A Yi – E adesso?

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Editore Metropoli d’Asia
Anno 2016
Genere Noir
128 pagine – ebook
Traduzione di Silvia Pozzi
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aDeR4foLa casa editrice Metropoli d’Asia qualche giorno fa mi scriveva su Twitter: “A Yi disponibile per interviste” . Autore fino a quel momento sconosciuto per me, dopo aver letto la trama bizzarra del romanzo ho risposto chiedendo di leggere “E adesso?” uscito da poche settimane e già promosso in Italia da Andrea Berrini, editore e blogger dall’Asia, come si firma lui stesso.
Ebbene, arrivato il giorno di Pasqua, a Pasquetta ero già arrivata all’ultima pagina, piacevolmente sorpresa..
A Yi è originario della Cina, nato nel 1976 a Ruichang, nella provincia dello Jiangxi. Ha lavorato come poliziotto, giornalista sportivo e redattore prima di dedicarsi alla scrittura, a trentadue anni.
La trama è già di per sé una scoperta: un diciottenne uccide con trentaquattro coltellate la sua migliore amica. L’omicidio non è frutto di un raptus improvviso, ma da una progettazione accurata nei minimi dettagli.
Si procura un coltello, invita l’amica con una scusa a casa sua e, dopo averla uccisa, la infila in una lavatrice.
Comincia così una fuga dell’adolescente che vuol essere però una vera e propria caccia come il gatto con il topo, fino all’epilogo sconvolgente della ragione di quell’atto così brutale.

A parte il domandarmi come si possa infilare un cadavere in lavatrice, considerate le dimensioni dell’apparecchio domestico, sono rimasta colpita dalla trama letta non molto tempo dopo il terribile fatto di cronaca che vede come protagonisti due ragazzi della Roma “bene” i quali, per la curiosità di vedere cosa succede al corpo quando perde la vita, hanno ucciso senza motivo una persona qualsiasi, solo per il gusto di farlo.
Quello che sconvolge maggiormente, è la mancanza di una logica ma, soprattutto, la mancanza di sensi di colpa dei giovani assassini. Così come mancano – all’apparenza – in questo romanzo entrambi gli elementi: logica e colpa.
A Yi si sofferma sul mistero delle azioni, sulla noia e l’apatia che permea la società di oggi. Lo scrittore pone l’accento sulla mancanza di significato e di valore della vita che conduciamo.

Il tempo, questa entità che prende forma quasi fosse un essere umano, è poderoso e invulnerabile. E’ dappertutto, non prova emozione, non sente le sue suppliche.
Nota acuta è l’approccio alla morte, vista come liberazione dalla vita stretta e oppressa da troppe ripetizioni, dalla routine, dalla prigionia dei gesti.
Fin dall’inizio vedo l’inevitabilità della fine. Sarò giovane, ma ho esaurito qualsiasi entusiasmo. Noi esseri umani cerchiamo nutrimento, devastiamo il territorio, manipoliamo le risorse naturali.
Vi è un richiamo all’esistenzialismo di Camus, all’ineluttabilità dell’esistenza, uno sguardo cinico sulla società che si sta delineando sempre di più.
Approdato in Italia per promuovere il suo romanzo a cominciare dal Book Pride, evento presente per il secondo anno consecutivo a Milano e svoltosi presso l’ex area Ansaldo divenuto ora interessante polo letterario, A Yi sembra dare una sferzata di novità nel panorama della narrativa di genere, completamente avulso dai condizionamenti editoriali.

Cecilia Lavopa
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Lo scrittore:
A Yi ha svolto un breve periodo nel consiglio di redazione di Chutzpah/Tian Nan, una nuova rivista letteraria che pubblica scritti di autori giovani e innovativi (tra cui lo stesso A Yi). Ora lavora per la casa editrice Xiron come direttore della collana di narra-tiva “Iron Gourd”.
La sua prima opera, la raccolta di racconti Grey Stories, esce nel 2008. Segue nel 2010 The Bird Saw Me, un’altra rac-colta in cui l’autore sviluppa il suo stile insolito e la sua tutt’altro che romantica visione del mondo e che viene accolta con grande favore da pubblico e critica. Nel 2012 esce in Cina E adesso?, il suo primo romanzo, già pubblicato nel Regno Unito presso la casa editrice Oneworld, dove è in corso di traduzione anche il suo ultimo lavoro, Domattina svegliami alle nove (di cui Metropoli d’Asia ha acquisito i diritti).