Bruno Bertolini – La tredicesima tavola

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Editore Rocco Carabba
Anno 2017
Genere Giallo
174 pagine – brossura e ebook
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Lipsia, 1877; un professore universitario complimenta uno stampatore, che ha fatto uno splendido lavoro nel riprodurre alcune tavole di zoologia. Ne manca ancora una, la tredicesima, ma non ci sono dubbi: sarà splendida come le altre.

Baltimora, 1902; il bibliotecario dell’università è stato assassinato. L’antipatico sceriffo locale scopre che un giovane ricercatore giapponese sembra essersi dileguato; questo naturalmente lo rende un sospetto. O forse un’altra vittima.

Stretto di Tsushima, 1905; un ammiraglio russo, dalla sua nave, è sicuro che il suo piano per sbaragliare la flotta giapponese avrà successo. La sua controparte nipponica lo anticipa passando all’offensiva e trionfando nella battaglia.

Pavia, 1999; un gruppo di professori universitari si riunisce per coordinare uno studio sulle tavole zoologiche di fine ‘800, con un’attenzione particolare a quelle che abbiamo visto create a Lipsia.

Berlino, 2001; il professor Helmut Tobias, parte del gruppo di docenti che abbiamo appena incontrato a Pavia, sta subendo una ramanzina dalla fidanzata perché, ricercando proprio le tavole zoologiche di Lipsia, ha scoperto una lunga storia di misteri e delitti, compreso l’omicidio di Baltimora, incentrata sulla tredicesima tavola, mancante chissà da quanto, da qualunque collezione.

E poi, nel sesto capitolo, l’autore interviene per cercare di chiarirci cos’hanno a che fare l’uno con l’altro gli episodi appena descritti. Si tratta di un artificio narrativo che mi è piaciuto poco: preferirei che lo sviluppo della storia fosse sufficiente a chiarire ogni dubbio. Fortunatamente, l’autore non ne abusa più di tanto.
Rimbalzando tra le osterie di Pavia, la Germania e qualche visita all’estero condotta dal curioso Tobias, intervallate da alcuni salti nel passato, la storia della tredicesima tavola si sviluppa così, in maniera originale, anche se a volte un po’ confusa e spesso difficile da seguire.

L’autore, lui stesso un docente universitario alla sua terza fatica letteraria, ci accompagna in una visita nel mondo della ricerca accademica, naturalmente concentrandosi su una storia che contiene qualche mistero: sarebbe stato tedioso, per chi non è del campo, leggere una cronaca di uno studio che fila liscio.
La tredicesima tavola non è esattamente un romanzo che “vola”; la sua lettura richiede una certa attenzione ai particolari, ai numerosissimi cambi di scena, ai minuscoli dettagli che l’autore dissemina nella storia per aiutarci a capire cosa sta succedendo – non sempre con successo.

È insomma un libro pieno di spunti, non tutti – bisogna ammettere – pienamente sviluppati, con una storia che sembra aver luogo quasi sullo sfondo rispetto alle esperienze personali del professor Tobias. Un romanzo diverso dai soliti gialli e thriller, con meno azione e più riflessione, sicuramente un po’ lento, pieno di sorprese sottili, quasi passate sotto silenzio. Come già scritto più sopra, un libro che richiede una certa attenzione al lettore.

Marco A. Piva
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Lo scrittore:
Bruno Bertolini
 ha insegnato biologia cellulare e anatomia comparata nell’Università La Sapienza di Roma, e si è dedicato anche alla sperimentazione didattica e alla formazione degli insegnanti. Fino a qualche tempo fa era impegnato pressoché esclusivamente nella stesura di testi legati alla sua attività professionale. Ha già pubblicato, presso questo stesso editore, due romanzi: Mai esistito (2014) e L’invenzione dell’ombrello (2015).