Editore SEM
Anno 2019
Genere Giallo
383 pagine – brossura e epub
Traduzione di Stefania Forlani e Giulia Pillon
Elias, studente ventiquattrenne svedese, ascolta il medico spiegargli che il tumore, un meningioma, che sta crescendo nel suo cervello è benigno, operabile, che è tutto in ordine. È inverno ma un altro ancora è arrivato nella vita di Elias. Il ragazzo adesso sa che i disturbi all’udito erano solo un sintomo di quella che è una vera bomba a orologeria all’interno della sua testa. Altri e più gravi sintomi sono in arrivo e non solo quelli.
Proprio davanti a loro c’è il leggendario Holiday Inn, che ha cambiato proprietario e adesso si chiama solo Holiday. Sarebbe ironico se la loro destinazione finale fosse questa: il rifugio di giornalisti e di tutti quelli che venivano qui durante l’assedio: la facciata era a distanza di tiro di cecchini e mortai, ma l’apertura, con l’entrata e le stanze, sul retro.
Intanto una bomba esplode in un albergo di Sarajevo. L’edificio ospita alcune delegazioni straniere. Tra queste lo staff di una organizzazione per la cooperazione internazionale svedese. Forze di sicurezza e servizi segreti intervengono con un incredibile tempismo. Tra le vittime c’è Anders, il padre di Elias.
Ylva, il capo della delegazione svedese nonché amante di Anders, comprende subito che qualcosa stona nel comportamento di poliziotti e investigatori bosniaci, più impegnati a isolarla che a indagare. Dei documenti che Anders portava sempre con sé intanto spariscono nel caos dell’attentato. Torna in Svezia e lì altre forze oscure si stanno preparando.
Durante il colloquio aveva chiesto a Vendela che cosa l’avesse spinta ad accettare il lavoro al FRA. Lei aveva risposto che era stata una sfida, che voleva stare in un posto in cui era richiesta l’eccellezza, in cui si era sempre ai limiti di ciò che era possibile.
I due protagonisti, Elias e Ylva si ritrovano coinvolti in una cospirazione su una vendita di tecnologie dual-use. Diventano presto ostacoli in una trattativa d’affari internazionale per miliardi di corone. Stoccolma, la grigia e fredda città che i lettori di Stig Larson conoscono bene, si scopre, si svela sempre più pericolosa per i due protagonisti che intanto cercano di capire e di salvarsi. Entrambi devono affrontare i propri demoni personali e un complesso militare-industriale con ramificazioni profonde nella politica svedese, una vera macchina da guerra, fredda e implacabile, contro due personaggi sconvolti, a lutto, che non riconoscono più la realtà in cui fino a poco tempo prima vivevano.
Elias continua la sua guerra invernale su due fronti, quello esterno di killer spettrali, e quello interno: chi è, qual è il suo posto nel mondo e soprattutto cosa ne sarà di lui con la bomba tumorale nel cervello.
Che cos’è davvero la coscienza? Esiste? Esiste un Io? Secondo le ultime teorie della ricerca neurologica la nostra coscienza, quella che viviamo come un film senza interruzioni, è in realtà paragonabile a una serie di istinti individuali che salgono come bollicine in un bicchiere di champagne, legate insieme dal tempo in cui arrivano in superficie. È quello che chiamiamo adesso.
Le pagine migliori del romanzo sono quelle della solitudine di Elias, sempre più isolato di fronte alla malattia e alla morte dei suoi cari. Altrettanto valide e immersive sono le doppie indagini di Ylva sul perché Anders è stato ucciso e su cosa Anders era davvero per lei e per il mondo dietro il mondo che si va dipanando via via che procede con le indagini.
Non è questo, nella miglior tradizione del thriller svedese, un romanzo “adrenalinico”. Le scene d’azione sono rare, l’indagine e i pellegrinaggi dei protagonisti in questa Svezia innevata sono lente, a tratti fino a sembrare evasive durante la lettura. Se a volte si sente la mancanza di un’accelerazione allo stesso tempo l’intreccio tra politica, servizi segreti, industrie militari è descritto in una resa realistica e magistrale così com’è l’immagine che ogni azione ha delle conseguenze nel mondo contemporaneo del villagio globale e che nessun appartamento di studente o strada di una placida Svezia è al sicuro. È un romanzo di costruzione dei personaggi, facile pensarlo come l’inizio lento di una trilogia. Un profeta, e una stagione, infatti evocano un seguito.
Antonio Vena
Lo scrittore:
Håkan Östlundh, nato a Uppsala nel 1962, è giornalista e scrittore. Ha studiato Letterature comparate e Filosofia e negli anni universitari è stato impegnato politicamente per i diritti dei lavoratori. Attualmente vive a Stoccolma e lavora per il quotidiano ‘Dagens Nyheter’, a metà degli anni Novanta ha intrapreso la carriera di sceneggiatore per la TV.
Ha pubblicato: “Gotland” (Fazi 2012) e “La vipera” (Fazi, 2013). La casa editrice Fazi pubblicherà gli altri romanzi della serie dedicata al detective Fredrik Borman.