Angela Capobianchi e Rita Gambescia – Il teatro del buio

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copertina_def_ITDBAngela Capobianchi è nata a Pescara, dove vive e lavora. Avvocato, nel 1999 abbandona la carriera legale per dedicarsi alla famiglia e alla scrittura. Nel 1998 pubblica il suo primo giallo Le ragioni del Lupo (Di Renzo Editore). Nel 2001 vince il premio “Gran Giallo Città di Cattolica” con il racconto Delitto alle Terme, poi pubblicato nella collana “Il Giallo Mondadori”. Del 2006 è il thriller I giochi di Carolina (Piemme). Con il suo ultimo romanzo Esecuzione (Piemme, 2011), giallo psicologico ambientato nel mondo della musica classica, ha vinto il premio NebbiaGialla 2012 ed è stata finalista nel Gran Premio delle Lettrici di Elle 2012. Il suo racconto A pranzo con la zia è stato inserito nell’antologia “Giallo Panettone” (Mondadori, 2012). I suoi libri sono conosciuti anche all’estero.

Rita Gambescia è nata a Lanciano e vive a Pescara. Ha girovagato un po’ per l’Italia fra Bologna, Milano e Roma. Giornalista professionista, ha lavorato nel campo della comunicazione fra giornali, pubblicità, web e uffici stampa. Fra le sue pubblicazioni il romanzo breve Il villaggio dove avevano tutti un cane (Pironti, 2006).

Per Ianieri Edizioni e già disponibile nelle librerie, il loro romanzo di cui vi riporto la sinossi:

«Le luci si abbassarono. Le quinte si tinsero di nero e la sala si riempì di ombre… Improvvisamente quello era diventato il teatro del buio».

Fiore è un poliziotto. Anzi, è il capo della polizia. Ne ha fatta di strada da quando, appena dodicenne, si trovò coinvolta in un’oscura vicenda che contribuì brillantemente a risolvere. Ora, a più di cinquant’anni da quel lontano 2013, la racconta ai suoi nipotini, rievocando un’epoca scomparsa in cui i Falchi Rotanti si chiamavano ancora elicotteri e non esistevano virus informatici trasmissibili agli uomini. La storia prende le mosse dalla sua iscrizione a una famosa scuola di recitazione. Fiore è un’adolescente impacciata, solitaria e figlia unica di due brillanti avvocati. La frequentazione della scuola di teatro, però, dà una svolta decisiva alla sua vita. Insieme ad altri tre compagni di corso – Amina, Pietro e Bernardo – forma un gruppetto inseparabile. Ma ecco che una morte improvvisa e apparentemente inspiegabile sconvolge l’ambiente del teatro e la vita degli allievi. I quattro amici, capeggiati da Fiore, cominciano ad investigare per conto loro. Non sarà impresa facile, e diverse saranno le prove di coraggio da affrontare. Fra colpi di genio e grossi abbagli, azioni rocambolesche e astuti espedienti, i quattro protagonisti della storia procederanno verso la soluzione del caso, sempre stretti l’uno all’altro da un patto di amicizia che – al di là della distanza che la vita metterà in seguito fra loro – resterà immutato a lungo, forse per sempre.

Con Il teatro del buio Angela Capobianchi e Rita Gambescia mettono a frutto una decennale amicizia cimentandosi per la prima volta in un lavoro di scrittura a “quattro mani”.