Maria Silvia Avanzato – In morte di una cicala

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Editore Fazi
Anno 2015
Genere Thriller
239 pagine – brossura
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morte-cicala-light-675x1024Ogni ricordo che ho di Barbara corre a banchi di scuola, notti insonni e brutte avventure finite male. Però so tutto. So che era la mia unica amica e che mi diceva:- Azzurra, svegliati, la vita è là fuori e noi siamo qui ferme a guardare.-
E ancora più spesso diceva: -Io la lascio, la scuola. Farò una bella sorpresa a tutti.-
Nel giro di qualche tempo la vidi prendere la rincorsa, spiccare il volo, svanire.”

E’ Barbara, in fondo, e non Azzurra, la protagonista di questa storia noir, che più noir non si può.
La sua presenza ammantata di mistero aleggia in tutto il romanzo, e fa muovere i personaggi come pedine su una scacchiera inquietante.

La storia, in breve.
Bologna, anni ’80. Azzurra decide di rintanarsi in un paesino sperduto, Cima d’Argile, in seguito ad una tormentata storia d’amore , che ben presto si rivela una delusione.
Lì va a vivere nella fatiscente villa di una ex attrice, altrettanto cadente , dove vorrebbe dedicarsi alla pittura e riprendere un po’ le fila della sua vita.
Decide intanto di indagare sulla misteriosa scomparsa di Barbara, la sua migliore amica, irrequieta e ribelle, dedita alla droga ed a chissà che altro fuggita tempo prima e mai più riapparsa.

Dal momento in cui inizia a porre domande in giro per il paese, l’atmosfera si fa tesa.
Personaggi ambigui e sfuggenti; un cimitero solitario che la attira ; un barista maniaco. Due ragazzi, dei quali uno bello e dannato, morti in un incidente anni prima, in circostanze drammatiche.

Nessuno sa nulla di Barbara ; o forse nessuno vuole dire nulla? Qualcuno afferma che sia morta in giovane età, dopo una vita di stravizi. Azzurra , addolorata, sarebbe anche propensa a credere a questa versione: dopo una stagione da cicala, era la fine più prevedibile. Ma in municipio risulta viva, e nel cimitero non c’è alcuna lapide col suo nome.

La storia è incalzante. Quello che sembrava, all’inizio, un romanzo “normale” si dipana , a poco a poco, con una trama da paura e ve lo dice, cari lettori, una che ha letto un numero indefinito di thrillers di ogni genere!

La Paura (e non a caso lo scrivo con la maiuscola!) non è data soltanto dai fatti terribili che si succederanno, senza dare al lettore il tempo di rendersi conto degli orrori che nasconde questo paese, ma dall’atmosfera cupa, dalle descrizioni dei luoghi, con ricchezza di dettagli che contribuiscono ad aumentare il pathos.
Il primo omicidio coglie il lettore di sorpresa, come un pugno nello stomaco; lo lascia spiazzato, a chiedersi cosa potrà mai succedere, ora; che cosa possa riservare ancora la storia.
E ne riserverà, di nuovi avvenimenti, in un crescendo di angoscia man mano che si faranno palesi le trame nascoste dietro un’apparenza di normalità!

Fino all’ultima pagina la lettura non dà tregua, perché ormai bisogna “sapere” e l’ultima rivelazione è quella che mi ha procurato maggiore sgomento. Altro che finale a sorpresa! Qualcosa di più forte.
Che dire di questo romanzo? Spesso, nella mia lunga carriera di lettrice compulsiva di gialli ho affermato: Questo è un bel libro.
Lo ripeto con forza, riferendomi a “In morte di una cicala”.

E qui, con “bello”, pur essendo un aggettivo abusato, intendo un lavoro che mi ha soddisfatta pienamente, che mi ha fatto godere la lettura, che mi ha dato emozioni, tensioni, angoscia, pure. Ma che ho terminato con rammarico.
Eccellente l’idea di fare narrare la storia da più voci, man mano che prosegue la vicenda. Una trovata assai originale, che dà un “tocco” in più all’opera.
Per concludere, un noir raffinato e denso di atmosfera.
A parer mio l’autrice, pur essendo una giovane donna (classe 1985!) ha un ottimo stile di scrittura; una ricchezza di vocabolario che in questo particolare lavoro ha contribuito non poco a rendere le descrizioni avvincenti a “calare” il lettore nelle atmosfere di volta in volta inquietanti.

Maria Silvia, da parte mia, promossa a pieni voti!!

Rosy Volta
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La scrittrice:
Maria Silvia Avanzato, nata a Bologna nel 1985, ha vinto numerosi concorsi letterari con racconti e romanzi scritti dall’età di cinque anni. Scrive articoli per il web, soggetti teatrali e testi musicali. Le piace oscillare fra ironia e noir e convive con un editor inflessibile dai ferrei giudizi: sua nonna. Nel 2013, per Fazi editore, ha pubblicato Crune d’aghi per cammelli.