Maj Sjöwall e Tomas Ross – La donna che sembrava Greta Garbo

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6123-3Maj Sjöwall (Stoccolma, 1935) ha scritto con Per Wahlöö i dieci romanzi in dieci anni (1965-1975) che compongono la serie celebre in tutto il mondo del commissario Martin Beck, tutti pubblicati da Sellerio. Essi sono il modello riconosciuto del genere cosiddetto «procedurale» e del poliziesco scandinavo. Sellerio ha pubblicato anche i racconti de Il milionario (2012) e La donna che sembrava Greta Garbo (2016) scritto a quattro mani con Tomas Ross.

Tomas Ross (1944), olandese, è scrittore, giallista e sceneggiatore.

Maj Sjöwall, insieme al compagno di vita e di scrittura Per Wahlöö, è stata la creatrice negli anni Sessanta di quel tipo di giallo che alla dinamica convulsa dell’indagine poliziesca sul campo univa la critica delle «società del benessere» scandinave, con il corredo di cesellati ritratti psicologici. Quella letteratura che in seguito ha trovato il suo più celebrato interprete in Henning Mankell (il quale ha sempre riconosciuto il debito verso i suoi predecessori).

In questo romanzo scritto, dopo la morte di Per Wahlöö, con l’olandese Tomas Ross, l’autrice ha proseguito l’impronta stilistica e tematica della precedente fortunatissima serie. Così La donna che sembrava Greta Garbo, è anche il racconto dell’ingerenza poliziesca e della prepotenza dei servizi segreti, con una tensione apparentemente più adatta alla Guerra fredda che non alle placide comunità a guida socialdemocratica. Atmosfere che, pagina dopo pagina, mirano a rammentarci che la Svezia è stata comunque il paese dell’insoluto, misterioso omicidio del primo ministro di sinistra Olof Palme.

Con la traduzione dallo svedese di Monica Amarillis Rossi e per la casa editrice Sellerio, da oggi nelle librerie. Questa la sinossi:

Christine, una bella e giovane donna implicata nel ricatto a un alto esponente governativo di un paese straniero, è scomparsa nel nulla. L’ultima volta era stata vista abbigliata in modo da sembrare Greta Garbo: per sfuggire all’attenzione attirandola su di sé. Sulle sue tracce, disperse nell’arcipelago di Stoccolma, si lanciano anche, in concorrenza con gli apparati di sicurezza, un giornalista disoccupato e il padre della fuggitiva, che l’ha casualmente rivista in un film pornografico. Il padre cerca una figlia perduta e visibilmente in pericolo, il giornalista un riscatto, ma cosa inseguono veramente i servizi dietro quella innocua ventenne?