V.M. Giambanco – Il dono del buio

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Editore Nord Collana Narrativa
Genere Thriller
Anno 2013
476 pagine – rilegato con sovracopertina
Traduzione di Giovanni Arduino

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Dono-del-buioLa storia ha inizio in modo assai promettente. Molti anni fa. Un ragazzino con le mani coperte di sangue corre in un bosco, al buio. Vuole salvare il suo amico James Sinclair da un terribile pericolo. I ragazzini saranno poi ritrovati legati ad un albero, sotto choc, ma il terzo è scomparso nel nulla e non si troverà mai più. Né i due amici saranno in grado di dare indicazioni in merito.
Oggi. Una serena famiglia , padre, madre e due bambini, viene trovata uccisa , occhi bendati, mani legate, ed una croce tracciata col sangue sulla fronte. Non si trova, né si riesce ad immaginare un movente per un delitto così orribile. Il padre è “quel” James Sinclair , di cui si parlava all’inizio della storia.
A svolgere le indagini è una donna poliziotto alle prime armi, ma già segnalata dai superiori come ottimo elemento: Alice Madison, che individua subito come possibile omicida John Cameron, ricercato per altri omicidi, ma soprattutto- e qui sta la curiosità –amico da sempre delle vittime. Che cosa lo avrà spinto? Ma sarà proprio quella, la verità?
Ci sono , secondo me, tre tipologie di gialli. Una, quella da adrenalina, in cui le uccisioni avvengono in maniere anche truculente, ad effetto; in cui i momenti di suspence sono reali, e ti fanno leggere con i brividi su per la schiena, il batticuore, e non riesci, nonostante la paura serpeggiante, a staccartene.
La seconda, i cosiddetti Noir mediterranei, con vicende meno gialle e più romanzi, un po’ casalinghe, senza scene trucide, senza troppi assassinii, ma con una loro piacevolezza ed un loro valore.
Poi c’è la via di mezzo,in cui i vari ingredienti sono miscelati in maniera equilibrata. A questa ultima appartiene il romanzo in questione.
Quando ne ho letto la trama, mi è sembrato entusiasmante, soprattutto perché mi intrigano le storie in cui gli avvenimenti luttuosi dell’ oggi sono legati a vecchi episodi,un po’ ammantati di mistero;in questo caso, Il rapimento dei tre ragazzini. Per questa ragione, mi sono buttata con sacro furore nella lettura di questo ragguardevole volume, quasi 500 pagine.
Sono velocemente arrivata all’ultima pagina, e fondamentalmente sono contenta di averlo letto, ma ci sono alcuni punti negativi che vorrei mettere in evidenza. A mano a mano che procedevo nella storia, mi sono trovata talvolta a chiedermi di qualche personaggio:- E questo chi è?, e via, a tornare indietro per cercare la persona o il legame con il contesto.
Troppi personaggi, forse? Dei cambiamenti di tempi, nelle forme verbali, che io non avrei usato. Infine, la storia mi è parsa narrata in modo poco lineare, con il pericolo di generare confusione nelle varie vicende che si intrecciano. Io non sono certa di avere capito quale fosse il preciso legame tra l’assassino e le vittime; se l’ho compreso, mi sembra farraginoso e poco credibile.
Lo stile di scrittura di questa autrice è molto buono. Gli argomenti che compongono la trama sono ottimi spunti, ma forse non sono stati utilizzati al meglio. O perlomeno, ci sono stati, nell’arco dell’ intera vicenda, un alternarsi di parti intriganti e scorrevoli ad altre più confuse e poco chiare.
Ho comunque letto con piacere il romanzo, ripeto, e sono certa che l’autrice, con le capacità dimostrate, in una prossima prova metterà a frutto gli eventuali errori precedenti, per costruire una storia eccellente!
Che voto darei? 7 su 10.

Rosy
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La scrittrice:
Valentina Maria Giambanco, nata a Roma e cresciuta fra Firenze e Milano, vive da 27 anni a Londra, dove ha studiato all’università ed è entrata nel mondo del lavoro come assistente al montaggio, collaborando a film famosi come Quattro matrimoni e un funerale. Il dono del buio è il suo esordio come scrittrice.