Alessandro Bastasi – Era la Milano da bere. Morte civile di un manager

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Editore Fratelli Frilli – Collana I tascabili noir
Anno 2016
Genere noir
277 pagine – Rilegato con sovraccopertina.
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era_la_milano_da_bere_per_webSi vivono a volte istanti nei quali il passato non esiste, o, se esiste, è come se non si fosse mai vissuto. Come se tu non fossi quello di allora ma un suo doppio, la cui strana vita è racchiusa in quell’istante. Un istante eterno che annulla ogni cosa, che si estende ovunque, annientando d’un colpo il tempo e lo spazio”.
Non so perché questa frase, fra le tante, mi sia rimasta impressa, forse perché è quella in cui Massimo, il protagonista di questa intensa storia , prende coscienza di quello che era e di quello che è diventato; del passato perduto per sempre e dello squallido presente; degli affetti familiari, sempre rimpianti ed ormai sfumati.
La storia di Massimo Gerosa, manager di successo in un’azienda milanese, e della progressiva sua caduta agli inferi , per una serie di circostanze oscure ed indipendenti dalla sua volontà e dal suo comportamento, mi ha colpita profondamente. Mi sono chiesta, durante il procedere della vicenda, quale potesse essere il motivo di questa serie di avversità tremende, che non meritava neppure la spiegazione, terribile, arriva alle ultime pagine, quando ormai i giochi sono fatti e non c’è possibilità di ritorno.
Così il lettore assiste , impotente e con un’angoscia crescente (almeno, a me è accaduto) ai cambiamenti di vita, non solo del protagonista, ma della bella moglie, della figlia, che sono a loro volta trascinate, come nei cerchi sull’acqua, in situazioni dolorose.
Anna, la moglie, ambiziosa, mai contenta e con le mani bucate, quando si rende conto che il vento è girato a loro sfavore, non esita a lasciarlo ed a lanciarsi in squallide storie. Cristina, la figlia, se ne va e cerca di costruirsi una parvenza di vita serena lontano da quella famiglia che le ha procurato tanto dolore.
Massimo, dopo avere disceso gradualmente la china, dormito in macchina, mangiato alle mense pubbliche, trova una specie di lavoro come guardiano notturno nella sede di Destra Nazionale, e da lì prende avvio la parte più drammatica della vicenda, incalzante, dolorosa! Lì Gerosa matura la sua idea di vendetta verso il suo ex capo, Modigliano, responsabile, secondo lui , della sua rovina.
La tragedia incalza, sempre più cupa, e si avvia verso un finale tragico, che di più non si può.
Si arriva all’ultima pagina con il cuore stretto.
Alessandro Bastasi con questo ottimo romanzo si è confermato uno scrittore di noir di prim’ordine.
Ha uno stile asciutto e senza sbavature, con capitoli brevi ed incisivi, di cui sono protagonisti a ruota i vari personaggi ; questo sistema conferisce al lavoro uno stile veloce ed incalzante.
Spesso lascia una vicenda sospesa nel momento più intrigante, ed inizia un nuovo capitolo, riprendendo le fila di un’altra storia, di un altro personaggio. E’ un incastro di fatti ben congegnato, di grande effetto, secondo me.
La Milano che ci descrive non è in realtà quella degli anni ’80 “ da bere”, ma quella più recente, di crisi sotto tutti i punti di vista, economica, politica, sociale.
Nonostante la drammaticità della trama, la Milano che l’autore ci racconta, che “vediamo” attraverso la storia, è una città affascinante , che segue gli stati d’animo dei protagonisti e si rispecchia in essi.
Eccellente l’introspezione psicologica dei personaggi ; nei loro pensieri, nelle loro parole, nei loro gesti, si coglie , di volta in volta, il dolore, lo sconforto, la disperazione.
Non è un romanzo di sentimenti gioiosi. Ma proprio perché così drammatico ed amaro, arriva diritto in fondo al cuore, e lì rimane impresso.
Alessandro Bastasi ancora una volta ha fatto centro: un bel centro!
Rosy Volta
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Lo scrittore:
Alessandro Bastasi è nato a Treviso nel 1949. A 27 anni si è trasferito a Milano, dove attualmente vive e lavora. Con un passato di attore teatrale, a Venezia ha recitato al teatro Ridotto con il mitico Gino Cavalieri, ha continuato in seguito a calcare le scene fino all’ultima partecipazione nell’atto unico Virginia (2010) di Giuseppe Battarino e altri. Nella seconda metà degli anni ’70 ha scritto numerosi articoli di argomento teatrale per riviste del settore (“Sipario”, “La Ribalta”). Tra il 1990 e il 1993 ha vissuto a Mosca. Gli avvenimenti di quegli anni – di passaggio dall’URSS alla nuova Russia – gli hanno dato materia per il suo primo romanzo La fossa comune, pubblicato nel 2008 e ambientato nella capitale russa. In seguito ha dato alle stampe: La gabbia criminale (romanzo, Eclissi Editrice 2010), Città contro (romanzo, Eclissi Editrice 2011), Ologrammi (racconto, MilanoNera Edizioni 2012), La caduta dello status (racconto pubblicato sul quotidiano “Il Manifesto” 2012), Cronaca di un’apocalisse annunciata (racconto, nell’antologia Cronache dalla fine del mondo, Historica Edizioni 2012), La scelta di Lazzaro (romanzo, Meme Publishers editore 2013), Milan by night (racconto, nell’antologia Una notte a Milano, Novecento Editore 2014). Altri racconti sono presenti in vari siti letterari.