Antonio Manzini – Pulvis et Umbra

1659

 

Editore Sellerio Editore Palermo Collana La Memoria
Genere Giallo
Anno 2017
416 pagine – brossura e ebook

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C’era stato quel mezzo bacio, è vero,quando le aveva raccontato della morte di Marina.
Ma era sull’onda della commozione, dei ricordi, che gli stringevano il petto e la trachea spezzandogli il respiro e togliendogli la capacità di pensare.
L’avessero pure spedito in un’altra città. Per lui che SI TRASCINAVA LA VITA SULLE SPALLE COME UNA PESANTE FASCINA DI LEGNO era niente.
Il trasloco? Due valigie e un cane”.

Ed eccomi, eccoci, di nuovo profondamente immersi nel mondo del nostro amato antieroe Rocco Schiavone. Appuntamento atteso con ansia dai lettori: e non ci ha delusi! Anche in questo romanzo ci vengono narrate due storie su cui Schiavone dovrà investigare. Sono lontane fra loro, come luoghi – una Aosta e l’altra Roma – e come casi. Ad Aosta, il cadavere di un trans viene ritrovato in una casa, piccolo condominio in cui tutti hanno qualche aspetto poco chiaro della loro vita.
A Roma, due cani annusano il cadavere senza nome di un uomo, che ha però un particolare inquietante: in tasca, porta un biglietto con il numero di telefono di Schiavone. Così, il vicequestore viene chiamato in causa, per aiutare gli inquirenti a capire il suo ruolo nella storia.

Ma non sono i “casi”, pur essendo appassionata di gialli, che mi hanno colpita , in questo romanzo, quanto la storia che c’è dietro, tutta la storia. E allora posso dire: colpita…al cuore. E’ la vita privata di Rocco Schiavone, i suoi tormenti; il ricordo della moglie Marina, che ahimé sbiadisce sempre più, anche se lui cerca di trattenerla in ogni modo. E’ il desiderio di farsi giustizia con quell’Enzo Baiocchi che è ancora libero, e che ormai è diventato per Rocco quasi un’ossessione.
E’ la sua travagliata amicizia con Sebastiano, la cui compagna Adele è stata uccisa al posto di Schiavone: amicizia che in questa vicenda sarà messa a dura prova: non sempre è facile spiegare il proprio comportamento, e salvare un affetto che sembrava inattaccabile. Tutte le gamme di sentimento, quindi, nella storia. Ed ho lasciato per ultimo, volutamente, l’amore. O, se non è amore, qualcosa di pallido, indefinibile, che gli assomiglia; che potrebbe…chissà.
La figura di Caterina, la collega di Rocco, qui assume dei contorni più definiti, e fa sperare le lettrici: e se fosse mai che…Ma le sorprese non mancano, e le lasciamo scoprire ai lettori.

La vicenda scorre fluida come un giallo di tutto rispetto, mentre intorno le vicende private dei vari personaggi fanno da corollario e rendono questo romanzo uno dei più riusciti dell’autore, almeno, a parere di chi scrive. In questa vicenda scopriamo pure una nuova sfaccettatura di Rocco: il suo desiderio ( forse?) di paternità. Il rapporto col simpatico ragazzino vicino di casa, disordinato e brufoloso, ma soprattutto bisognoso d’affetto, ci regala bei momenti, e ci mostra ancora un altro uomo: vuoi vedere che il nostro amato Schiavone- in altra situazione – sarebbe stato un ottimo padre?
Tirando le somme, questo vicequestore che sa essere antipatico , che allunga sempre più la (temuta) lista delle rotture di coglioni, viste tutte le “sfumature” positive, ci piace assai! Perchè, confessiamolo, alla fin fine sono più “pesanti” sulla bilancia di quelle negative.
Sullo stile di scrittura di Antonio Manzini ho già detto tutto, parlando dei precedenti romanzi: piacevole, accattivante, arguto o dolente a seconda dei momenti e delle situazioni. Insomma: imperdibile. Chi ha amato le storie precedenti, amerà pure questa, dalla prima pagina. Finale più che a sorpresa: mozzafiato.
Caro amico Manzini: aspettiamo il seguito!

Rosy Volta
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Lo scrittore:

Antonio Manzini, attore e sceneggiatore, romano (allievo di Camilleri all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica), ha esordito nella narrativa con il racconto scritto in collaborazione con Niccolò Ammaniti per l’antologia Crimini.
Del 2005 il suo primo romanzo, Sangue marcio (Fazi).
Con Einaudi Stile libero ha pubblicato La giostra dei criceti (2007).
Un suo racconto è uscito nell’antologia Capodanno in giallo (Sellerio 2012).
Del 2013, sempre per Sellerio, ha pubblicato il romanzo giallo Pista Nera. Secondo episodio della serie: La costola di Adamo (Sellerio 2014).
Nel 2015 pubblica Non è stagione (Sellerio), Era di maggio (Sellerio) e Sull’orlo del precipizio (Sellerio). Del 2016 è Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (Sellerio).