Riccardo Landini – Non si ingannano i morti

1918

Editore Centoautori Collana L’arcobaleno
Anno 2017
Genere noir
270 pagine – brossura e ebook

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Brenno Sandrelli. Ufficialmente “di mestiere sono un perito assicurativo, stimo danni, relaziono le Compagnie sui sinistri stradali che lasciano adito a sospetti, talora smaschero qualche bella truffetta ai loro danni. Risultato: tanta fatica e poco pane da rosicchiare. Per cui mi vedo costretto ad arrotondare il magrissimo salario prestandomi a pedinamenti di mariti, servizi fotografici su mogli poco virtuose e su figli che amano sniffare, nonché altre simpatiche situazioni del genere.”

Ufficiosamente Brenno conclude operazioni losche con il Brigadiere Orazio Maietto.

I patti sono chiari: mi manda i clienti, mi aiuta, se e quando può, a ritrovare gli automezzi, magari intervenendo in forze sulle mie segnalazioni, ma il ricavato si divide da buoni fratellini. Il lavoro sporco lo eseguo io, lui si prende i meriti e la percentuale. Mi è sempre parso corretto, anche se chi rischia il culo è il sottoscritto”.

Per clienti si intendono bande poco raccomandabili e pericolose che svolgono attività altrettanto poco raccomandabili e pericolose. E si sa, a scherzare con il fuoco, si corre il rischio di bruciarsi. Sandrelli e Maietto si bruceranno in seguito all’ultima losca operazione concordata tra di loro. Qualcosa non procede nel verso giusto e bisogna correre ai ripari per arginare i danni e le conseguenze inevitabili. Il brigadiere dei carabinieri sarà sottoposto a delle indagini interne che chiaramente mineranno la sua carriera lavorativa. Anche Brenno subirà le indagini, dovrà spiegare i legami esistenti tra di lui e Maietto, il perché si trovava sul luogo del fattaccio. E se tutto questo non bastasse, si troverà in una storia e in avvenimenti molto più grandi lui. Di chi sarà il piede ritrovato in una macchina che Brenno utilizzerà per sfuggire ai cattivi, auto rubata. La proprietaria della macchina è Ollari Claudia. Claudia avrà un ruolo importante nella vita di Brenno.

Una serie di eventi che si intersecano tra di loro e che accompagneranno i protagonisti in un percorso che neanche loro avrebbero immaginato. Sandrelli rischia moltissimo, per cosa poi? Per i soldi? Anche. Lui vive in un casolare di campagna che ama moltissimo, che è il suo rifugio sacro, è il luogo dove pensare, riflettere, leccarsi le ferite. E’ un casolare che ha bisogno di diversi ed importanti lavori di ristrutturazione e i soldi non bastano mai. E per cos’altro. Brenno non ha nulla da perdere. E’ disilluso dalla vita, porta dentro di sé un terribile segreto.

Mi sta andando tutto storto e, quando non fosse così, ne ricavo comunque quest’impressione desolante. Ogni adempimento, ogni gesto, ogni parola, mi costano fatica, concentrazione, sforzo. Mi pare che nulla valga la pena d’essere vissuto perché è la vita stessa che non ha più alcuna attrattiva per me.”… “Il buio, fuori e dentro, è spaventoso”.

L’incontro con Claudia sarà importante e molto incisivo. Segnerà profondamente Brenno. Claudia non solo è la proprietaria dell’auto rubata di cui vi accennavo prima, ha anche un altro legame con gli avvenimenti che l’autore Riccardo Landini ci espone ne “Non si ingannano anche i morti”. Lei lavora presso la clinica Villa del sorriso. E’ molto preoccupata per la scomparsa di Fabio. Anche lui lavora nella stessa clinica, è un ragazzo gentile, lavoratore, premuroso. Brenno metterà in atto le indagini necessarie per scoprire quello che è accaduto. Non saranno belle scoperte. Come spesso accade non c’è mai limite alla pazzia umana, a quella pazzia che spinge l’uomo ad eseguire azioni disumane solo ed esclusivamente per soddisfare bisogni legati al potere ed ai soldi. Claudia rappresenterà quel raggio di sole di cui Brenno ha bisogno per scaldare la solitudine che sente dentro e che l’opprime. E’ una donna perseguitata e minacciata dal suo ex-marito. Ha paura, è disperata. I malesseri di Claudia e Brenno li unirà, li farà riconoscere e ritrovare, ognuno di loro darà una nuova forza all’altro, una nuova speranza di poter tornare ad una vita con una parvenza di normalità.

Questo thriller ha dalla sua forti sfumature noir. Niente procede come vorremmo che procedesse. Le cicatrici che i protagonisti si portano dentro non condurranno a niente di buono, anzi, saranno ancora più incisive nella carne, ancora più profonde. I finali spesso sono diversi da quello che desideriamo. I protagonisti principali continuano a pagare, nonostante si meriterebbero un po’ di pace e serenità. Ma non c’è spazio per tali condizioni, la vita e le sue ferite per ora avranno il sopravvento. Un gran bel noir con un finale aperto che immagino e spero avrà un seguito.

Cecilia Dilorenzo

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Lo scrittore:
Riccardo Landini ha pubblicato i romanzi E verrà la morte seconda e Tre casi del commissario Presti. Si è fatto notare dalla critica specializzata per le numerose vittorie a premi riservati a racconti gialli e noir, tra cui ricordiamo “Giallo Stresa” e “Giallo & Noir”. Nel 2015 il suo racconto So lonely è uscito in appendice al Giallo Mondadori.