Ruth Ware – La donna della cabina numero 10

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Editore Nord Collana Top Thriller
Anno 2016
Genere Thriller/Giallo
368 pagine – cartonato
Traduzione di V. Galassi
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Nel risvolto di copertina leggiamo che l’autrice, Ruth Ware, ha trascorso la giovinezza a leggere tra gli altri Agatha Christie. Aggiungo l’immortale e maestra del genere Agatha Christie.

Ho trovato, durante e a fine lettura, La donna della cabina numero 10 un bel omaggio alla celebre scrittrice di romanzi gialli.

Lo Blackwood è la protagonista principale del libro che ci racconta in prima persona le vicende che danno corpo alla storia. E’ una giornalista, lavora per il Velocity. Ha ottenuto un accredito stampa per il viaggio d’inaugurazione de l’Aurora Borealis, una nave da crociera super lusso che fa il giro dei fiordi norvegesi. Un’ottima chance professionale ed anche una buona possibilità per staccare un po’ dalle beghe quotidiane. A chi non piacerebbe una crociera del genere? Godere del mare, degli spazi aperti davanti a sé, del piacere di essere “coccolati” dai benefici dei servizi super lusso. E’ esattamente quello che pensa Lo. Ha anche subito un furto mentre lei stessa è in casa. Avvenimento che l’ha turbata parecchio, ha scosso ancora di più i suoi fragili nervi.

Questo viaggio ha tutte le carte in regola per sembrare idilliaco se non fosse che Lo una notte sente degli strani rumori che provengono dalla stanza accanto alla sua e poi un tonfo nell’acqua. Tra l’altro Lo ha anche avuto modo di incrociare la donna della cabina numero 10 visto che le ha chiesto in prestito il mascara. Ma di quella donna sulla nave non c’è traccia.

I dubbi assalgono Lo. Continua a chiedersi se si è immaginata tutto. Sicuramente i suoi nervi sono scossi. Prima di partire per la crociera ha litigato con il suo fidanzato, ha subito un furto in casa. In più soffre di stati depressivi per i quali assume farmaci, ha difficoltà ad addormentarsi, insomma, tutto sembrerebbe remarle contro. Anche colui che si occupa della sicurezza sulla nave da crociera che verrà interpellato da Lo non ritrova alcun riscontro. La camera numero 10 non ospita nessuno e della donna che Lo ha visto e con la quale ha parlato sembra proprio non esistere.

La Blackwood a questo punto dubita di tutto e di tutti. Sono su una nave in mare aperto e tra ospiti ed equipaggio non può esserci nessun altro. L’unica persona con la quale riesce a confrontarsi su tutti i suoi dubbi è Ben, ex collega ed ex fidanzato, che la sostiene moltissimo.

Esiste o no un mistero? Il mistero, come ci insegna la mitica Christie, esiste eccome. Proprio in un posto dove sembrerebbe impossibile, considerato che la storia si svolge, appunto come scrivevo prima, im mare aperto. Questo significa una sola cosa. Il colpevole ed il mistero sono lì a portata di mano, camuffati e ben nascosti, ma allo stesso tempo sotto gli occhi di tutti.

Lo ci arriverà piano piano, ragionamento dopo ragionamento, tra mille dubbi e sofferenze capirà cosa è avvenuto e chi è lo ha ideato e messo in pratica.

Quello che mi ha particolarmente colpito leggendo il libro è stato il percorso psicologico della protagonista e la scelta del luogo dove l’autrice decide di far svolgere la storia.

Mare aperto e nave da crociera. Ho sempre attribuito al mare un grande senso di libertà con il uno spazio aperto immenso. Spazio di confine tra terra e cielo. Tra il senso della realtà e la voglia di spiccare il volo. E la nave che solca il mare ma che nello stesso tempo è formata da cabine chiuse all’interno di uno spazio che attorno non ha nessun luogo, se non un’enorme quantità di acqua. Lo con i suoi problemi personali, le sue paure e fragilità ha timore di rinchiudersi in una cabina ma trova sollievo quando scopre che le stanze si affacciano direttamente sul mare, Uno spiraglio, quindi, per le sue inquietudini.

Ma dovrà anche vivere e subire una situazione completamente differente, proprio ciò che temeva di più accadrà … ma non vi dico nulla, dovete scoprirlo voi.

Un buon thriller che mette insieme la figura di Lo, le sue paure, la forza che la protagonista riuscirà a scovare e ad utilizzare per riuscire a risolvere una situazione difficile per se stessa e la curiosità di capire chi si nasconde dietro il mistero da scoprire.

Cecilia Dilorenzo
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La scrittrice:
Ruth Ware è nata nel 1977 ed è cresciuta a Lewes, nel Sussex. Si è laureata all’Università di Manchester e ha lavorato come cameriera, libraia, insegnante di inglese e nell’ufficio stampa della Vintage Publishing. Ha vissuto a Parigi e a Londra, dove attualmente risiede con il marito e i figli. In Italia ha pubblicato L’invito, il suo primo thriller, e La donna della cabina numero 10, entrambi con Corbaccio.