Colin Wilson – L’uomo senza ombra

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Editore Carbonio / Collana Cielo Stellato
Anno 2020
Genere Giallo
340 pagine – brossura e epub
Traduzione di Nicola Manuppelli
Titolo originale: Man Without a Shadow: The Diary of an Existentialist


Le evoluzioni letterarie e i percorsi di alcuni scrittori sono vere e proprie avventure nelle quali, se uno si fa coinvolgere, si è esposti al rischio di scoprire altro di sé o di disvelare aspetti meno consueti. La lettura di Wilson, fin dalla Gabbia di Vetro, ma – per quanto concerne questo racconto, fin dal precedente “Riti Notturni” – è un’esperienza di questo genere, un intrico di pensieri, evoluzioni, digressioni e ritratti umani. Wilson è un grande esploratore della natura umana, della quale principalmente va a cercare il lato oscuro, maligno, perverso, ma anche geniale. In un periodo storico, quello attuale, in cui il politically correct sta appiattendo e snaturando pressoché ogni aspetto dell’arte edulcorandolo senza ritegno, leggere Wilson è estremamente liberatorio. La sua prosa è imprevedibile e irriverente in un modo ancora moderno nonostante il tempo e che ha ancora tanto da insegnare, ma soprattutto è bella da leggere e da farcisi appassionare. Così eccoci al cospetto nuovamente di Gerard Sorme, protagonista dei Riti e di questo romanzo, che agisce quale secondo capitolo di una trilogia (che si concluderà con Il dio del labirinto, finora inedito in Italia ma che uscirà per Carbonio Editore a fine anno, sempre nella traduzione di Nicola Manuppelli. Intanto, a giugno, di Wilson Carbonio manda in libreria il saggio Religione e ribellione), che rincorre con tenacia il tentativo di dare una nuova vita alla sua coscienza, a portarla verso uno stadio superiore: tre romanzi che divengono una sorta di epos dell’incedere del suo spirito alla ricerca del sapere, delle conoscenza, consapevole che il mondo percepito è sono un’infinitesima parte.

Nunne, il co-protagonista di “Riti Notturni”, ha deluso profondamente Sorme che in lui aveva riposto molte speranze. Si è rivelato un falso, un ipocrita, un mentitore di sé stesso che millantava conoscenza, ma che in realtà nemmeno si conosceva realmente. La delusione di Sorme è enorme, tanto che la prima parte di questo romanzo è completamente dedicata ad uno stream of counsciousness in cui ritroviamo il leit motiv di questa trilogia: come può l’uomo superare le ristrettezze impostegli che lo limitano nella comprensione tra verità ed esistenza ed essere così in grado di comprendere realmente il mondo? Sorme è però un pigro, o meglio è un insoddisfatto cronico: come ogni ricerca, anche questa implica rischi e pericoli, ma Sorme non li contempla. Vuole raggiungere qualcosa senza il fardello del fallimento, vuole una soluzione più simile ad una scorciatoia: ecco che allora trova la via nel rapporto sessuale che già in “Riti Notturni” gli aveva comunicato una sorta di liberazione spirituale. Cambia partner, ne ha contemporaneamente due e più e di età diverse (più giovane e più vecchia di lui), fino a che non incrocia Diana, moglie di Kirsten – il musicista che conosce nel nuovo appartamento – donna che ha la sua stessa età e che sembra depositaria della chiave che disvela la realtà, la Facoltà X. Essa è un vero e proprio potere spirituale che giace in ognuno di noi e che ha bisogno di un evento scatenante per manifestarsi: e tale evento è l’estasi sessuale.

Sembrerebbe fatta, ma compare il male: Caradoc Cunningham, uomo violento – soprattutto con le donne – egocentrico e manipolatore, ma che porta in scena una nuova protagonista: la magia, in particolare la magia occulta. Caradoc è ispirato alla figura di Alastair Crowley di cui Wilson è affascinato (e ne scriverà anche in seguito). Caradoc è la sua scorciatoia: l’atto magico sembra proporsi come solutorio, come quella sorta di chiave universale per aprire la consapevolezza spirituale cui Sorme tende. Ma poi Caradoc stesso mostra il lato oscuro: la sua magia è solo una finzione per poter ottenere il suo piacere anche a costo del dolore altrui. E allora ecco che Sorme, come ridestatosi all’ultimo momento utile, capisce che non saranno quei riti a fornirgli la Facoltà X, perché a quei riti manca un fattore fondante: l’amore e l’empatia.

Un libro particolare. Non aspettatevi lussuria o immagini di scadente pornografia, non fatevi trarre in inganno dal sottotitolo. Si tratta di un percorso che transita per la sessualità, ma che non ne fa un manifesto. E prepara al prossimo capitolo dell’epos che, come nella tradizione, chiuderà il cerchio. Buona lettura.

Michele Finelli


Lo scrittore:
Colin Wilson ha raggiunto la fama con il libro The Outsider (1956), che lo ha consacrato come uno dei massimi scrittori anti-establishment della letteratura inglese contemporanea. Intellettuale poliedrico, narratore, saggista, studioso di esoterismo e dell’occulto, anticipatore di stili letterari, è autore di oltre un centinaio di opere.