Editore Fratelli Frilli Collana I Tascabili Noir
Anno 2017
Genere noir
180 pagine – cartonato
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Dopo “Acque torbide” ritroviamo la vincente accoppiata Novelli – Zarini e l’investigatore privato Michele Astengo con “La superba illusione”. Ritroviamo Genova, i suoi vicoli, le sue storie, i pensieri e i turbamenti dell’ispettore. Astengo riceverà la visita di un suo vecchio amico di infanzia Matteo Barisone, che gli commissionerà un’incarico. Il nostro ispettore accetterà, ma solo per lavoro. Il lavoro è lavoro.
Definire amico , o perlomeno da un certo punto della vita, il Barisone è piuttosto azzardato, considerata la pugnalata che quest’ultimo ha inflitto ad Astengo, roba da da KO. Potete immaginare quindi il suo stato d’animo quando si troverà davanti chi gli arrecato una grave ferita. Ovviamente la mia penna e’ cucita e non trapeleranno né informazioni sulla ferita e né eventi legati alle vicende che danno vita e corpo al libro.
Quello che posso scrivere è che Astengo si ritroverà, in seguito all’incarico affidatogli, a dover indagare – per suo scrupolo personale – su alcuni delitti. Tra l’altro per dei casi fortuiti si ritroverà proprio sui luoghi del crimine, imbattendosi nei suoi ex-colleghi – lui è un ex-poliziotto – creando non pochi disguidi. Astengo è caratterizzato in maniera precisa e ben delineata. Nel prologo lui stesso si presenta così :
Mi chiamo Michele Astengo.
Astengo…
Nomen omen.
In generale mi astengo e l’astinente è che si astiene da qualsiasi cosa. Ossia chi, per ragioni morali, si astiene abitualmente dai piaceri materiali, per esempio dal mangiare o dal bere e perfino dai piaceri sessuali.
Non ci avevo mai riflettuto, ama l’etimologia stessa del mio cognome spiega un po’ il corso della mia vita.
Sono uno che si astiene o prova a farlo, su ogni cosa legata agli eventi umani e materiali.
Se sono spiacevoli, allora converrete con me che si tratta di un atteggiamento comprensibile, se non giustificabile.
Ma mi astengo anche dalle cose da cui si potrebbe trarre gioia, che le persone normali classificano come piacevoli.
Come spiegare questa mia tendenza?
Nichilismo? Atarassia?
Potrebbe essere, ma è più forte di me, non lo faccio apposta.
Ecco, dopo aver letto il prologo mi son detta che il tutto si faceva interessante.
Un tipo così incuriosisce, insinua interesse, cominci a chiederti quali “danni umani” combinerà, e così con questo spirito e pagina dopo pagina ho incrociato un Astengo che deve mediare tra sentimenti e pensieri personali e vicende che a fine lettura ti lasciano l’amaro in bocca, causa la superba illusione di dover conquistare il mondo con atteggiamenti e comportamenti ambigui, ricorrendo solo ad una inutile finzione.
Ecco un altro passaggio ed un’altra riflessione che ben illumina la figura dell’investigatore:
Guardavo il mare.
Mi era sempre piaciuto guardarlo. Un po’ come a tutti quelli nati in Liguria, anche se la maggior parte non l’avrebbe mai ammesso.
Quella distesa mi trasmetteva pace e un forte senso di libertà. Ignorare cosa ci fosse oltre a quello che l’occhio riusciva a individuare mi rassicurava sulla precarietà dell’essere umano. Il mondo stava andando a rotoli e avere conferma che certi idioti non sarebbero stati ai posti di comando per sempre, bé, ritemprava parecchio.
Tutti siamo mortali, per fortuna. Alcuni lo dovrebbero essere più di altri.
La figura di Astengo mi ha colpita particolarmente come lo stile di Novelli e Zarini che ben incastrano vicende delittuose e i risvolti delle umane vicende. L’interessante sta proprio in questo, seguire e vedere come si evolve la situazione e come i vari pezzi prendono forma dai diversi punti di vista, sia investigativi che umani grazie alle capacità narrative degli autori.
Una cosa che mi diverto a fare è cercare i vari omaggi ai grandi scrittori dei gialli, quelli che hanno fatto la storia della letteratura del genere.
L’omaggio è a Rex Stout e a Nero Wolf e alle sue amatissime orchidee.
Un unico appunto, ma non posso dire nulla in merito, farei uno spoiler spudorato e non si può assolutamente. Magari ne parlo in separata sede con Novelli e Zarini!
Cecilia Dilorenzo
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Gli scrittori:
Andrea Novelli e Gianpaolo Zarini dopo Acque torbide ritornano con la seconda avventura del detective genovese Michele Astengo. Hanno pubblicato tre romanzi di successo per Marsilio: Soluzione finale – 2005, Per esclusione – 2008 (pubblicato anche ne il Giallo Mondadori) e Il paziente zero – 2011. Hanno pubblicato per Feltrinelli la trilogia thriller Manticora – 2015, per Araba Fenice l’antologia Gli insoliti casi del professor Augusto Salbertrand – 2013 (editato in Germania per Chichili). Innumerevoli i racconti per diverse antologie tra cui: Anime nere reloaded – Oscar Mondadori, Medicina Oscura – Giallo Mondadori. Bad Prisma – Mondadori, Nero Liguria – Perrone, Ribelli – Robin, Genova criminale – Novecento. Tra gli ultimi lavori, la partecipazione alla saga spin-off di The Tube (creata da Franco Forte), The tube Nomads ideata da Alan D. Altieri e considerata dagli appassionati del genere il The Walking Dead letterario in digitale, con l’episodio Shockwave, per Delos Books. Per Fratelli Frilli Editori hanno pubblicato Acque torbide per l’investigatore Astengo – 2012.