Carlo Lefebvre – La fuggitiva. Il primo caso del commissario Gerard

2003

Editore Giunti / Collana M
Anno 2020
Genere Giallo poliziesco
456 pagine – brossura e epub


Le scelte sbagliate si pagano sempre. Anche quelle in amore. O meglio, soprattutto quelle. E allora capita che nonostante si sia fuggiti dalla propria terra e dai propri costumi, si abbia cercato una nuova dimensione, serena, soddisfacente, integrante si finisca comunque per ritrovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. La giovane e bellissima Sahar sa tutto di scelte d’amore fallimentari e sa che deve pagarle tutte sulla sua pelle.
Intanto la storia che la vedrà in qualche modo coinvolta parte da molto lontano, da un ufficio di Amsterdam dove nel 2012 alla Seleksoft, azienda olandese specializzata nel crittaggio di informazioni sensibili, viene ucciso Mick Hendriks, un analista esperto di crittologia. Nove mesi dopo, a Châtillon-sur-Marne, il contabile di un priorato precipita alle prime luci dell’alba dal campanile della chiesa. L’ipotesi del suicidio non convince l’ispettore Legrand che parte per Marsiglia, città natale dell’impiegato. Ma la sua vita e la sua inchiesta si fermano dietro la porta di un albergo di terza categoria.

Due morti che sembrano appartenere a mondi diversi. François Gerard, commissario della DCRI, l’intelligence francese, che sta collaborando con la polizia olandese sul caso Hendriks, si getta a capofitto nei vicoli di Marsiglia alla ricerca dell’assassino di Legrand, amico di vecchia data. Ma il puzzle è complicato, le tracce ambigue, gli indizi contraddittori. Ma a Marsiglia vive anche Sahar e le vite del commissario Gerard, lasciato dalla donna che ama e che raccoglie cani trovatelli, e quella della giovane e bellissima ragazza tunisina confluiranno inevitabilmente in un intrigo internazionale ricchissimo di colpi di scena e di suspense.

Ed è proprio sull’incontro e sulla personalità dei due indiscussi protagonisti, Sahar e il commissario che si gioca gran parte della bellezza e dell’intensità di questo romanzo dove l’autore sceglie come pietra angolare il personaggio di Gerard e gli dona, tutto in una volta, caratteristiche specifiche, turbe emotive e personali in cui chi legge può consapevolmente o inconsapevolmente identificarsi, e una vita intensa e a tratti melodrammatica. L’idea è vincente perché Lefebvre sa che così potrà costruire intorno allo stesso una infinità di storie e fidelizzare i propri lettori. In “La Fuggitiva” la protagonista femminile non poteva che essere all’altezza di Gerard, ma nonostante anche essa sia stata tratteggiata con una cura e una sapienza autoriale estrema, nessuno può sapere quanto peso avrà nelle prossime indagini o nei prossimi casi del commissario Gerard. Quello che il lettore può immaginare è che probabilmente ci saranno i cani dello stesso, Dupin e Maigret, compagni di vita e coprotagonisti perfetti per la storia che Lefebvre aveva intenzione di narrare.

“La fuggitiva” è comunque un romanzo che si legge in volata, in cui le azioni si susseguono l’una dopo l’altra, non tanto alimentate da colpi di scena ma dalla scoperta di nuovi indizi che svelano capitolo dopo capitolo parte di verità che si cela dietro alla realtà così come ci viene mostrata.
L’autore ha una penna leggera, una scrittura fluida che ben descrive e sottolinea, laddove sia necessario, lo svolgimento dei fatti in una trama dove non c’è molto spazio per fermarsi a riflettere ma quello in cui si è più coinvolti è inseguire i dettagli, togliere maschere, scoprire i legami che si nascondono sotto la superficie.
L’ambientazione è varia ma non meno approfondita. In questa storia ci si sposta e molto. Si susseguono Amsterdam, con le ombre del suo vecchio porto avvolte nel pallore dei lampioni di contro alle luci sterili e anestetizzanti dei neon di edifici super tecnologici. Si passeggia per le strade di Parigi alternando zone più periferiche dove il crimine si insinua negli appartamenti tra pareti scrostate e scale consumate, a bistrot dove assaporare la miglior cucina francese. Ci si aggira per Marsiglia, una città multietnica che sa stupire per la varietà di profumi in cui imbattersi di quartiere in quartiere. Ci sono anche i luoghi della memoria. La Grecia che è nei ricordi del commissario come luogo di vacanza e riposo prediletto, dove l’azzurro del mare s’incontra con quello del cielo sotto una luce brillante e rarefatta. Ma anche i luoghi di origine, dove si è nati e cresciuti, che ricordano un passato dal quale è difficile separarsi e che rappresentano la sostanza di cui si è fatti.

“il passato ha una chiarezza che nel presente non riesco più a scorgere.”

Antonia del Sambro e Federica Politi


Lo scrittore:
Carlo Lefebvre è professore ordinario fuori ruolo di Geografia Economico-Politica presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Project leader di programmi e progetti d’investimento, membro di Commissioni per la Presidenza del Consiglio, è autore di numerosi saggi e monografie. La fuggitiva è il suo primo romanzo.