Jo Nesbo – Lo spettro

2245

Editore Einaudi / Collana Stile libero big
Anno 2012
Genere Thriller
551 pagine – brossura e epub
Traduzione di Eva Kampmann


Gli spettri vivono tra le ombre. Esistono in quegli antri oscuri e isolati dove la vita si rifiuta di arrivare. Gli spettri si ingigantiscono alle tue spalle. Ti seguono. Ti inseguono. Si alimentano dei tuoi errori, dei rimpianti, dei rimorsi. Crescono con i tuoi dubbi, le tue insicurezze imprigionandoti in un passo malfermo che ti toglie l’equilibrio minacciando di farti vacillare. Di farti cadere. Di precipitarti in un abisso.

“Con gli spettri il segreto sta nell’avere il coraggio di guardarli abbastanza attentamente e a lungo da capire che sono appunto questo. Spettri, morti e impotenti.”

Dopo tre anni Harry Hole torna ad Oslo, la sua città, trovandola cambiata e per certi versi uguale. In questo tempo in cui è rimasto lontano si è preso cura di sé, per quanto possibile: non ha più toccato né alcool né sostanze stupefacenti e ha cercato di tenersi in forma con l’alimentazione e l’esercizio fisico. Non per una specie di vanto personale, ma perché se avesse continuato sulla strada imboccata, la fine per lui non sarebbe stata poi così lontana.
Harry Hole torna per un motivo preciso. Perché Oleg, il figlio di Rakel, la donna che ha amato, che ora ha diciotto anni, è stato incriminato dell’omicidio di Gusto Hanssen, suo amico, di diciannove anni, assuntore e spacciatore di droghe. Si trova in carcere e non sembra disposto a parlare. Forse per la vergogna di scoprirsi in questa situazione dimostrando le proprie debolezze, il proprio fallimento davanti alla persona che per lui è stata un punto di riferimento, ma soprattutto ciò che di più vicino a un padre ha avuto. Mentre Harry davanti ad Oleg si sente in difetto per non essere stato all’altezza delle sue aspettative, per non essere stato abbastanza, per non esserci stato quando ce n’era bisogno. Le prove sembrano inchiodarlo dietro le sbarre ma Hole vuole essere certo che quella che viene raccontata sia la verità e per farlo deve impegnarsi in ciò in cui è più bravo. Indagare. In maniera ufficiosa, perché è sospeso dal servizio, ma con l’appoggio del suo superiore Gunnar Hagen, capo dell’anticrimine della polizia di Oslo, e di colleghi e dei pochi amici che ha. Durante l’indagine ci conduce in una città che cerca di cambiare, di migliorarsi o che almeno l’apparenza sia quella di una società dove tutto funziona alla perfezione, mentre la piaga dell’eroina continua a dilagare in più strati e fa la sua comparsa una nuova droga, la violina, che dà una dipendenza immediata, totale e senza ritorno.

Posso dire che il 2019 per me è stato l’anno della scoperta di Jo Nesbo, l’anno in cui mi sono avvicinata al personaggio di Harry Hole, entrando gradualmente nella sua vita e sentendo crescere libro dopo libro l’interesse nella sua evoluzione personale, nella sua abilità investigativa a dispetto della fatica che fa a mantenere la sua vita entro certi binari con la continua minaccia di deragliare. Ci sono stati momenti in cui è stato difficile stargli dietro quando per esempio dobbiamo assistere ai suoi deliri alcolici seguiti dal più totale torpore e abbandono. Ma si arriva anche agli attimi di rivalsa in cui riesce a tirarsi in salvo, sempre reggendosi in precario equilibrio tra luci ed ombre.
Il costante miglioramento che ho percepito da “Il pettirosso” in poi, raggiunge ne “Lo spettro” qualcosa che per come sono fatta, per i miei gusti personali, si avvicina paurosamente alla perfezione. Perché Nesbo in questo romanzo attraverso la trama ma soprattutto a ciò che gravita attorno ad essa, dosa sapientemente la parte thriller animata da suspence e azione con il formarsi di ipotesi e smentite continue, ad una parte più intima e nostalgica dove affiora il rammarico per ciò che non è stato, dove la solitudine si indossa “come un cappotto pesante e bagnato”, dove l’amore va alimentato e curato ma lasciato andare nel momento in cui si sente esaurito, dove il pensiero di non essere stati felici è inconcepibile, dove i sogni rappresentano ciò che desideriamo ma ancor più spesso ciò che temiamo, dove il modo di essere imprigiona togliendo libertà al modo di agire, dove diventa indispensabile essere risarciti per ciò che ci è stato negato, dove pur sapendo ciò che è meglio per noi non sappiamo farlo.

Ho ancora tre romanzi davanti di questa serie. E questo, al fianco di Harry Hole, si sta rivelando un bel viaggio. Bello, nel senso di avvincente ma anche impegnativo. Bello, perché la trama è complessa ed intricata e tutto si risolve incastrandosi alla perfezione, nel bene e nel male. Bello, perché di ogni personaggio di cui ci racconta sa illustrare con dovizia di particolari la realtà in cui si trova a vivere e quella che lo abita dall’interno. Bello, perché alcune situazioni si tingono con i toni della leggenda. Bello, perché sa coinvolgerti, avvolgerti, rapirti ai tuoi giorni per mostrarti spettri che potrebbero essere benissimo anche i tuoi e convincerti che “i fantasmi esistono solo se gli permetti di esistere.”

Federica Politi


Lo scrittore:
Jo Nesbø è uno dei piú grandi autori di crime al mondo. I suoi libri hanno venduto oltre 40 milioni di copie. È nato a Oslo nel 1960. Ha giocato a calcio nella serie A del suo Paese, ha lavorato come giornalista free lance, ha fatto il broker in borsa. Tutt’oggi suona regolarmente con la band norvegese dei Di Derre. Della serie con protagonista l’ispettore Harry Hole, presso Einaudi ha pubblicato: Il leopardo, Lo spettro, Polizia, Il pipistrello, Scarafaggi, Nemesi, Il pettirosso, La stella del diavolo, Sete, L’uomo di neve e Il coltello. Presso Einaudi sono usciti anche i thriller Il cacciatore di teste, Il confessore, Sangue e neve e Sole di mezzanotte. Nella uniform edition in Super ET, con le copertine di Peter Mendelsund, sono finora usciti: Il pipistrello,Lo spettro, Scarafaggi, Il leopardo, Nemesi, La stella del diavolo, La ragazza senza volto, Sole di mezzanotte, Il confessore, Polizia, Il pettirosso, Sete e L’uomo di neve.