Enrico Franceschini – Bassa Marea

1399

Editore Nero Rizzoli / Collana Narrativa italiana
Anno 2019
Genere Giallo
336 pagine – brossura e epub


Cosa fareste se una mattina, camminando sulla spiaggia in una giornata di primavera, vi capitasse di trovare il corpo seminudo di una giovane donna e vi accorgeste che non è morta, che respira ancora, e magari vi venisse da chiedervi perché si trova lì ai vostri piedi, come ci è arrivata, cosa le è successo, e voi foste la sola persona presente in quel momento?
La soccorrereste, certo, ma in un’epoca in cui chiunque ha il cellulare in tasca chiamereste subito un’ambulanza e magari anche la polizia, cerchereste di essere buoni cittadini, di non farvi coinvolgere in ciò che non vi riguarda e tutto il resto. Non è così?
Andrea Muratori detto Mura, invece, giornalista in pensione tornato a vivere a Borgomarina, sobborgo riminese, decide di prenderla tra le braccia e di portarsela a casa.
Casa… Be’, non proprio una casa, bensì una sorta di capanno da pesca o poco più, privo di ogni confort, che affitta dal “Barone”, uno dei suoi pochi carissimi amici, sorta di combricola agé alla Amici miei, assieme ai quali passa la sua vita in questa West Coast all’italiana che d’estate si trasforma in un calderone di vitelloni, malelingue e brava gente.

La ragazza che si risveglia nel suo letto, la bionda bellissima Sasha, lo coinvolgerà – deus ex machina involontario – in una brutta storia nella quale Mura dovrà tirare fuori le sue doti migliori per garantire la sopravvivenza della ragazza e pure la propria. Fondamentale, in questo romanzo dinamico e divertente, sarà l’aiuto, bizzarro e spesso goliardico, che gli verrà di suoi fidatissimi amici.
Del tutto privo di bagaglio affettivo e famigliare, abituato a un’esistenza solitaria nel suo capanno in riva al mare, Andrea Muratori si lascerà avvolgere da un’avventura più grande di lui, in parte perché la giovane prostituta russa risveglia in lui la voglia di scuotersi di dosso la vita noiosa della provincia, in parte perché poco per volta Sasha gli entrerà nell’anima, scatenando sensazioni che Mura pensava sopite.

Come una sorta di Fellini contemporaneo, Franceschini racconta questi luoghi letterari sotto una luce scanzonata, priva di sentimentalismi e in alcuni casi feroce nel descrivere usi e costumi che, sembra, non siano mai cambiati. La sua prosa è frizzante, divertente, non manca mai di humour né di sferzante ironia, non indulge sul detto trito e ritrito che “si stava meglio quando si stava peggio”. La malinconia non fa parte dei sentimenti di Andrea Muratori, piuttosto, ciò che gli succede scatena in lui un’attività frenetica e la voglia di cambiare pagina.
Come dice il protagonista, «È un luogo comune, ma rende l’idea. Alle cinque del mattino, l’Adriatico è un liquido immobile disteso lungo il litorale. Non un’increspatura agita l’orizzonte. Tutto è fermo: acqua, cielo, spiaggia. L’unico movimento è rappresentato dalle scarpette, un passo dopo l’altro, un pelo più su del bagnasciuga, nel corridoio dove la sabbia è ancora dura, resa compatta dal ritiro della marea.» Ed è proprio in questo panorama, all’apparenza di grande serenità, che prende il via questa vicenda. E pagina dopo pagina, rotola a valle come la proverbiale pallina di neve dei cartoni animati, trasformandosi in una valanga che trascina il lettore in un’avventura frenetica e coinvolgente.

Enrico Pandiani


Lo scrittore:
Enrico Franceschini (Bologna 1956) ha girato il mondo come corrispondente estero di un grande quotidiano, pur mantenendo sempre uno stretto legame con una località balneare della riviera romagnola. È autore di saggi e romanzi tra cui L’uomo della Città Vecchia, Vinca il peggiore e Vivere per scrivere.