Torkil Damhaug – Il signore del fuoco

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Editore Atmosphere Libri Collana Bibiolteca del Giallo
Genere Thriller
Anno 2015
485 pagine – brossura
Traduzione dal norvegese di Lucia Barni
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200Scegliete il vostro posto preferito per la lettura, mettetevi comodi ed immergetevi nelle pagine del libro. In una storia che non vi darà respiro, che vi offrirà ricorrenti colpi di scena che ogni volta vi presenteranno inattese e ulteriori svolte.

La vicenda si svolge a Lillestrom, in Norvegia.

Una serie di incendi, l’amicizia tra Karsten e Jasmeen, sua compagna di classe pakistana, la scomparsa di Karsten e le ricerca che Synne, sua sorella, intraprenderà per scoprire cosa è avvenuto a suo fratello.

Questi i punti salienti della trama raccontata da Torkil Damhaug.

Non voglio e non posso aggiungere altri particolari della narrazione, svelerebbero troppo e toglierebbero l’effetto pathos tipico di certi thriller.

Ma oltre alla trama ci sono altri punti da sottolineare e mettere in evidenza, in maniera tale da non scoprire tutte le carte e non rovinare il gusto della lettura.

Quando penso ad un paese nordico il primo colore che mi viene in mente è sicuramente il bianco non potendo non pensare alla neve e al freddo.

Il Signore del fuoco presenta anche altre sfumature, altri colori.

Il rosso del fuoco.

Il fuoco che cancella, che distrugge, che purifica secondo la mente malata di chi appicca gli incendi.

Il rosso del sangue delle vittime, vittime designate che non hanno più diritto di vivere perché sanno, vittime colpevoli solo di essersi trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato e vittime pedine necessarie per le mosse studiate e messe in atto da menti malate.

Il nero delle paure e degli incubi.

Paure ed incubi che devastano l’anima, che non l’abbandonano mai e che anzi l’accompagnano nel corso degli anni.

Tornare nei luoghi della propria infanzia, laddove il male ha marchiato a fuoco chi crescendo non ha altro in mente che vendicarsi e mettere in pratica quei gesti funesti che apparentemente ti regalano la pace così avidamente ricercata ma che in realtà inevitabilmente non fanno altro che accrescere il male.

Non c’è un colpevole solo, ma ce ne sono tanti.

Non c’è una vittima sola, ma ce ne sono tante.

Ogni protagonista che incontrerete nel corso della lettura che sia carnefice o vittima si mostrerà attraverso le parole dell’autore così ben descritto e delineato e tra tutti gli aspetti rappresentati è l’aspetto psicologico ad avere lo spazio maggiore, quello che Damhaug approfondisce in maniera specifica. Per ognuno c’è la storia della propria vita, adolescenti prima, adulti dopo, con il proprio bagaglio. Adolescenti che si affidano agli adulti e adulti che tradiscono gli adolescenti. Adolescenti che tra di loro spesso non si comprendono, che formano gruppi il più delle volte in competizione ma con alla base le stesse perplessità, adulti che per nascondere le proprie nefandezze si coprono a vicenda e non si fermano davanti a nulla.

Vi invito quindi a leggere questo buon thriller psicologico che svolge egregiamente il suo dovere appunto di thriller, con l’adeguata suspense, quella che ti fa perdere tra le pagine di un libro.

…Synne continuò a leggere. In qualsiasi momento poteva sparire tra le pagine di un libro e rimanerci, e allora era impossibile entrare in contatto con lei finché non si decideva a tornare in questo mondo…

Lo è quasi sempre per noi lettori, e lo sarà anche per Il signore del fuoco.

Cecilia Dilorenzo
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Lo scrittore:
Torkil Damhaug (nato nel 1958 a Lillehammer) è un autore norvegese medico. Ha studiato letteratura e antropologia presso l’Università di Bergen e medicina presso l’Università di Oslo. Ha lavorato come medico nelle isole Lofoten e in istituti psichiatrici della contea di Akershus. Ha debuttato nel 1996 con il romanzo Flykt, mane. Il signore del fuoco è il suo sesto romanzo e ha vinto il Rivertonprisen nel 2011. I suoi libri sono pubblicati anche in Germania.