Antonio Manzini – Pista nera

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Editore Sellerio Editore Palermo Collana La Memoria
Anno 2013
Genere Giallo
288 pagine – brossura
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3144-3Fulminata sulla via di Damasco : si può dire, per un libro?

Può accadere che uno (una, nella fattispecie) abbia in casa da un anno e più un libro acquistato un giorno “perché la ispirava”, e, sommersa dalle sue letture,  non abbia mai trovato il tempo di iniziarlo. Poi , un bel giorno, sempre la stessa persona inizi a leggerlo e non si fermi più fino all’ultima riga.

Prima di accennare brevemente alla trama, posso dichiarare di avere da poco aggiunto alla mia “raccolta” di miti/amori, altri due personaggi: Antonio Manzini ed il suo vicequestore –attenzione! Non commissario – Rocco Schiavone.

Chi già conosce questo  personaggio si scandalizzerà di certo; ma poi spiegherò il mio punto di vista.

La storia, intanto.

Valle d’Aosta, Champoluc.   Un uomo  viene trovato morto sulle piste, dilaniato da un gatto delle nevi. Ma non è un incidente normale, o non gli avrebbero trovato in bocca un fazzoletto appallottolato  insanguinato.

Viene chiamato ad indagare un poliziotto sui generis, moooolto sui generis , il vicequestore Rocco Schiavone, catapultato a viva forza da Roma nella gelida Valle  per scontare delle colpe- quali siano si sapranno cammin facendo.

Inutile dire che il nostro uomo  viva malissimo questa situazione: l’ambiente estraneo, il freddo intenso , soprattutto i drammi personali fanno sì che l’uomo esterni spesso e volentieri questo suo profondo disagio interiore con modalità più o meno  ortodosse .

Durante l’inchiesta conoscerà personaggi interessanti, scoprirà segreti del paese e, inutile dirlo, risolverà brillantemente il caso, nonostante la partenza col piede sbagliato e la malevolenza che dimostra in genere verso tutto e tutti..

Ho volutamente  abbreviato la trama perché credo sia da gustare sapendo poco o niente della vicenda; soprattutto vorrei soffermarmi su alcune riflessioni .

Perché mi piace così tanto Rocco Schiavone? E’ certamente un personaggio più negativo che positivo: cinico, sarcastico coi suoi subalterni e non solo, fino alla crudeltà; infine,  particolare più grave: corrotto. Infatti non disdegna maneggi per arrotondare, e non sempre le sue frequentazioni sono cristalline.

C’è però un’altra faccia della luna che lo riscatta ai miei occhi di romantica donna : sento in lui una disperazione senza fondo, una fatica di vivere, un tormento interiore che me lo rende caro, nonostante tutto!

Ci sono, nel romanzo, dei corsivi, in cui  narra in prima persona di sé e della sua vita familiare, del suo amore per la moglie, che sono struggenti, e rappresentano  dei piccoli gioielli , da rileggere più e più volte.

“I ricordi. Sono quelli che mi hanno sempre lasciato a piedi.

C’era un poeta tedesco che diceva che il passato è un morto senza cadavere.  Non è vero.

Il passato è un morto il cui cadavere non la smette mai di venirti a trovare. Di notte come di giorno. E la cosa ti fa pure piacere. Perché il giorno che il passato non dovesse più farsi vivo  a casa tua,significa che ne fai parte.  Sei diventato passato”.

Questa sua storia privata parallela, intercalata  a quella “gialla”, rappresenta la parte migliore – o forse il giusto completamento –di questo romanzo, che ho gustato come non mi accadeva da tempo!

Ho trovato in Antonio Manzini la stessa introspezione dei personaggi, le stesse emozioni  , che finora solo Maurizio  De Giovanni mi aveva dato, anche se i personaggi creati dai due scrittori  sono diametralmente opposti.   Ma, ripeto, anche un eroe negativo come Schiavone può affascinare, pur non condividendo certi suoi operati.

Manzini mi ha fatto anche ridere. Ci sono battute alla dinamite, rispostacce, che (stesso discorso di prima) anche se sono sarcastiche e graffianti, sono nello stesso tempo argute ed esilaranti.  Belli i personaggi collaterali, poliziotti e non.

Lo stile  di scrittura dell’autore è quello che io preferisco: asciutto, senza sbavature, con un lessico sempre perfetto ed appropriato.

Avendolo letto in ritardo sul tempo, so che sono già stati pubblicati tre romanzi successivi con Rocco Schiavone, e li  possiedo!!

Sono lì che mi dicono:-Leggimi!

E lo farò molto presto; già mi pregusto l’emozione.

Voto: dieci!!

Rosy Volta
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Lo scrittore:
Antonio Manzini, attore, sceneggiatore, regista e scrittore. Nato a Roma nel 1964. Suoi romanzi:  Pista nera; La costola di Adamo; Non è stagione; Era di maggio; Sangue marcio; La giostra dei criceti.