Maurizio Lanteri – Lilli Luini – Iguana Club

1968

 

Editore Novecento Media – Collana Calibro Nove
Anno 2017
Genere Giallo
387 pagine – brossura
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Quando la vicenda di un giallo si svolge in Liguria, cioè per me, ligure di adozione, dietro l’angolo , mi incuriosisce particolarmente. Mi intriga sempre scoprire come gli autori mi mostrino diverse sfaccettature dei luoghi che conosco, e quali storie riescano ad inventare. Questa ruota intorno ad un locale di Alassio, l’Iguana Club del titolo, dove parecchi personaggi più o meno ambigui vivono le loro vicende più o meno travagliate.

C’è Mattia Cattaneo, giovanotto ricco e viziato, amante della cocaina, del gioco, che viene però ad uscire subito di scena, perché trovato morto ammazzato sulla spiaggia. C’è Luca Dolmetta, agente immobiliare amico di Mattia, invischiato in affari poco chiari, a causa del suo eccessivo amore per i guadagni facili e cospicui…
C’è Shakira, “rampolla” di una famiglia di noti vivaisti calabresi strettamente legati alla ‘ndrangheta, gli Stellitano, che scalpita per mettersi in proprio e fare affari lucrosi, bypassando la famiglia. Infine ci sono i due protagonisti principali, Jacopo Bignone, detto JB, titolare della Ponente Press, una testata web della zona, aiutato dall’amica Consuelo, in arte Sally. Sì, perché Consuelo, non riuscendo a sfondare come archeologa, sogno a lungo coltivato, arrotonda gli introiti come escort di lusso!

Ma c’è un altro protagonista, particolarmente interessante, ed è Jorge, un galgo spagnolo (levriero) salvato dalla morte da Luca Dolmetta , che dopo traversie varie finisce nelle mani di Jacopo, ed è la sua fortuna. Non vorrei narrare la storia, ma lasciare che il lettore la scopra gradualmente, attraverso le vicende dei vari personaggi, che si intrecciano. Storia lunga e complessa, con tanti spunti interessanti, ma che per qualche motivo che non mi è chiaro, ho fatto fatica a leggere scorrevolmente.

Analizzandone le varie parti, ho trovato momenti piacevoli; i protagonisti principali simpatici ed accattivanti, la parte riguardante i cani galgos originale …ed allora perché? Forse lo stile…forse non si è trovato un “modus narrandi” che entrasse in empatia con il lettore? Ci sono momenti di introspezione psicologica, intriganti. Ad esempio, quando Consuelo -Sally rivede la sua doppia vita e gli errori che ha commesso.

Consuelo s’è interrogata a lungo su sé stessa, negli ultimi giorni. A muoverla è sempre stata la ricerca della comodità, un tenore di vita elevato, nessun problema di soldi, nessuna sofferenza. Ora è come se fosse cresciuta di colpo. Non sa quando è accaduto, ma ha scoperto che è impossibile non farsi coinvolgere da nulla, che ci sono cose , e persone, che ti toccano dentro e ti cambiano, a meno che tu non sia un pezzo di ghiaccio. Lei non lo è, ha carne, sangue, emozioni e va bene così. Si chiama vita”. Bella e profonda, questa riflessione.

Il bello è che, nonostante la …fatica nell’ingranare la lettura, a questo romanzo non manca alcun ingrediente: inseguimenti, fughe, ammazzatine, cocaina a fiumi, la presenza venefica della ‘ndrangheta , abilmente camuffata dietro le più svariate attività. Anche un pizzico d’amore, che non guasta. E poi la storia dei cani galgos spagnoli e del loro triste destino, commovente e sicuramente sconosciuta ai più, che nel romanzo viene illustrata anche nei dettagli più tristi e crudeli; il cane Jorge acquista così un ruolo particolarmente di spicco nella vicenda, quasi fosse un umano. Per esprimere un giudizio finale, un romanzo per me contraddittorio. A conti fatti però, il piatto della bilancia pesa dalla parte del positivo.
Ai futuri lettori un giudizio, che sarò curiosa di conoscere!

Rosy Volta
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Gli scrittori:
Maurizio Lanteri, medico pediatra, vive a Garlenda in Liguria. Lilli Luini lavora in campo finanziario e vive a Taino, sul Lago Maggiore. Si sono conosciuti sul web e scrivono in coppia dal 2003. Insieme hanno pubblicato: il mistery La Casa del Priore (Tracce Diverse 2006), due romanzi noir con Fratelli Frilli (Non tornare a Mameson 2007, La forgia del diavolo 2009), cui sono seguiti Bruja (Todaro, finalista NebbiaGialla 2011) e La cappella dei Penitenti Grigi (Nord 2013).