le tracce. Il lettore non dovrà sforzarsi più di quel tanto per individuare la figlia a Bruxelles nel 2013.
Questa parte, che si alterna con l’altra, è raccontata in prima persona e in tutte le sue pagine aleggia un’atmosfera cupa, carica di pessimismo, si percepisce un senso di inquietudine, ansia, di insoddisfazione e di rassegnazione.
Un’aria frizzante si respira invece nella capitale dell’Unione Europea dove un narratore esterno ci racconta, nell’arco di due settimane che precedono il Natale, di Klara -una giovane assistente personale di una euro deputata svedese, di Maohomud -un brillante laureato in scienze politiche ed ex appartenente all’élite delle forze speciali dell’esercito, di George -un pavido avvocato d’affari senza alcun scrupolo determinato a fare carriera a tutti i costi e di Gabriella, compagna d’università di Klara, che lavora presso un prestigioso studio legale.
Tutti presi a risolvere, nell’efficientissimo parlamento europeo, intrighi e a tessere trame che la politica internazionale impone tra relazioni, cene di gala, ristoranti esclusivi e lussuosi uffici, si ritroveranno invischiati in qualcosa di molto più grande di loro dove il fallimento o la sola conoscenza di segreti non vuol dire, come per la politica, il licenziamento o carriere stroncate, ma morte certa.
Ed è in questo momento che Bruxelles, Parigi, Stoccolma diventano teatri a cielo aperto con inseguimenti, rapimenti, depistaggi, pedinamenti, microspie, camuffamenti… ed è qui, forse un po’ troppo tardi, che la narrazione si anima con un discreto pathos ed una buona suspence.
Proprio il fatto, come detto all’inizio, che questo romanzo rappresenta la più classica delle spy-story, è il suo pregio e il suo difetto. I difetti, se così posso definirli, sono i personaggi che, se pur ben delineati, rappresentano un cliché senza una caratteristica peculiare che li contraddistingua o che ci permetta di ricordarci di loro. Insomma sotto questo aspetto nulla di nuovo all’orizzonte.
Anche la trama segue dei canoni prestabiliti dai romanzi di questo genere. Si prenda ad esempio la fuga di Maohomud dall’albergo: scala emergenza, percorso verso l’alto, attivazione allarme antincendio per creare un diversivo; nulla di nuovo. Emozionante comunque, anche se segue uno schema classico, l’episodio che vede Maohomud e Klara liberarsi dei loro inseguitori a Parigi.
Un plauso invece merita il “Nuotatore”, l’agente segreto che si rifiuta di commettere inutili atrocità di cui si macchiano molti suoi colleghi. Una spia disillusa che inganna e che viene ingannato dai suoi stessi superiori, un uomo in cerca di redenzione che forse troverà nell’isola flagellata dalle onde di Norra Rimnö.
Con una prosa non sempre scorrevole, comunque interessante, il romanzo di esordio di Zander non può essere promosso a pieni voti, una piena sufficienza sì che lascia ben sperare in un eventuale futuro secondo romanzo.
Aurelio
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lo scrittore:
Joakim Zander lavora come avvocato per la Commissione Europea a Helsinki. Ha vissuto in Belgio, Stati Uniti e in Medio Oriente. Questo è il suo primo romanzo.