Tiziana Silvestrin – Un sicario alla corte dei Gonzaga

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Sicario_GonzagaNInventare storie è sempre piaciuto molto a Tiziana Silvestrin.  Intendiamoci, non le solite  favole  che si raccontano ai genitori o agli insegnanti per marinare le scuola, ma  creava personaggi  che vivevano nelle giungle  descritte da Salgari, da Burroughs  o da Kipling. Un giorno queste storie che sognava ha cominciato a scriverle, racconti brevi, da far leggere agli amici, che ovviamente apprezzavano. I complimenti  costano solo la fatica di farli e  chi vuol perdere un amico per così poco? Questo lo sapeva  anche Tiziana che intanto si era messa a recitare. Entrata a far parte di una compagnia di teatro amatoriale  aveva iniziato  a scrivere  commedie.

All’università scoprì  di avere un grande   passione per l’arte e   per la  storia  e dato che sui libri compaiono sempre i grandi personaggi, le loro conquiste, i loro delitti e le loro passioni, mentre  mai si descrive la gente qualunque, si è chiesta come Bertold Brecht: quando Giulio Cesare conquistò la Gallia, non aveva con sé neanche un cuoco?

Per la casa editrice Scrittura & Scritture, esce il nuovo romanzo Un sicario alla corte dei Gonzaga e questa la sinossi:

Mantova 1588. Un efferato sicario  si muove sicuro all’interno di palazzo Ducale. Agisce nell’ombra e attenta più volte alla vita del duca Vincenzo Gonzaga, ma al suo posto muoiono degli innocenti. Chi può volere la sua morte e perchè? Forse un antico nemico dei Gonzaga deciso a chiudere un conto in sospeso? O qualcuno determinato a far desistere il duca dal prendere parte alla crociata contro i turchi?
Intano a Costantinopoli nell’harem del sultano la splendida favorita, con la complicità della giovane Neda, trama contro il sultano stesso.
Solo il coraggio e l’acume di Biagio dell’Orso possono arrivare alla verità e trovare il mandante del sicario. Ma l’affascinante capitano di giustizia, in balia di un  passato tornato a tormentarlo e oramai stanco dell’arroganza dei potenti e del mondo crudele della corte, è diviso tra il senso del dovere e il desiderio di lasciare l’incarico presso i Gonzaga. Messo a capo della sicurezza del duca, viaggia con lui  tra le corti di Venezia, Praga e Vienna, tra alchimisti, maghi e impostori  e con il sicario sempre in agguato,  mentre la  sua relazione con la bella veneziana Rosa è messa a dura prova. E ciò che all’inizio era solo un sospetto diventa un incubo.