Yashmina Kadra – Cosa sognano i lupi?

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Il libro:
Editore Mondadori / Collana Piccola biblioteca Oscar
Anno 2008
265 pagine – Brossura
Traduzione Mélaouah Y.

La trama:

Nafa Walid è un giovane algerino di bell’aspetto che, dopo aver partecipato per caso a un film come comparsa, sogna di diventare attore: una carriera tutt’altro che facile per un ragazzo nato nella casbah da una famiglia numerosa e povera. Così, mentre aspetta il suo momento di gloria, si adatta a guadagnarsi da vivere lavorando come autista per uno dei nuovi ricchi che, con tracotante arroganza, si comportano come se fossero i padroni del paese. Giorno dopo giorno, nello squallido stanzino dove è relegato a vivere, cresce in lui l’odio e la rabbia dello schiavo, destinata a trovare uno sbocco il giorno in cui si trova costretto a far sparire il cadavere di una ragazzina morta di overdose tra le braccia del suo viziosissimo padrone. Affascinato da un gruppo di fanatici, l’ormai ex aspirante divo si trasforma in uno zelante combattente e infine in un assassino senza scrupoli. “Cosa sognano i lupi?”, uno dei primi romanzi di Yasmina Khadra, descrive l’evoluzione tragica e cruenta della società algerina dalla fine degli anni Ottanta, narrando, con realismo, come possano nascere fondamentalismo e terrorismo.

Cosa dire, caspita, fa arrabbiare, pensando a quanti ragazzi si fanno incantare da tante parole, sul futuro che esiste per i fondamentalisti dopo la morte, per la colpevolizzazione che fanno alla classe abbiente, rea di essere arrogante e di comportarsi come padrona del paese (in questo caso l’Algeria).
Le menti ancora deboli, forse per la giovane età, forse per l’illusione di una vita da “eroe”, si ritrovano ad essere schiave di un sistema, che schiaccia, che usa e che getta le anime perse che non fanno altro che uccidere, anche i propri cari, se sospettati di essere dei traditori.
Come sempre devo trovare delle similitudini e mi è venuto in mente il film “Nato il 4 luglio”, con Tom Cruise. Un ragazzo cresciuto con l’idea che per la propria patria era giusto andare a combattere e che, fortunatamente, riesce a rimettere tutto in discussione quando si accorge di cosa si è lasciato alle spalle, anche se troppo tardi..
Definito dal New York Times “Il libro che descrive meglio di ogni altro come nasce un fondamentalista islamico” e non a torto.
Lascia comunque una grande tristezza di fondo..
Scheda del libro:Scheda Mondadori 
Lo scrittore:
Nato nel 1956 in Algeria, Yasmina Khadra è uno pseudonimo. Il vero nome dello scrittore è Mohammed Moulessehoul. Nel 1999 è uscito allo scoperto, dopo aver raccontato le motivazioni del suo segreto. Era stato reclutato all’età di soli 9 anni alla scuola dei cadetti, faceva parte dell’esercito algerino, ma la sua vera passione era scrivere. Ha dovuto utilizzare il nome di sua moglie per continuare a farlo e molti dei suoi libri sono stati pubblicati in Francia, tradotti anche in Italia, tra cui “Morituri” e “Doppio bianco”, due noir di successo.

Sito ufficiale: http://www.yasmina-khadra.com/

Ho recensito anche: Le sirene di Bagdad