Gianluca Arrighi – Vincolo di sangue

4804
Editore Baldini&Castoldi
Anno 2012
160 pagine – brossura con alette

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vincoloMaria Concetta Romano aveva 18 anni. E, per mano della madre, Rosalia Quartararo, ha trovato la morte. Questo successe nel 1993 e diventò immediatamente un caso mediatico per la crudeltà e l’efferatezza del delitto commesso da parte di una madre nei confronti della figlia. Si disse che il movente fu la gelosia: Maria Concetta frequentava Rosario, un uomo molto più grande di lei, tra l’altro sposato. La madre era gelosa di questa relazione e, durante un violento litigio, percosse ferocemente la figlia con un  bastone, più e più volte, fino ad ucciderla. Ne occultò il cadavere e il corpo fu ritrovato giorni dopo da un pescatore in una roggia nella Bassa Lodigiana.

Rosalia Quartararo è stata inserita in alcuni trattati di criminologia, tra le donne assassine spinte da movente passionale. I suoi capi d’imputazione furono: omicidio volontario aggravato da vincolo di parentela e occultamento di cadavere. Fu condannata all’ergastolo e, dopo vent’anni dalla sua carcerazione, ha voluto che Gianluca Arrighi, avvocato penalista, potesse in qualche modo redimerla agli occhi della gente, togliersi di dosso il marchio di “mostro” che le hanno appiccicato addosso per tanti anni. Perché “perdere un figlio è come perdere una parte della propria anima. E una madre che uccide la figlia è come se uccidesse se stessa.”
Per la prima volta, da quando è stata condannata al carcere a vita, Rosalia Quartararo ha voluto raccontare, senza filtri, la sua vita travagliata e traumatica, fino a condurre la storia al tragico momento del suo fatale errore. Una colpa che riecheggerà in tutto il suo futuro.
Gianluca Arrighi ci conduce, in punta di piedi e senza invadenze, nei meandri della giustizia e del crimine, attraverso le procedure prettamente burocatriche, in contrapposizione con l’effetto dei media in casi di questo tipo. Sono molto rari, come riporta lo scrittore e avvocato: la percentuale di donne condannate all’ergastolo sono 26 – tra le quali Rosalia – rispetto a 1.300 uomini.
“Contrariamente a quanto si crede, il movente non ha una così grande importanza nel diritto penale italiano (..). Il movente ha valore solamente perché può rivelare ciò che si nasconde tra le pieghe nascoste della psiche umana e le tendenze che la dominano.”
Il carcere, però, ha delle leggi non scritte e un sottobosco di regole tra detenuti, per cui una figlicida è paragonata a un pedofilo, quindi isolata e additata tra la feccia.
Tra l’altro, il sistema carcerario, da sempre, è concepito come pena detentiva e non rieducativa o riabilitativa.
Nel romanzo, Gianluca Arrighi ci ricorda l’importanza di indossare la toga, simbolo del diritto alla difesa e alla “spersonalizzazione” del semplice cittadino, perché nessun detenuto può essere abbandonato a se stesso e dimenticato dalla collettività.
Così come nessuno può essere additato come “mostro” se si conosce soltanto una voce, quella che ci fanno sentire, nella crescente curiosità morbosa che si ha sul conoscere la vita privata di un assassino, che diventa – irrimediabilmente – un “mito”. Qualcuno che ha oltrepassato quel limite invalicabile che  distingue i “buoni” dai “cattivi”.
Perché ognuno di noi cela una percentuale di bene e una di male. Fa parte del nostro essere uomini. E nessuno di noi può sapere con certezza quanto autocontrollo siamo in grado di possedere, per non soccombere al lato oscuro di noi stessi..

Gianluca Arrighi nasce a Roma nel 1972, è un avvocato penalista di fama e cultore di diritto penale alle università di Roma e Cassino. Nel 2009 ha esordito come scrittore con la crime novel Crimina romana, di Gaffi Editore, subito diventata un best seller e da cui verrà presto tratta una fiction tv. Tra il 2010 e il 2011 ha scritto una serie di novelle noir per importanti quotidiani e settimanali che hanno riscosso un grande successo, appassionando milioni di lettori. Vive a Roma con la moglie e due figlie.

Qui l’intervista che ho realizzato: Gianluca Arrighi

Se volete seguire lo scrittore, il sito è http://www.gianlucaarrighi.it/
e questa la pagina ufficiale su Facebook: Pagina ufficiale