Yasmina Khadra – Il pazzo col bisturi

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Editore Edizioni del Capricorno Collana La metà oscura
Anno 2017
Genere Noir
174 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Roberto Marro
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Yasmina Khadra è lo pseudonimo femminile di Mohammed Moulessehoul, scrittore algerino. Profondo conoscitore della realtà politica e sociale del proprio paese, ha alle sue spalle una vasta produzione letteraria che verte in particolare proprio sull’Algeria. E’ stato costretto ad utilizzare lo pseudonimo femminile per motivi di censura. Edito da Edizioni del Capricorno, Yasmina Khadra questa volta si cimenta in un noir, ambientato ad Algeri. Il pazzo col bisturi è colui che, per vendicarsi di un torto dolorosissimo che gli ha cambiato e devastato la vita, progetta e mette in atto contro persone ben mirate un piano diabolico. Le cerca, le trova e le ammazza squarciandole appunto con un bisturi dall’ombelico alla gola, e fa poi sparire il cuore.

Il pazzo, ogni volta che commette le sue atrocità, si mette in contatto telefonico con il commissario Llob subissandolo con le sue farneticazioni e lo sfida, gli racconta quello che ha fatto, gli dice dove trovare la vittima, gli riversa le sue follie e i suoi squilibri. Il commissario, aiutato dai colleghi, seguirà le indagini per scovare e fermare l’assassino. Dalla sua l’autore ha sicuramente la conoscenza del suo paese che qui riporta raccontandoci e spargendo nella trama dettagli, abitudini, momenti di storia, personaggi famosi. Questo è sicuramente un punto di forza che permette al lettore di entrare in punta di piedi in un paese e una realtà distanti da noi; essere distanti significa anche cercare di capire e lo si può fare attraverso le pagine di un libro.

Per quanto riguarda invece la trama in sé legata alle morti atroci e alla ricerca dell’assassinio devo dire che come lettrice non sono rimasta particolarmente colpita e coinvolta. Per diversi motivi. Parto dallo stile: tutto il libro è composto da frasi molto brevi. Questo tipo di frasi che hanno continui punti non mi concedevano la giusta attenzione, è un tipo di scrittura che personalmente non mi entusiasma. I dialoghi poi a tratti erano pieni di violenza inutile e gratuita che non aggiungevano nulla alla storia. Un esempio? Il commissario Llob parcheggia e vicino a lui c’è un tipo con la Mercedes disturbato pesantemente dalla presenza della macchina del commissario – di qualità inferiore – e che comincia a inveire, con conseguente comportamento aggressivo da parte di Llob e risposta molto violenta. Altro comportamento prepotente e bellicoso è quello sempre del commissario nei confronti di colui che è alla reception di un ospedale e non gli permette di entrare perché gli orari di visita sono conclusi. Il tizio verrà letteralmente sradicato dalla propria postazione.
Ecco, mi sono sembrate azioni forzate, troppo marcate e stereotipate.

Le indagini non portano a niente e arriva all’improvviso la chiamata alla polizia da parte di una donna che ritiene che la persona che abita al piano superiore sia proprio il pazzo. E in effetti…
Non ho ritrovato quegli sviluppi e quelle caratteristiche che personalmente mi fanno apprezzare un thriller o un noir. Ci sono sì gli elementi necessari, l’omicida folle, il commissario, gli ispettori, ma tutto ciò non basta a regalarmi una lettura avvincente; per lo stile, per le indagini che si evolvono con situazioni fortuite create ad hoc e per certi comportamenti troppo forzati. Dopo aver scritto tanto del suo paese attraverso una notevole produzione letteraria con storie legate alle vicende sociali e politiche algerine, Yasmina Khadra si è messo alla prova in un genere letterario lontano dai suoi lavori abituali. E’ un esperimento che spero possa dare in un prossimo futuro risultati migliori eguagliando quelli già raggiunti con le sue opere precedenti.

Cecilia Dilorenzo

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Lo scrittore:

Pseudonimo di Mohammed Moulessehoul, è una delle più importanti voci letterarie del mondo arabo. Membro dell’esercito, è stato testimone diretto della sanguinosa guerra civile che ha devastato l’Algeria per oltre un decennio. Per motivi di censura è stato costretto a usare lo pseudonimo femminile di Yasmina Khadra. Oggi vive in Francia. I suoi romanzi sono tradotti in 48 paesi. In Italia è pubblicato da Sellerio (Gli angeli muoiono delle nostre ferite), Marsilio (L’equazione africana), Mondadori (Quel che il giorno deve alla notte, Le sirene di Baghdad, L’attentatrice, La parte del morto, Cosa sognano i lupi?, Le rondini di Kabul, Gli agnelli del signore), Nottetempo (La rosa di Blida), e/o (Morituri). Il pazzo col bisturi è il suo primo noir, inedito in Italia.