Andrea Mingardi – Vendetta di sangue

1668

Editore Centauria Collana I falchi
Anno 2016
Genere Thriller/Fantasy
326 pagine – brossura e ebook

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“I tre cadaveri erano ancora lì, freschi e misteriosamente privati del loro plasma.
Per quanto i realisti si sforzassero di smontare ogni tipo di fantasia, la gente comune non si convinceva. A chiacchiere nessuno crede ai fantasmi, ma nel profondo di ciascuno c’è un angolo buio, pieno di mistero e paure ancestrali.

E qui, di mistero e di paure ce ne sono in abbondanza. Andrea Mingardi, bravo cantautore, ci rivela un altro lato di sé che molti non conoscevano: la scrittura.
E’ vero che un bravo cantautore è già poeta, scrittore…ma un conto è un testo di canzone, un altro un giallo di tutto rispetto! Questo lo è.
La vicenda è intrigante fin dalle prime pagine: in una accaldata Bologna di piena estate, un uomo viene trovato morto: apparentemente senza ferite, tranne – orrore – due minuscoli buchini nel collo, come di denti! Un vampiro? Non scherziamo… Sono pure fantasie. Che non lo siano si scopre subito dopo, perché l’uomo in questione, di un pallore spaventoso, è completamente dissanguato. Sarebbe a dire che il supposto “vampiro” avrebbe anche succhiato tutto quel sangue all’uomo? Senza sporcarlo? E senza che nessuno si accorgesse di nulla?

Il commissario chiamato a dirigere le ricerche, Bernardone, incredulo e sgomento, si mette in moto con la sua squadra, coadiuvato dall’anatomopatologa Bergamini, procace dottoressa che nonostante viva con le mani nei cadaveri, gli ispira istinti “sanguigni”.
Viene messo al lavoro anche un profiler, Bobo Klein che, a differenza di tutti, non sembra così sconvolto dalla faccenda, e si lascia aperta ogni prospettiva sull’accaduto. La situazione precipita quando, a breve distanza, altre due persone fanno la stessa fine. Il questore incalza e vuole risultati; la gente trema e gira con crocifissi e corone di rosario anti-vampiro. Il commissario Bernardone, tra un travaglio personale e l’altro, arriva a scoprire un nesso fra i tre uccisi, e di conseguenza intravede uno spiraglio di soluzione “reale”, non legata a spiriti o figure fantastiche simili.Troppo semplice.
Da questo momento comincia il bello.

La parte più interessante della storia, che spazia dal fantastico all’horror, è un incalzare di avvenimenti e di sorprese veramente mozzafiato. “E’ arrivato il momento di abbattere il muro delle paure che ci impedisce di vedere al di là della nostra ratio. I fantasmi e gli alieni ESISTONO e anche altri esseri maligni che si nascondono tra le pieghe di un’apparente normalità. Ci crediate o meno, sono tra noi e hanno assunto le sembianze più impensate.” E’ questa “apparente normalità” che inquieta sopra ogni cosa: quella bella cameriera che appare e scompare senza lasciare traccia, il vecchio mercante d’arte dall’aspetto equivoco, saranno veramente quello che sembrano? Si arriva al punto in cui non ci sono più certezze: si respira solo paura. Ed è sempre più difficile nascondere all’opinione pubblica ciò che sta accadendo. Notevole un brano che descrive un terribile temporale, giusto contesto per un altro avvenimento funesto.

Ma sono molte le pagine in cui si respira la paura: Mingardi sa creare le giuste atmosfere, con un’abilità da giallista provetto. La scelta di mescolare vicende gialle “classiche” con l’horror ed il fantastico – ma è proprio questo il nodo della storia: sarà veramente fantastico? O potrebbe contenere un fondo di verità, per quanto possa essere inquietante solo l’idea? Questa scelta, dicevo, è secondo me felice, perché dà sicuramente un tocco di originalità alla storia. Trovo infatti che, mentre il rapporto tra il commissario e l’anatomopatologa è stato già ripreso da parecchi altri scrittori in chiavi divertenti o drammatiche, rendendolo più…piatto, la parte fantasy dà all’opera un tocco diverso; la porta ad un livello superiore, rispetto alla media. Lo stile di scrittura di Mingardi rivela buone capacità stilistiche ed una conoscenza sicura della lingua. La vicenda scorre piacevolmente, regalando frequenti e corpose dosi di adrenalina al lettore. L’introspezione psicologica è riservata soprattutto al commissario, ed ai suoi rapporti coi figli, con la moglie inferma, con il nuovo amore.
Gli altri personaggi sono abbozzati più superficialmente, ma questa mancanza nulla toglie al risultato d’insieme del romanzo, che è ottimo. Bologna è l’altra splendida protagonista di questa storia cupa e ne rispecchia il colore e l’atmosfera.
Una prova brillantemente superata. Andrea Mingardi è promosso anche come scrittore di gialli!

Rosy Volta

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Lo scrittore:

Andrea Mingardi è un cantautore di Bologna ( 1940). Uno dei fondatori della Nazionale dei Cantanti. Direttore artistico del Festival delle Arti. Ha pubblicato vari libri, tra cui un giallo, “Un biglietto per l’Aldilà- Legal Thriller”.