Parigi & Sozzi – Complotto in riva d’Arno

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Editore Time Crime / Collana Narrativa
Anno 2015
Genere Thriller
284 pagine – ebook
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Riccardo Parigi e Massimo Sozzi, con il loro ennesimo romanzo scritto in collaborazione, ci portano ancora una volta indietro nel tempo – ma stavolta sono due le trame che seguiamo.

Nel 1611, all’ufficiale Saverio Adinolfi, agli ordini dei Medici e consigliato nientemeno che da Galileo, viene assegnato il pericoloso compito di recuperare, a Panama, una grossissima quantità d’oro. Imbarcatosi sotto falso nome e con l’identità segreta di un mercante di schiavi (il che consente agli autori qualche piccola digressione sulla schiavitù che comunque non distrae dallo scorrere della storia), vede accadere sulla nave alcuni fatti incresciosi che si concludono in un duplice omicidio e una condanna a morte.

Nel 1904, un informatore della polizia viene trovato morto, ammazzato da una scheggia di vetro, nel cimitero degli inglesi di Firenze. Lo stesso giorno, una nobildonna viene uccisa nel giardino della sua splendida villa poco fuori città; la polizia naturalmente indaga su entrambi i casi, che sembrano non avere nulla in comune. Allo stesso tempo, la questura fiorentina deve occuparsi della sicurezza del sovrano britannico Edoardo VII, in visita alla città.

Le due storie, che seguiamo in parallelo, sembrano non avere nulla in comune a parte il fatto che entrambe iniziano a Firenze, ma non credo di rovinare la sorpresa a nessuno dicendo che alla fine del romanzo si scoprirà che un punto in comune c’è, ed è anche piuttosto importante.

I due autori ci presentano, nelle due storie, un numero enorme di personaggi. Leggendo la lista dei personaggi, pubblicata in apertura al romanzo, devo confessare di essermi spaventato. Immaginavo che molti di quei nomi fossero solo comparse, ma anche così l’impresa di tenerli tutti a mente pareva titanica. E invece Riccardo Parigi e Massimo Sozzi hanno il dono di dipingere un personaggio in poche parole, di rendere ognuno di essi (sì, anche le comparse) memorabile. Ognuno, oltre a un ruolo nella trama principale, ha anche qualche caratteristica individuale, qualche idiosincrasia che aiuta a tener presente di chi si tratta.

Le due storie scorrono agili, tra il diario di Adinolfi (quindi in prima persona) e il racconto delle gesta dei poliziotti fiorentini del 1904 (in terza); le scene d’azione non sono eccessive, ma sono ben inserite nei punti giusti del romanzo, magari per interrompere una fase più riflessiva, o per introdurre un nuovo pericolo.

In questo Complotto in riva d’Arno –titolo che forse rivela un po’ troppo della trama – c’è il noir, c’è il giallo più tipico, c’è il romanzo storico, c’è l’avventura alla Salgari (che non a caso uno dei protagonisti del 1904 ama)… si tratta di un libro piacevole, molto scorrevole e avvincente, scritto magistralmente. Sicuramente da leggere.

Marco Piva-Dittrich
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Gli scrittori: