Maurizio De Giovanni – Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi

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Editore Einaudi Collana Einaudi.Stile libero big
Anno 2015
Genere thriller/Noir
400 pagine – brossura
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978880620345GRAChe farò adesso? Che farò?

Lo fissava, le labbra strette e le mani contratte attorno al manico della borsa, le spalle rigide per mantenere un contegno. Lo fissava come se lui potesse risponderle.

Ma Ricciardi, l’uomo con la testa piena di vento e sabbia, l’uomo dall’anima di vetro così facile a rompersi in mille pezzi, risposte non ne aveva.

Non ne aveva per sé, figurarsi per gli altri”.

E già con queste poche righe l’incantesimo riprende; è la magica atmosfera, che solo Maurizio De Giovanni col suo commissario Ricciardi sa creare…E non si può interrompere la lettura fino alla parola fine.

Chi ha letto le precedenti storie con questo protagonista, ritroverà in quella scarna descrizione piena di poesia, la perfetta definizione di Ricciardi, Barone di Malomonte, Commissario di polizia nella Napoli degli anni ‘30.

Il caso con cui deve cimentarsi il nostro eroe (e per i suoi fans lo è! Non è un modo di dire e basta) è in realtà una storia già definita. Una donna bellissima e altera, la Contessa Bianca di Roccaspina, cerca il suo aiuto per indagare su un omicidio di cui si sa pressoché tutto. Un usuraio , ammazzato con un oggetto acuminato, della cui uccisione si è autoaccusato proprio il marito della Contessa.

E allora perché indagare nuovamente? – si domanda perplesso Ricciardi. Perché la moglie ha la certezza che lui sia innocente. E vuole capire.

Dopo un po’ di titubanza, l’indagine parte.

Ricciardi comprende, da alcuni dettagli,come la vicenda in effetti presenti lati oscuri, che dovrà riconsiderare. Bisognerà essere molto cauti: il poliziotto che ha indagato a suo tempo considera la faccenda chiusa. Ma Ricciardi, col suo fedele Maione, sa come muoversi, e si appassiona alla vicenda.

Aggiungere altro alla trama sarebbe togliere il gusto di una lettura intrigante , che cattura l’animo e ne fa rimpiangere ogni pagina, una volta terminato.

La nostra fortuna –“nostra”, dei lettori affezionati, intendo – è che De Giovanni lascia sempre spiragli, situazioni delicate irrisolte, che ci fanno sedere pazientemente sulla riva del fiume, non per vedere passare il cadavere del nostro nemico, ma per leggere il prossimo romanzo!!!

Di cui, siamo certi, De Giovanni non ci vorrà lasciare orfani!

Ogni romanzo di questo autore mi ha toccato le corde del cuore in modo particolare.

Anche in questa storia ritroviamo la malinconia, il dolore, la solitudine, la sensibilità che caratterizzano quest’ uomo “diverso” e speciale. Il peso delle sue visioni di morte; l’amore che trova chiusa la porta del suo cuore; il ricordo delle persone che ha perduto –la madre, l’amata governante Rosa, che tanta parte ha avuto nella sua vita –fanno di lui un uomo straordinario, che non si può non amare, una volta conosciuto.

Se aggiungiamo poi il fatto che tutta la storia, tutti i sentimenti siano descritti con una poesia struggente, di altissimo livello, il valore del romanzo, a mio parere, aumenta notevolmente.

Settembre, settembre. Notte di settembre.

Notte traditrice, che si presenta calda del sole del giorno che ha memoria dell’estate e porta tanti profumi di erba tagliata e di fiori gravidi, che basta lasciare uno spiraglio aperto e lei si introduce con dita lunghe e fredde e leggere ad accarezzarvi contropelo, per un minuscolo brivido di disagio.

……. E’ settembre, e sembra che la tenerezza della città di mare e cielo e fronde che stormiscono nell’aria fragile non debba finire mai. Sembra che le anime possano restare di vetro, e mostrare quello che hanno dentro senza paura.

Sembra.

Che dire, di fronte a questi..versi? Per me possono essere definiti tali, in un certo senso. E mi inchino.

Vogliamo spendere due parole su alcuni personaggi?

Il brigadiere Maione, per esempio. Bella invenzione dell’autore come “spalla” di Ricciardi. Potrei definirlo simile al Catarella di Montalbano, ma molto più completo nelle sue sfaccettature; forse perché ha tanto sofferto nella sua vita, e il dolore, sappiamo , dà una sensibilità speciale. Anche se in questo romanzo lo troviamo in versione comica, ed è una piacevole scoperta. Il racconto della sua guida spericolata con Ricciardi al fianco, o dei suoi colloqui con Bambinella sono delle vere e proprie chicche!!

Anche Bambinella è un personaggio difficile da dimenticare. E’ così disarmante nelle sue manifestazioni affettive; così comico quando sta per addentrarsi in descrizioni scabrose inerenti al suo lavoro che riesce simpatico/a all’istante, senza incertezze.

Ho amato, in questa storia, anche la figura della Contessa Bianca. Ho ammirato la sua dignità, nella povertà, nella disgrazia. La sua caparbietà nel voler sapere ad ogni costo l’accaduto, sopportando il dolore e la vergogna con fierezza. Credo che Ricciardi l’abbia aiutata proprio per queste sue qualità.

E ultima, ma non meno importante, l’unica donna che potrebbe fare breccia nel cuore del commissario: Enrica. Qualcosa in questo romanzo, di talmente impalpabile che quasi sfugge, si muove; qualche parola pronunciata da Ricciardi in un momento di profonda emozione: sarà il preludio a un di più, o solo un’illusione?

Bello, bello, bello.

De Giovanni, vogliamo leggere ancora!!! Grazie di tutte le emozioni che ci regali.

Rosy Volta
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Maurizio De Giovanni è nato a Napoli nel 1958 ed è autore di una serie di romanzi gialli di grandissimo successo. La sua carriera di scrittore è cominciata nel 2006 con il romanzo “Le lacrime del pagliaccio”, pubblicato dall’editore Graus e ripubblicato l’anno successivo da Fandango con il nuovo titolo “Il senso del dolore”. Questo romanzo, ambientato nella Napoli degli anni Trenta, ha per protagonista il commissario Ricciardi, eroe di tanti successivi lavori di De Giovanni come “La condanna del sangue”, “Il posto di ognuno”, “Il giorno dei morti”, “Per mano mia”, “Vipera”, “In fondo al tuo cuore”, “Anime di vetro”. Questi romanzi devono il loro grandissimo successo alla peculiarità della loro ambientazione, nella Napoli del periodo fascista, e al fascino del loro protagonista, un poliziotto intuitivo, tormentato e animato da un’insaziabile sete di giustizia. Accanto alla serie del commissario Ricciardi De Giovanni ha pubblicato anche un’altra serie di romanzi, ambientata nel commissariato di Pizzofalcone.