Patrick Fogli – A chi appartiene la notte

1828

Editore Baldini + Castoldi Collana Romanzi e Racconti
Anno 2018
Genere noir
478 pagine – brossura e ebook

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Lette poche pagine, sono stata risucchiata da questo romanzo che spiazza e conquista grazie alla suggestione della trama, al ritmo narrativo sostenuto e mai cedevole, ai personaggi di spessore, che rappresentano ognuno un mistero nel mistero più grande della storia che li comprende tutti. Questa è a mio avviso una grande abilità di Patrick Fogli, autore di “A chi appartiene la notte”, quella cioè di spaziare nel racconto con gli occhi dei suoi personaggi senza perdere mai la direzione, mantenendo il lettore agganciato alla vicenda, per quanto lontano essa si avventuri, affascinandolo, quasi sfidandolo a seguirlo.

Quasi una sfida, sì, perché i romanzi di Fogli non sono di facile lettura: sono appassionati e complessi, forti e duri, e più che mai lo è “A chi appartiene la notte”, uscito a tre anni di distanza dal precedente “Io sono Alfa”. Ai fans di Patrick Fogli, dei quali faccio parte, dico subito che l’attesa valeva bene questo thriller formidabile. La vicenda: Irene Fontana, nota giornalista d’inchiesta ritiratasi suo malgrado dalla scena pubblica, si trova coinvolta nella tragica morte di Filippo, un adolescente precipitato da una rupe nell’Appennino reggiano, non lontano dall’azienda agricola dove Irene vive da sei anni, da quando ha lasciato il lavoro. Dorina, la madre di Filippo, non crede che il figlio si sia suicidato, e chiede a Irene di indagare.

La giornalista non si tira indietro; la ricerca della verità è stata per anni il motore del suo lavoro e, malgrado non eserciti più la professione, il suo istinto investigativo è intatto e la spinge ad agire. Per far luce su quella morte misteriosa, Irene ricostruisce il passato di Filippo, che presto appare una delle tante pedine manovrate su una scacchiera dove crudeltà e perversione delineano scenari inimmaginabili. C’è un locale nella zona, lo Snoopy, un disco pub con l’insegna rosa molto frequentato dai ragazzi. A prima vista niente di speciale, ma certe notti, quando l’insegna rosa è spenta, lo Snoopy si riempie di ospiti in incognito, esigenti, facoltosi, con gusti assai particolari.

Irene rischia grosso, ma vuole andare fino in fondo. Arriverà così dove non avrebbe voluto, vedrà cose alle quali non era preparata. Scoprirà un patto stretto molti decenni prima, ma ancora valido, e più che mai letale. La rivelazione è sconvolgente, Irene ne subisce la contaminazione: i silenzi della montagna diventano i suoi, il buio dilaga nel suo cuore insieme alla paura che l’incubo non lasci più, ma “ciò che appartiene alla notte, appartiene alla notte, le illusioni durano un istante e quando se ne vanno non sono mai esistite. Come i sogni, i miraggi, i miracoli, gli incubi, i demoni.”

Ho amato tutti i romanzi di Fogli, ma questo in modo di particolare, sia per la profondità dei personaggi, Irene Fontana in testa, sia per il tessuto narrativo variegato e sorprendente. In conclusione, “A chi appartiene la notte” è a mio parere un magnifico romanzo, che conferma Patrick Fogli tra i migliori scrittori di noir del panorama nostrano.

Maria Teresa Casella

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Lo scrittore:
Patrick Fogli è nato e vive a Bologna (1971). Ha esordito con Lentamente prima di morire (2006), un romanzo che ha ottenuto molto successo e altrettanti riconoscimenti. Successivamente ha pubblicato L’ultima estate di innocenza (2007) e Il tempo infranto (2008), consacrandosi come uno fra gli scrittori italiani più sensibili al mistero e ai lati inquietanti della psiche umana ma anche della vita civile. Con Stefano Incerti ha scritto la sceneggiatura di Neve, il film del regista napoletano.