Emilio Martini – Invito a Capri con delitto

1882

Editore Corbaccio
Anno 2017
Genere Giallo
224 pagine – brossura e ebook

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Anche i ricchi piangono, recitava il titolo di una telenovela messicana della fine degli anni ’70 e tornano le sorelle Elena e Michela Martignoni che, con lo pseudonimo di Emilio Martini che le ha accompagnate per tutta la serie dei romanzi dedicati al commissario Gigi Berté, hanno deciso di ambientare il loro ultimo romanzo – il settimo – a Capri, l’isola incastonata nel mare Tirreno tra il golfo di Napoli e quello di Salerno.

Per dare aiuto al suo amico Alberto Sorrentino – che lo aveva chiamato per una questione di vita o di morte, Bertè aveva lasciato Lungariva, il commissariato e Marzia e aveva preso il traghetto che lo avrebbe portato a incontrare o’ professore e chiarire a cosa si riferisse il suo appello disperato.

Sorrentino aveva trovato una lettera scritta da Diana Meyer, una donna di origini austriache con cui aveva avuto una relazione quarant’anni prima e scomparsa in circostanze misteriose. Poche righe ma piuttosto eloquenti: “Alberto, amore mio… aiutami! Uccideranno anche me… “
Il foglio ingiallito risaliva però allo stesso periodo della relazione e solo per caso l’uomo lo aveva recuperato.
All’epoca si era convinto di essere stato abbandonato dalla teutonica bionda e affascinante – ma anche ambigua e impenetrabile – senza una parola, mentre ora tutto il suo ragionamento era stato ribaltato alla luce della nuova scoperta. Non si sarebbe dato pace finché la verità non fosse venuta a galla.

Capri è un’isola pericolosa, qui vivono le sirene e nell’aria si respira qualcosa di speciale che fa impazzire gli uomini.

Da sempre meta di turisti, rifugio di attori e politici o location per films, Capri ha conservato immutata un’aria patinata che stride con la storia che invece la accompagna. Se si accantona per un attimo l’aspetto puramente estetico del luogo come il mare, il sole e le stradine caratteristiche, l’isola è anche un concentrato di umanità ricreato attraverso le parole di poeti e artisti (vedi Aria di Capri di Edwin Cerio), ma il male se ne infischiava di fiori, della natura e degli ambienti eleganti.

Bertè sarà messo a dura prova, non solo perché avrà a che fare con quello che si dice un “cold case”, ma anche per la ritrosia delle persone coinvolte, poco propense a rivangare un passato ormai dimenticato e sepolto. Per il commissario dalla lunga coda è anche un periodo di riflessione sulla sua famiglia – originario della Calabria – sul suo lavoro a Lungariva e sul suo rapporto con Marzia. Ritroveremo anche Patty, la ex fidanzata di Gigi, con cui è rimasto un affetto fraterno.

Elena e Michela Martignoni, che quando si tratta di Bertè sono molto prudenti nel descrivere le relazioni amorose rispetto ai romanzi sui Borgia, hanno saputo trasmettere una storia che va al di là della trama gialla, ma è anche lo spaccato storico di un’isola che per molti aspetti è ancora sconosciuta.  Divertenti alcuni dialoghi in dialetto napoletano che ricordano la versione partenopea di Camilleri e del suo Montalbano. Fa sorridere la sottile ironia che le sorelle utilizzano quando parlano degli scrittori e la nomea sui loro guadagni.
Ma, più di ogni altra cosa, c’è un commissario che è cresciuto e si è evoluto libro dopo libro, è cambiato, è invecchiato. Una particolarità che spesso nei personaggi seriali esistenti non capita. Come se la vita venisse fermata all’interno di una fotografia e impressa sempre uguale in tutte le storie.

Ed è questo che mi piace in Gigi Bertè, l’essere umano che emerge dalla carta, sia quello inventato che quello vero.

Cecilia Lavopa
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Le scrittrici:

Dietro lo pseudonimo di Gigi Berté si nasconde un vicequestore aggiunto in carne e… coda brizzolata, che opera in un commissariato italiano. Anche dietro il nome Emilio Martini si cela qualcuno in carne e… penna: due sorelle scrittrici, Elena e Michela Martignoni, che conoscono bene il commissario, sono milanesi e frequentano da anni la Liguria. Insieme hanno scritto i romanzi storici «Requiem per il giovane Borgia», «Vortice d’inganni», «Autunno rosso porpora» e «Il duca che non poteva amare»e i gialli con protagonista il commissario Berté «La regina del catrame», «Farfalla nera», «Chiodo fisso» (ora anche in edizione TEA in un unico volume), «Doppio delitto al Grand Hotel Miramare», «Il mistero della gazza ladra» e «Invito a Capri con delitto», oltre alle raccolte «I racconti neri del commissario Berté» e «Talent Show».