Maurizio De Giovanni – Pane per i Bastardi di Pizzofalcone

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Editore Einaudi Collana Stile Libero Big
Anno 2016
Genere noir
331 pagine – brossura e ebook
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9788806222314_0_0_300_80“E’ questo il bello di ricevere in sorte un grande amore, avrebbe spiegato a chiunque glielo avesse chiesto. Un grande amore ti riempie la vita e la supera: in profondità, in altezza, in lunghezza. Un grande amore ti fa entrare in contatto con una persona, e il contatto non lo perdi più, in nessun caso, perché di questa persona sei in grado di anticipare opinioni, sguardi , parole.  Il dialogo continua per sempre, anche dopo la morte”.
(si parla di Giorgio Pisanelli, “pane raffermo”).

Mi piace iniziare i miei commenti con una frase del romanzo che mi ha colpita, e con Maurizio De Giovanni c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Questa volta si parla di Pane. E’ un argomento così presente in ogni pagina della storia, che pare di sentirne il profumo fragrante, di quando è appena sfornato, e si diffonde dovunque, anche nelle strade intorno al forno. Persino i personaggi della storia, i Bastardi, sono presentati con un tipo di pane per ciascuno di loro: Romano detto Hulk, Pane duro; Alessandra di Nardo, Pan pepato, e così via.

Un fatto di cronaca come tanti: un fornaio noto per la sua lavorazione artigianale del pane, con il lievito madre tramandato religiosamente da generazioni ,  viene assassinato con alcuni colpi di pistola , la mattina presto, mentre come ogni giorno – da sempre – assaggia il primo panino ancora caldo. I Bastardi, sempre in precario equilibrio come squadra, benchè abbiano dimostrato  di saperci fare, si trovano subito a scontrarsi con i super poliziotti della Dda, che sentono puzza  di crimine organizzato e vogliono occuparsi della faccenda.  In effetti, qualche ragione l’avrebbero, perché  Pasqualino Granato – questo il nome dell’ucciso –aveva reso una testimonianza, poi ritrattata, contro una cosca malavitosa, e potrebbe essere  questa una vendetta o una dimostrazione di forza .

Inostri eroi però non sono convinti di questa tesi, e lottano per  ottenere l’indagine. E per svolgerla a loro modo.  Tra minacce , discussioni , timori, alla fine ottengono di  lavorare in parallelo con la Dda, e vinca il migliore. Secondo voi, chi sarà il migliore?  Inutile dire che  anche stavolta i Bastardi sbaraglieranno  i rivali, aggiungendo un altro merito ai precedenti. Come , non lo rivelerò, o toglierei il gusto della lettura.

 Tanti i personaggi incontrati, tutti ben caratterizzati, anche se i migliori restano sempre loro, i “Bastardi”, che sono entrati così profondamente nel nostro cuore, da aspettare con ansia le loro vicende personali. La parte privata, perciò, cammina di pari passo con quella pubblica, il giallo, e non saprei dire tra le due quale sia più intrigante.  De Giovanni , poi, come con i romanzi del commissario Ricciardi, riesce a congedarsi con delle situazioni sospese, che se da un lato ti lasciano con un pizzico di amaro, dall’altro ti fanno già pensare alla storia che va avanti! E perciò, al prossimo romanzo!

 Si affrontano in questa storia molte tematiche attuali, come lo stalking –nel caso che seguono Aragona e Alex; i problemi delle adozioni; la violenza sulle donne, già presente in romanzi precedenti. Un concetto nuovo, ricorrente nella storia, è l’alba. I fornai, si sa ,lavorano la notte, e all’alba raccolgono i frutti delle loro fatiche, svolte mentre il resto del mondo dorme ancora.
“E finisce anche questa domenica, cedendo il passo a un’alba che è diversa, piena di incertezze. Non c’è alba più rischiosa di quella del lunedì. E’ mobile e indefinibile, figlia di un giorno d festa che altera la percezione e madre di un tempo che ancora non si sa cosa avrà in corpo. Bisogna stare attenti all’alba del lunedì, perché porta in sé i resti della settimana vecchia e i semi della nuova. Bisogna stare attenti”.

Un piccolo, piccolissimo appunto, che nulla toglie al valore del romanzo, ma che mi sembra giusto dire. Non ho trovato, stavolta, quegli incisi in corsivo, con parole o argomenti apposta ripetuti, poetici da sciogliere il cuore. Mi sono mancati.  Bel giallo, comunque, scritto con lo stile ineccepibile ed inconfondibile di De Giovanni, che gli vale come sempre un cinque stelle, aspettando la prossima storia!

Rosy Volta
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Lo scrittore:

Maurizio De Giovanni, nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora, è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), usciti per Fandango Libri, Per mano mia (Einaudi, 2011).
È anche autore di: Storie azzurre (Cento Autori, 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli, la sua squadra del cuore; Il metodo del Coccodrillo (Mondadori, 2013); Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi (Einaudi Stile Libero, 2013); Il collezionista di neve. La prima indagine dei bastardi di Pizzofalcone (Einaudi Stile Libero, 2013); Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2016). Il suo racconto Un giorno di Settembre a Natale è incluso nella raccolta Regalo di Natale edita da Sellerio nel 2013. È uscita nel 2014 un’altra raccolta di racconti gialli dal titolo Giochi criminali dove il suo testo Febbre appare accanto a quelli di De Cataldo, De Silva e Lucarelli. Inoltre, il suo racconto Un telegramma da settembre è incluso nell’antologia Sellerio La scuola in giallo, del 2014. Nell’estate dello stesso anno esce la nuova avventura del commissario Ricciardi, In fondo al tuo cuore (Einaudi). Nel 2015 esce per Rizzoli il romanzo Il resto della settimana, per Einaudi Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi e per Skira Una domenica con il commissario Ricciardi; nel 2016 per Einaudi esce Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi.