Andrea Nagele – Grado nell’ombra

1779

Andrea Nagele, scrittrice austriaca, divide la sua vita tra Klagenfurt, dove esercita l’attività di psicoterapeuta, e la cittadina di Grado, dove ha ambientato la serie di romanzi gialli con protagonista la commissaria Maddalena Degrassi.

Per Emons Libri&Audiolibri, dal 9 maggio nelle librerie il nuovo romanzo, dopo Grado sotto la pioggia, il secondo libro della trilogia ambientata a Grado, il secondo caso per la commissaria. Questa la sinossi:

A Grado c’è il mare. Ma neanche il mare può guarire tutto. Che cosa passa nella mente di una donna che ha subito violenza? Come risponde il suo cuore? Che cosa resta di lei?

Una serie di donne narcotizzate, violentate, incapaci di ricordare alcunché e il temporale che lava via ogni traccia. Tranne quelle che solcano l’anima delle vittime. Un caso tosto per la giovane commissaria Maddalena Degrassi in una Grado cupa, misteriosa, inquietante come non era mai stata.

L’incubo di ogni donna: un guasto e la macchina si ferma in piena notte. È quello che succede a Violetta e Olivia di ritorno da un concerto. Mentre aspettano il carro attrezzi sul ciglio della strada, Olivia si allontana per recuperare il cellulare nell’auto. E le paure peggiori diventano realtà. Violetta viene trascinata tra i cespugli e violentata.
Ma non sarà l’unica. A occuparsi del caso è la giovane commissaria Maddalena Degrassi. Non appena le viene affidato, le indagini ne rivelano ben presto altri simili, avvenuti di recente nella zona.Vessata dal suo superiore, non riesce trovare uno straccio di pista. E il tempo incalza pericolosamente…

Tutto quello che ha in mano sono esistenze devastate da un dolore indicibile e l’incapacità di fornire indizi utili che accomuna tutte le sopravvissute.
Lo stupratore infatti segue sempre lo stesso schema: prima di tutto le narcotizza. Poi agisce sempre di notte, durante il temporale, e la pioggia finora ne ha sempre cancellato le impronte. Un giallo, certo, una storia di violenza, inevitabile, ma la violenza resta fuori campo e l’obiettivo è puntato “dentro”: il punto di vista è quello delle vittime.
“Dietro di loro un abisso nero, intorno l’oscurità interrotta solo dai fari
che si avvicinavano e passavano oltre.”