Paolo Negro – Il nemico che gioca con i nomi

1975

Editore Imprimatur
Anno 2017
Genere Giallo
368 pagine – brossura e ebook


Protagonista di un recente blog-tour, il libro di Negro compare come allegato nella mia inbox. Ad accompagnarlo una frase breve: “so che a te le storie complicate piacciono”. Conoscendo la mia un po’ fanatica avversione per le terze di copertina – che si sperticano nel cercare di affascinarti a qualcosa che non hai ancora letto – Cecilia evita di passarmi tutto il resto del cucuzzaro e di darmi in pasto solo il libro. A me le storie complicate piacciono, è vero. Mi piacciono gli autori che sono capaci di elaborare trame intricate e venirne fuori con scioltezza, lasciandoti lì, sorpreso e soddisfatto. Mi piacciono i libri che sanno fondere la storia con il presente o ad usarla per farne un romanzo che abbia attinenza ai fatti e non che la storia diventi solo una quinta in cui ambientare idee e comportamenti contemporanei. Mi piacciono i thriller ben congegnati dove il pazzoide di turno è tutto meno che folle, ma assolutamente, glacialmente, pianificatore ed esecutore. Ecco, questi libri mi piacciono molto. Quello di Negro? Un attimo ancora e lo saprete.

Quando le cose iniziano nelle ambasciate, o hanno come protagonisti addetti d’ambasciata, preparatevi perché il casino è assicurato. Così con un inizio molto lento che ci introduce il protagonista in un contesto americano bucolico, con la lentezza del tempo che è materia quotidiana, dove le cose da fare sono dettate dalla natura e non da un’agenda d’appuntamenti, inizia questo romanzo. E di lento c’è solo l’inizio.

Negro parte da questo punto e ci catapulta in una serie d’eventi che s’ingarbugliano e s’infittiscono fino a svelare una trama ben più ampia di quella che porta John Demichelis – funzionario dell’ambasciata Italiana a New York – ad indagare assieme alla fidanzata avvocatessa sulla morte di due fratelli, avvenuta lo stesso giorno, alla stessa ora, ma in due luoghi distanti migliaia di chilometri. Da questo paradosso, da questa stranezza che tutti intorno a John cercano di sminuire, i nostri protagonisti arrivano a trovarsi invischiati all’interno di un complotto mondiale: Massoneria, Rosacroce, gruppo Bildeberg…E chi più ne ha, più ne metta.

Avevo già fatto il pieno ai tempi de “Il Codice Da Vinci” e successori, ma anche con tutti quegli autori che hanno razzolato nell’immenso maremagno informativo (reale e presunto) delle teorie complottiste e di come quello che facciamo oggi, mangiamo oggi, adoriamo oggi, sia deciso da improbabili gruppi occulti di potere capaci d’influenzare un intero pianeta. Non credo si debba ricorrere a cose così puerili quando le vere motivazioni sono molto più concrete e meno arzigogolate: l’interesse. Allora cosa c’è qui, in questo libro, di diverso? C’è un approccio meno alla Dan Brown e molto più casereccio (in senso positivo) che ci consegna personaggi più umani e meno esagerati, e vicende che – seppure nel novero delle avventure con tale sfondo – rimangono più attaccate al reale, per quanto…

Cosa mi è piaciuto di meno? Ma, in generale la tipologia del racconto in sé, non amando io il genere, e un alternanza di azione/non-azione che in certi momenti mi ha fatto temere di mollare il racconto perché il coinvolgimento latitava. Nel complesso, comunque, un romanzo che appassiona e che di certo crea quella giusta dose di curiosità e vi fa trascorrere un piacevole pomeriggio.

Michele Finelli
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Lo scrittore:
Paolo Negro, torinese, giornalista , ha lavorato nei principali quotidiani italiani («La Stampa», «la Repubblica», «Il Giornale»). È stato responsabile mass media del Medals Plaza olimpico delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 e quindi responsabile mass media della cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi Invernali Torino 2006.
Dal 2008 ha pubblicato numerosi romanzi: L’ultimo dei templari, La Leggenda, Il segreto dell’arca. Nel 2011 ha pubblicato Filmgate (Editori Riuniti), libro intervista al produttore cinematografico Silvio Sardi. Nel 2014 ha pubblicato il thriller storico Spiritus Templi tradotto poi da Boveda editores – settembre 2016 – per il mercato spagnolo e sudamericano.