Maurizio De Giovanni – I Guardiani

2428

Editore Rizzoli Collana Scala Italiani
Anno 2017
Genere Giallo/Noir
358 pagine – cartonato e ebook
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….Insomma, ammettiamo di aver ragione e che in certi luoghi si tengano ancora riti di religioni e culti antichissimi. E immaginiamo che questi fedeli siano in contatto fra loro, secondo qualche forma di associazionismo che non conosciamo. Ora, la mia domanda è…

Lisi concluse per lui:- Quale rito, o culto, o religione prevede una celebrazione comune e contemporanea ogni trent’anni, all’alba del solstizio d’inverno?”

In queste parole, in questi concetti, sta il succo della storia completamente diversa e nuova che ci propone Maurizio De Giovanni. Se dicessi che non sono stata spiazzata, mentirei, ma data la mia assoluta fiducia e stima in questo autore, ho voluto leggere tutta la storia prima di trarre delle conclusioni avventate.

Si narra qui di un gruppetto di persone: un professore universitario di antropologia, il suo assistente Brazo, la nipote Lisi ed una giornalista tedesca , mandata in Italia dal giornale per scrivere un articolo sui luoghi dell’esoterismo. Luoghi che si trovano naturalmente a Napoli, nella parte sotterranea della città, fatta di chilometri e chilometri di cunicoli; perciò non c’è persona più adatta a fare da guida del professore, che da sempre si interessa di questi argomenti, e ne è affascinato, nonostante le derisioni dei colleghi.

I quattro si troveranno presto invischiati in una storia terribile ed angosciosa, che li porterà a scoperte ben peggiori delle loro peggiori fantasie. A poco varrà per loro la soddisfazione di avere avuto giuste intuizioni. Viaggeranno , ciascuno separatamente, in luoghi mai immaginati; parleranno con esseri che di umano hanno poco, passeranno attraverso pericoli di ogni genere. E’ una storia difficile da raccontare. Romanzo a finale aperto, che lascia la certezza di un seguito imminente: De Giovanni ha parlato di una trilogia.

Commento? Ho avuto difficoltà a leggere questa storia, per la complessità del tema trattato, e soprattutto per il sistema con cui è stata narrata. Tre storie diverse, naturalmente legate fra loro, narrate in parallelo. La più facile è la prima, quella “reale”, cioè l’avventura dei quattro amici che affrontano questa situazione. Poi c’è quella irreale, dei Guardiani, questi mitici personaggi del titolo e della loro dimensione, fuori da ogni luogo e da ogni tempo. Infine, quella della “Madre”, misteriosa figura dall’aspetto solo apparentemente umano, che tutto sa, tutto vede, a tutto sovraintende, si direbbe….A mio parere la più difficile da comprendere, ma forse è in me la mancanza di apertura mentale alle novità.

Fino almeno a pagina 130 io non mi sono raccapezzata, saltando da una storia all’altra; solo allora la mia lettura è decollata. Mentirei, se dicessi che ho ritrovato qui il Maurizio De Giovanni che conoscevo, che amavo, a cui ero così abituata da riconoscerne lo stile fra mille. Quel modo speciale di raccontare i sentimenti, gli stati d’animo. Quella capacità di narrare storie che arrivavano dritte in fondo al cuore. Quegli intermezzi poetici che hanno fatto di lui uno scrittore “speciale”, fra molti mediocri. Beh, qui non c’è nulla di tutto ciò.

Nonostante tutto, io amo talmente questo scrittore, che trovo UNICO, che mi sono sforzata di entrare in un nuovo mondo, ma anche in un diverso modo di raccontare una storia. Mi sono detta: “Un autore deve affrontare nuove tematiche, nuovi stili.”

Qui, in questo romanzo, mi è parso di ravvisare una sceneggiatura per una fiction; un modo totalmente diverso di narrare. Ho letto fino in fondo, e sono in un certo senso curiosa di vedere che cosa ci riserveranno i prossimi due della Trilogia. Mi sono comunque chiesta spesso , durante la lettura (e non me ne voglia Maurizio, che ammiro infinitamente): “Dove sono finiti Ricciardi, il dottor Modo, i Bastardi, uno più…intenso dell’altro? Personaggi indimenticabili?” Mi sento orfana, ma so che presto qualcosa del vecchio De Giovanni verrà fuori. Io, che conosco perfettamente tutti i suoi romanzi, che ho sottolineato righe e righe, per rileggerle tante volte ancora, questa volta mi sono limitata a leggere: niente corsivi da brividi. Una nota positiva: si capisce che l’autore deve essersi documentato a lungo e con cura , per narrare di questi riti, delle usanze antiche, del luoghi sacri della sua città…
Buona lettura, a chi si avventurerà nell’esoterismo, e …siate pronti al nuovo!

 

Rosy Volta
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Lo scrittore:
Maurizio de Giovanni nasce nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2005 vince un concorso per giallisti esordienti con un racconto incentrato sulla figura del commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Il personaggio gli ispira un ciclo di romanzi, pubblicati da Einaudi Stile Libero, che comprende Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore e Anime di vetro. Nel 2012 esce per Mondadori Il metodo del Coccodrillo(Premio Scerbanenco), dove fa la sua comparsa l’ispettore Lojacono,  ora fra i protagonisti della serie deiBastardi  di Pizzofalcone, ambientata nella Napoli contemporanea e pubblicata da Einaudi Stile Libero (nel 2013 è uscito il secondo romanzo della serie, Buio, nel 2014 il terzo, Gelo, nel 2015 il quarto, Cuccioli e nel 2016 il quinto, Pane). Nel 2014, sempre per Einaudi Stile Libero, de Giovanni ha pubblicato anche l’antologia Giochi criminali (con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli). In questo libro appare per la prima volta il personaggio di Bianca Borgati, contessa Palmieri di Roccaspina, sviluppato in Anime di vetro. Nel 2015 è uscito per Rizzoli il romanzo Il resto della settimana.
Per Einaudi è uscito nel 2016 Il metodo del coccodrillo. Tutti i suoi libri sono tradotti o in corso di traduzione in Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Russia, Danimarca e Stati Uniti. De Giovanni è anche autore di racconti a tema calcistico sulla squadra della sua città, della quale è visceralmente tifoso, e di opere teatrali.