Editore Fernandel Collana Fernandel
Genere Thriller
Anno 2015
176 pagine – ebook
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“Sbatti il mostro in prima pagina”. È dai tempi di Valpreda che ciò accade sistematicamente sui media; infatti non passa giorno che eclatanti avvenimenti di cronaca nera si guadagnino i titoli di testa dei giornali: omicidi, stragi familiari, femminicidi, lanci di acido sui volti… Alcuni di questi orrori in poco tempo cadono nel dimenticatoio, ma altri, complici squallide trasmissioni televisive, tengono vivo l’interesse pubblico per mesi e mesi se non per anni. Ma quanti di questi “mostri” sono veramente colpevoli? Alcuni, dopo aver subito ogni tipo di linciaggio, vengono assolti in forma definitiva, altri, forse, sono vittime di terribili errori giudiziari, altri ancora sono, al di fuori di ogni ragionevole dubbio, spietati assassini e meritano la condanna loro inflitta.
Sicuramente colpevole lo è quel signore quarantenne che, una decina di anni fa -in una città della Lombardia- trucidò gli zii che abitavano nell’appartamento sottostante di una villetta bifamiliare.
Ed è proprio a questo caso che Matteo Ferrario si è ispirato, e non ne fa mistero, per dare alla luce il suo romanzo “Il mostro dell’hinterland” che ci fa vedere Riccardo Berio “il mostro” e personaggio principale, sotto una luce diversa, carica di umanità e oserei dire di simpatia.
I fatti narrati, non si discostano eccessivamente da quelli reali, ma tutto il resto (caratteristiche dei vari personaggi, il loro tratto psicologico, le loro frustrazioni, i rapporti interpersonali, le dinamiche che si sviluppano nel corso dell’intero romanzo) è solo frutto della fantasia dell’autore e bisogna dare atto a Matteo di essere riuscito a dar vita a personaggi molto interessanti (anche se alcuni sono abbastanza scontati) e proprio per questo a catturare l’attenzione del lettore.
La timidezza, la solitudine, l’introversione di Riccardo, che pensa solo ai suoi libri e sporadicamente allo studio, sono contrapposte alla giovialità degli zii, una coppia di una certa età che se la spassa alla grande con viaggi, vacanze ed una vita sessuale alquanto disinibita; non bisogna essere psicoanalisti per capire le motivazioni che hanno spinto Riccardo a trucidare gli zii, farli a pezzi e spargere i loro resti in un canalone e nei boschi.
Condannato in via definitiva all’ergastolo, Riccardo viene intervistato da una nota giornalista televisiva Alda Pursino, che non fa nulla per nascondere la presunzione e arroganza nei confronti del più “debole” ergastolano il quale sa difendersi dalle subdole allusioni della giornalista che viene messa in difficoltà dalle pungenti risposte del Berio. La sfida dialettica tra i due, il bianco e il nero, il Bene ed il Male, il saggio e lo squilibrato è uno dei punti di forza del romanzo che evidenzia quanto sia potente e sprezzante “il quarto potere”, che non tiene conto dei sentimenti di un uomo anche se si è dimostrato uno spietato assassino: tutto è sacrificato al Dio “audience”,
Altri due personaggi rivestono un ruolo importante nel romanzo: Giuseppe, un cugino che non lo abbandonerà, e Mara l’unica ragazza nella vita di Riccardo, l’unica che forse lo avrebbe potuto salvare dai suoi demoni.
Forse Mara, se fosse riuscita ad introdursi nelle fessure dell’animo di Riccardo, avrebbe potuto ricreare in lui una nuova insospettata vita così come è riuscita a riportare a nuova vita le strelitzie, che sembravano ormai appassite, con abili manovre delle dita che entrano nelle fessure dei fiori, estraendo nuovi petali arancio e blu elettrico.
Aurelio
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Lo scrittore:
Matteo Ferrario è nato nel 1975 in provincia di Milano, dove vive e lavora. Architetto e giornalista, collabora con riviste di costruzioni e di edilizia sostenibile. Ha pubblicato racconti nelle antologie Via dei matti numero zero (Terre di Mezzo, 2002) e Racconti diversi (Stampa Alternativa, 2004). Per Fernandel ha pubblicato il romanzo Buia.