B.A. Paris – La moglie imperfetta

2181

Editore Editrice Nord
Anno 2017
Genere Thriller
400 pagine – rilegato e ebook
Traduzione di O. Crosio

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Non è di quei romanzi che conciliano il sonno, “La moglie imperfetta”. Lo si capisce fin dalle prime pagine leggendo di Cass, la protagonista, che sale in auto sotto una pioggia battente per rincasare dopo una cena coi colleghi. Dovrebbe guidare per circa un’ora, a meno che non tagli per il bosco dimezzando il tragitto. E Cass, con la sua Mini, in quella notte da tregenda, entra nel bosco. Rischia ad ogni miglio di restare impantanata o di sbandare per le forti raffiche di vento, ma procede. Manca poco all’arrivo, quando qualcosa la induce a fermarsi sul ciglio della strada: nella piazzola di sosta, flagellata dal temporale, c’è un’auto coi fari accesi, all’interno una figura femminile, immobile.

Cass è combattuta tra l’istinto di scendere dalla Mini per aiutare quella donna, ammesso che di aiuto abbia bisogno, e il timore di cadere in un’imboscata, di quelle tese ai guidatori che prestano soccorso alle auto in panne nei luoghi sperduti. Alla fine riparte, persuasa che la sconosciuta avrà le sue ragioni per trovarsi lì, e non necessita di nulla, altrimenti avrebbe reagito quando la macchina di Cass si è fermata a venti metri dalla sua. Il giorno dopo si saprà che quella donna, nell’auto, è stata assassinata. Dall’inevitabile senso di colpa di Cass prende il via la storia, in un’atmosfera ansiogena come poche volte mi è successo di sperimentare leggendo.

L’ansia che cova nel cuore di Cass, e ce la racconta lei in prima persona, ha radici nel suo terrore di ereditare dalla madre una patologia degenerativa del cervello, i cui sintomi iniziali sono brevi e discontinue amnesie. Fatto sta che, dall’omicidio della sconosciuta nell’auto, Cass comincia a soffrire proprio di amnesie. Si tratta di piccole mancanze che in principio Matthew, suo marito, minimizza: può accadere a tutti di mancare a un appuntamento di lavoro, di dimenticare una promessa fatta a un’amica, di aver deciso una certa cosa e poi smentirsi, di aver scordato dove si è parcheggiata l’auto… Ma per Cass non sono piccolezze: è convinta che stia per impazzire, che lo stesso terribile morbo responsabile della morte della madre  stia attaccando il suo cervello.

A pagina dieci ho cominciato a fare le prime congetture; ero ancora incuriosita e bendisposta, tanto che mi sono abbandonata al ritmo vorticoso della storia divorando un centinaio di pagine, in attesa di un qualche sviluppo che a mio avviso è arrivato in ritardo.   Di questo romanzo ho apprezzato molto lo stile narrativo, scorrevole, curato, niente da eccepire. Non mi ha convinta la struttura; un poderoso accorciamento della parte centrale non avrebbe penalizzato l’intreccio, mentre avrebbe evitato di gravare il lettore di quell’angoscia inutilmente persistente che alla fine snerva. È abilissima l’autrice a mostrarci il tormentoso mondo di Cass, a farci assorbire la sua rabbia e l’impotenza disperata di fronte allo sfacelo che è diventata la sua vita. Meno efficaci, rispetto alla protagonista, e forse un po’ banalizzati, sono i personaggi comprimari. Questi ultimi, a mio parere, meritavano un approfondimento psicologico in mancanza del quale hanno perso spessore e mistero.
In conclusione, “La moglie imperfetta” mi è piaciuto a metà, ma proverò a leggere altro di quest’autrice, che per certi versi trovo interessante.

Terri Casella Melville

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La scrittrice:

B.A. Paris è nata e cresciuta in Inghilterra, ma si è trasferita in Francia per lavorare in una grande banca d’investimento. A un certo punto della sua vita, però, ha deciso di cambiare e di dedicarsi all’insegnamento e alla narrativa. Quindi ha fondato una scuola di lingue e ha iniziato la stesura della Coppia perfetta. Vive a Parigi col marito e i cinque figli. La moglie imperfetta è il suo nuovo romanzo.