Giorgio Maimone e Erica Arosio – Cinemascope

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Editore TEA
Anno 2017
Genere Giallo
348 pagine – brossura e book
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Una nuova avventura per l’avvocato Greta Morandi, pimpante, sempre sul pezzo, ma con un passato psicologicamente difficile alle spalle e il suo socio, lo stravagante pseudo “Philip Marlowe” Mario Longoni (Marlon), colto e laureato ma per i suoi trascorsi in guerra, con il cuore sempre a sinistra, la strana coppia che indaga nella Milano degli anni Sessanta, dove il boom sta cedendo il passo alla congiuntura, i lavori per la metropolitana non finiscono mai e droga, Dolce vita e passione per il cinema iniziano a sbarcare anche sui Navigli.

E Cinemascope di Erica Arosio e Giorgio Maimone, offre ai lettori che già avevano apprezzato la narrativa di questo felice duo di autori la chance di seguire nuovamente Greta Morandi e Mario Longoni, detto Marlon, accompagnati dal felice corollario di personaggi minori che ben guarniscono la pietanza, gentilmente offerta.
E due parole su i principali protagonisti: Greta Morandi dalla personalità fatta di diverse sfaccettature, decisa in aula ma inquieta nella vita privata, soprattutto nei suoi contorti e quasi malati problemi di cuore, mentre Marlon, con il suo passaporto di ex pugile ed ex partigiano e indiretta conoscenza dei giri malavitosi, gode di un’eccellente entratura per ficcare il naso in tutti gli ambienti e permettergli di sfidare strade e bassifondi di Milano.

E, visto che parliamo di Milano, senza dubbio la città, con il fascino delle sue antiche storie e i suoi quartieri, faranno contemporaneamente da scenario e protagonista della trama targata Arosio/Maimone . Una Milano inizio anni Sessanta, vedi anche il titolo molto azzeccato, Cinemascope, sistema di proiezione in voga a quell’epoca. Una Milano minuziosamente descritta e raccontata con i suoi pregi e difetti e i tanti mutamenti economici e sociali che la contraddistinguono. Ora qualche anticipo sulla trama, indubbiamente più forte delle precedenti, senza dimenticare però che di un giallo si deve svelare poco.

Milano, si avvicina la fine del 1963. Stavolta i personaggi sono immersi in un’atmosfera in cui fin dall’inizio, nonostante la lievità di certe divagazioni, domina l’angoscia. L’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy e le sanguinose immagini dell’attentato a Dallas infatti invadono le testate dei quotidiani. Lo scenario internazionale così cupo riesce ad ammutolire anche il chiacchiericcio dei bar di quartiere. E il suicidio, vero o presunto, di Edilio Borghini, l’industriale che nel dopo guerra è comparso sul mercato e si è fatto da sé e, cominciando dalla fabbrica di stufe del nonno, si è lanciato al momento giusto nel settore degli elettrodomestici, creandosi una fortuna commerciale, verrà relegato, alle pagine interne dei quotidiani come notizia locale di secondo piano in quei giorni. Un’ altra grande passione di Borghini era il cinema in cui intendeva entrare economicamente, come regista e produttore. Ma per la modalità dell’ambientazione – il cadavere è stato ritrovato nudo, strangolato dalle corde appese al soffitto e destinate a un gioco erotico estremo nella sua garçonniere milanese – il suicidio di Borghini appare sospetto.

E Francesca Pagliani, da lui sponsorizzata, – attricetta con alcune comparse in televisione e sugli schermi, già scagionata da Greta e Marlon in un’altra occasione – chiede il loro aiuto per dimostrare di essere estranea al tragico evento. Per farlo, bisogna muoversi e indagare. Sono tanti coloro che possono guadagnare qualcosa con la morte dell’industriale: dall’amico e amministratore della società, al fratello medico ma pelandrone, dalla moglie di nobili lombi ma in odore di annullamento, al cugino sempre pieno di debiti, dal fido cameriere e da Francesca stessa, che a Marlon ha giurato di no, ma è ritenuta da tutti l’amante di Borghini. E, durante le indagini, salterà fuori persino una possibile triangolazione gay, che mischiando le carte confonde un po’ le idee. Marlon si sente preso in giro. Francesca, sembrava sincera, ma Greta ha seri dubbi e man mano, anche lui… Per sbrogliare il mistero il nostro detective pugile, messo sotto pressione da ogni parte, dovrà ricostruire una brutta storia del passato, tornando alla seconda guerra mondiale, quando Borghini aveva gettato le basi della sua fortuna. Ma a quale prezzo? Possibile che la soluzione sia celata in quei filmetti erotici che da sempre Edilio Borghini si dilettava a girare e che erano ancora nella sua casa di Milano?

Tuttavia man mano che Mario Longoni alias Marlon con l’indispensabile aiuto di Alberto – fornaio di mestiere e vice detective nel tempo libero – scava più a fondo nell’indagine, scoprirà la sporca e triste verità che si tenta di occultare a suon di cadaveri. Ma basterà? Sarà perché il male e la corruzione dilagano, neppure i morbidi capelli biondi di un bambino bastano a riportare il sereno. Su tutto, probabilmente, si stende la lunga ombra della Triade e alla fine Marlon sarà costretto a fare i conti anche con qualcosa di molto più pericoloso e imprevedibile.

Patrizia Debicke
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Erica Arosio è una giornalista con all’attivo collaborazioni con Gioia, La Repubblica, Segnocinema, Rockerilla e Cineforum: esperta critica cinematografica e letteraria, nel 2012 ha deciso di tentare la strada della narrativa. Anche Giorgio Maimone è giornalista, caporedattore a Il Sole 24 Ore per più di 30 anni, scrive anche per Gioia e ha lavorato per radio e televisione.

Insieme i due hanno scritto tre romanzi: Vertigine (Baldini & Castoldi, 2013), L’amour gourmet(Mondadori Electa, 2014) e Non mi dire chi sei (Tea, 2016).