Ivo Tiberio Ginevra – Guarda come si uccide

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Editore I Buoni Cugini
Anno 2015
Genere Thriller poliziesco
140 pagine – brossura
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370-xcms_label_largecopertina_IvoPrima di parlare del romanzo, vorrei fare alcuni cenni sull’autore, Ivo Tiberio Ginevra, scrittore ed editore nato in Sicilia, dove vive tuttora.

Fondatore della casa editrice “I Buoni Cugini editori“, il suo intento è quello di pubblicare opere ormai finite nel contenitore degli oggetti smarriti, a partire da alcuni romanzi di Luigi Natoli, come Squarcialupo, Alla guerra!, Gli ultimi saraceni.

Questi testi non sono mai stati tramutati in libro, ma pubblicati nelle appendici del giornale di Sicilia un secolo fa.

Ha pubblicato due romanzi con Robin Edizioni, Gli assassini di Cristo (2011) Sicily Crime (2012) e dichiara di non aver mai fatto una presentazione dei suoi romanzi.

E mi permetto di dire: “Peccato!”

Perché dopo aver letto questo libricino di 140 pagine di adrenalina pura, il primo istinto che avrete è quello di voler stringere la mano a questo scrittore, il quale ha compiuto ben due scelte coraggiose, quella di aprire una casa editrice – considerata la crisi del mercato editoriale – e di pubblicare il suo romanzo, il primo che inaugura la Collana “Sbirri e Sbirrazzi”.

La trama si svolge nel territorio che Ivo conosce bene: la sua terra, la Sicilia. E ci racconta quanto questa regione sia ormai corrotta e in mano a mafiosi senza scrupoli che non guardano in faccia a nessuno. Il codice etico non esiste più da tempo, così come la speranza di trovare un lavoro onesto e rispettabile senza finire nelle mani della criminalità organizzata.

Ma quando si è ragazzini, si pensa di essere invincibili, tanto da mettersi alla prova con atti di coraggio, entrando in una vecchia clinica abbandonata dei nobili Arpazza, per sfidare i compagni.

La sporcizia e la puzza di muffa all’interno del rudere non ricordano nulla di quello che era in precedenza, una villa trasformata in clinica polispecialistica e dedicata alle malattie respiratorie, bombardata durante la seconda guerra mondiale, causandone il crollo e la morte dei pazienti, dei medici e della sua fondatrice, Ninetta, l’ultima discendente della dinastia Arpazza.

Si diceva che fosse ormai abitata dai fantasmi e proprio per questo motivo méta di ragazzini con la voglia di scommettere chi se la sarebbe fatta sotto prima.

Così fanno Calogero e Ninni, insieme a Andrea, Mauro, Vicè, tutti fra i dodici e i tredici anni.

Comincia così un’avventura che difficilmente i loro occhi dimenticheranno mai..

Sui gradini Calogero pensa alla prova di coraggio che ha fatto con Ninni e con tutti gli altri, pensa ai fantasmi che non esistono e conclude che i mafiosi sono molto peggio degli spiriti.

Primo romanzo che leggo di Ivo Tiberio Ginevra, il quale è riuscito a condensare e a dare una struttura solida in così poche pagine a una storia che ha molto da raccontare, concentrata sui personaggi e sul dramma che ancora si vive in Sicilia. La mafia intesa nel senso più spregevole (perché…ce ne sono altri meno spregevoli?), in cui non c’è rispetto per nessuno, neanche per i bambini.

Un poliziesco con una ristretta ambientazione – mi ha ricordato i generi della “camera chiusa”, anche se in realtà non vi è un colpevole misterioso da scoprire, né un’indagine da portare avanti, ma solo porte da aprire e sorprese da scoprire.

Pensavo di trovare Camilleri..e invece mi sono imbattuta in Ivo Tiberio Ginevra.

Due diversi punti di vista, un’unica grande passione per la propria terra, la stessa consapevolezza di quanto il Male si annidi in profondità, senza lasciare spazio, né fiato, alla speranza.
Quanto coraggio ci vuole per affrontare le proprie paure? Quanto temiamo i nostri spiriti e quanto invece potrebbero vegliare su di noi? Alle volte sono più reali di quanto crediamo..

Lettura scorrevole ma molto cruda, forte.

Cecilia Lavopa