Renato Olivieri – 99 casi di ordinaria criminalità

3668

Editore Rusconi Mondadori
Anno 1985
Ripubblicato Mondadori Anno 1994
Genere Giallo
424 pagine – brossura

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Dopo tanti anni, e dopo aver letto tutti i romanzi di Olivieri, mi trovo fra le mani un corposo volume edito da Rusconi nel 1985 e in seguito da Mondadori nel 1994: “99 CASI DI ORDINARIA CRIMINALITA’”. Quasi preistoria del noir italiano. Il primo dei romanzi di Olivieri, infatti, “Il caso Kodra”, risale al 1978.
Era una mattina di dicembre, splendente e algida come questa, i platani di viale Romagna non avevano più foglie, o quasi. Le superstiti oscillavano, in alto, alla brezza leggera con il colore della stola di volpe di sua madre.”

Ecco lo stile semplice e intimo di Olivieri, quello con il quale ci accompagnava nella Milano degli anni in cui si indossava la canadienne, come Olivieri chiama il montone che il suo protagonista, il commissario Giulio Ambrosio (si chiama Giulio come Maigret, di cui quasi mai si ricorda il nome proprio, Jules) si mette d’inverno, o la cravatta Regimental. 
Milano è unità di luogo costante di tutti i 99 racconti. Non era ancora né multietnica né internazionale, ma, elegantemente o no, ci si moriva comunque ammazzati. Milano vale New York, diceva Ambrosio: metropolitana, tangenziali, aeroporti, tossicodipendenti, night club… di notte si spara, si trovano cadaveri nudi nei navigli. Milano può essere lo sfondo di storie scellerate, come quelle che descrivo in questo libro.

Il detective dev’essere un “diverso”, diceva Chandler, dove diverso non significa necessariamente eccentrico, stile Poirot o Nero Wolfe, ma certamente ‘distinto’ dagli altri personaggi del romanzo sui quali egli deve puntare il suo dito accusatore (Northorp Fye), leggiamo nella bella introduzione ai racconti di Giuliano Gramigna.
E la diversità di Ambrosio, se vogliamo, è proprio la sua distinzione, pur non essendo affatto eccentrico. Non è esteticamente ‘diverso’ dai personaggi ‘bene’ che animano i suoi racconti, ma di certo si distingue per sensibilità ed eticità dalle loro basse vicende di tradimenti e delitti, dai quali egli è esente perché moralmente limpido. È elegante, colto, anche abbiente (è figlio di un giudice) e ha un monolocale in via Solferino arredato da un architetto e abbellito da quadri d’autore. Esperto d’arte, legge libri di buona qualità, ama cenare al ristorante, spesso compra regali ricercati e raffinati per la sua donna, Emanuela, un’infermiera dolce e carina che sa stare al suo posto.

Ognuno dei brevi racconti narra una storia di questa Milano bene che l’autore ben conosceva. Molto spesso amori finiti male, matrimoni d’interesse, tradimenti, inganni. In ciascuno le descrizioni, particolarmente riuscite quelle delle donne coinvolte, sono pennellate discrete, mai volgari, intrise di nostalgia e sensibilità. Ambrosio osserva la sospettata e coglie un particolare di lei che gli fa pensare a una propria vecchia fiamma, o a un’amicizia mai diventata amore…Struggimento è una parola che spesso ricorre ed è esattamente questo lo stato d’animo di gran signore del commissario Ambrosio, che indaga e si commuove, si intristisce delle debolezze umane, ascoltando con finta indifferenza le testimonianze degli indagati riportate in dialoghi mai banali.

Niente splatter, poche sparatorie, (Ambrosio non è un buon tiratore, anche se porta sempre con sé la Calibro 9) nemmeno tanto sangue. E’ l’anima, la vera vittima. Che non ha odori, che si ferisce senza piangere. Il gusto di una bella frase, la descrizione di una donna piacente, dei suoi capelli, del suo profumo, magari Poison, che andava forte in quegli anni, l’intuizione pronta e intelligente del commissario, una milanesità forte e voluta, questi alcuni dei pregi dei 99 racconti.

Cerchiamo di non dimenticarlo: il racconto è nella tradizione del noir, non si può amare il genere senza apprezzare questa forma narrativa tanto difficile per l’autore, così breve e intensa, così forte e ritmica. Da Poe a Scerbanenco, passando per Olivieri sono tutti piccoli capolavori. Appassionati di noir: leggete i racconti, vi prego! 

Elena e Michela Martignoni

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Lo scrittore:

Giornalista e scrittore, Renato Olivieri pubblica nel 1978 il giallo Il caso Kodra nel quale compare per la prima volta il commissario Ambrosio, uno dei detective più noti nel panorama letterario italiano, e protagonista dei romanzi successivi come Villa Liberty (1984), Piazza pulita (1991), Madame Strauss (1993) e Il dio danaro (1996), tutti pubblicati da Mondadori.