Shelley Smith – Un pomeriggio da ammazzare

2834

12400885_1174403569244418_4527783894489681981_nShelley Smith (1912-1998), pseudonimo di Nancy Hermione Courlander, nacque a Richmond on Thames, in Inghilterra. Trasferitasi in Francia con la famiglia, compì gli studi prima a Cannes e poi a Parigi dove si diplomò alla Sorbonne nel 1931. Il suo primo giallo, Background for Murder, è del 1942 e a questo faranno seguito altre quattordici opere, le prime più vicine al mystery tradizionale, le successive più legate all’aspetto psicologico della personalità del criminale. Tra queste ultime, considerate universalmente le migliori, meritano di essere ricordate The Party at No 5 (1954, La cantina n. 5), The Ballad of the Running Man (1961, La ballata dell’uomo in fuga) e, soprattutto, An Afternoon to KIll (1953, Un pomeriggio da ammazzare – I bassotti n. 160) e The Lord Have Mercy (1956, In un villaggio inglese – I bassotti n. 88). La prima è stata inserita dal critico inglese Julian Symons nella Jubilee Reprint Edition del Crime Club dell’editore Collins, e la seconda nell’elenco delle 100 migliori crime stories del Sunday Times e nell’analoga lista compilata dallo stesso Symons. Autrice anche di un romanzo e di alcuni racconti non di genere, smise di scrivere gialli nel 1978 dopo la pubblicazione di A Game of Consequences. Shelley Smith è morta a Steyning, nel Sussex, all’età di 87 anni.

Dal titolo originale An Afternoon to Kill e per la traduzione di Marilena Caselli,oggi ritorna in libreria con “Un pomeriggio da ammazzare”, originariamente pubblicato nel 1953 (I bassotti n. 160), tramite la casa editrice Polillo Editore, Collana I bassotti:
In viaggio verso l’India a bordo di un piccolo aereo privato, Lancelot Jones è costretto da un’avaria al motore a un atterraggio d’emergenza nel deserto. Mentre il pilota ri­para il guasto, Lancelot cerca rifugio in una splendida casa che ha scorto da lontano e che, con sua grande sorpresa, scopre essere di proprietà di un’anziana signora in­glese che lì si è ritirata molti anni prima. Curioso di conoscerne il mo­tivo, e con un pomeriggio da am­mazzare in attesa che l’aereo venga riparato, Lancelot invita la donna a raccontargli la sua storia. È una storia di amori, inganni, tradimenti e morte, che nasce moltissimi anni prima nella villa sul mare del padre di lei, il facoltoso commerciante Edward Sheridan. Ma quello che all’inizio pare il solito conflitto tra una figlia e la bellissima matrigna che ha catturato il cuore del padre vedovo si trasforma a poco a poco in una crudele partita che coinvolgerà tutti gli abitanti della casa e sfocerà in un omicidio. A conferma del giudizio del critico inglese Mar­tin Edwards, che lo considera il gran­de capolavoro della Smith,Un pomeriggio da ammazzare (1953) è un romanzo di grande fascino con due geniali colpi di scena finali che sbalordiranno anche i lettori più smaliziati.