Editore TEA – Collana Narrativa
Serie Le indagini del Commissario Lucchesi
Genere Giallo
Anno 2014
224 pagine – rilegato con sovracopertina
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Nuovo romanzo di Gianni Simoni, ex magistrato,già apprezzato creatore della coppia Petri-Miceli e successivamente del Commissario Andrea Lucchesi, interprete di questa storia. Fin dalla prima , Piazza San Sepolcro, ho simpatizzato per questo tormentato personaggio.
Figlio di una coppia mista, un’eritrea ed un italiano, vive male la sua condizione di uomo “ di colore” percependo nei propri confronti un razzismo , che talvolta è solo dentro di lui.
La sua vita è disordinata, dedita alla bottiglia ; i suoi amori sono mutevoli e spesso sfortunati. D’altro canto si coglie in lui una grande sensibilità verso le vittime dei casi che tratta; non solo gli uccisi, ma anche i colpevoli, ed i perdenti in genere. Forse perché pure lui si considera tale.
In questo romanzo, il caso che gli si presenta è quasi banale: una rapina ad un ufficio postale, con l’omicidio di un‘impiegata. Ma Lucchesi subito intuisce che non è una normale rapina; non era necessaria questa morte: è quasi una forzatura. Qualcuno voleva uccidere la donna, ed ha mascherato il tutto?
Ma nessuno vuole che Lucchesi indaghi: è così semplice il caso, perché complicarsi la vita?
Inutile dire che il nostro commissario si metterà caparbiamente ad indagare da solo, e finirà un’ennesima volta alla Disciplinare, cacciato in un commissariato dove nessuno lo considera, dove il suo superiore lo disprezza e gli rende la vita difficile.
L’unica persona che non lo abbandona, anche nella cattiva sorte, è una collega, l’ispettore Lucia Anticoli; suo ultimo ( e spero definitivo, dopo tanto peregrinare da un letto all’altro) amore in ordine di tempo.
La donna, rischiando la reputazione, ma convinta di essere sulla giusta strada, lo aiuta nell’indagine; insieme ne verranno a capo, anche se l’ultima pagina del romanzo lascia come un qualcosa di sospeso, come per prepararci ad una prossima avventura.
Bene, Commissario Andrea Lucchesi, noi siamo qui ad aspettarti!
Un commento finale:
Ho conosciuto quasi di persona Gianni Simoni, alcuni anni fa, che partecipava come autore al festival del Giallo di Genova. Avendo io vinto un quiz sui gialli, ricevetti in regalo proprio il suo romanzo Lo specchio del barbiere, che me lo fece apprezzare e continuare a leggere.
Mi piace lo stile di questo autore: piacevole, conciso, senza sbavature. Mi piace l’ambientazione delle sue storie: sono sempre “ di casa nostra”. Casi che possono accadere realmente; poliziotti con debolezze e virtù; personaggi pieni di umanità, di dubbi, di momenti sì e no.
I romanzi con protagonista Lucchesi danno più spazio ai tormenti interiori del protagonista che a sprazzi di vita familiare, come quelli con Miceli e Petri, ma sono egualmente godibili, nella loro “normalità”.
Per concludere: secondo me Gianni Simoni è uno scrittore da annoverare tra gli autori del buon giallo all’italiana.
Rosy
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Lo scrittore:
Gianni Simoni, ex magistrato, ha condotto quale giudice istruttore indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo. Presso la Procura generale milanese ha sostenuto l’accusa nel processo d’appello per l’omicidio Ambrosoli e ha condotto l’inchiesta giudiziaria sulla morte di Michele Sindona nel carcere di Voghera.Presso Garzanti ha pubblicato Il caffè di Sindona, in collaborazione con Giuliano Turone.TEA pubblica le sue due serie gialle (entrambe aperte): la prima è ambientata a Brescia e ha per protagonisti l’ex giudice Petri e il commissario Miceli. Finora sono usciti sette titoli Un mattino d’ottobre, Commissario domani ucciderò Labruna, Lo specchio del barbiere, La morte al cancello, Pesca con la mosca, Il ferro da stiro, Chiuso per lutto. La seconda è ambientata a Milano e ha per protagonista l’ispettore Andrea Lucchesi. Contro ogni evidenza è il quarto episodio di questa serie, dopo Piazza San Sepolcro, Il filosofo di via del Bollo, Sezione omicidi.