Gertrude Atherton – Il divorzio non si addice a Enid Balfame

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Editore Le Assassine / Collana Vintage
Anno 2020
Genere Giallo
316 pagine – brossura e epub
Traduzione di Costanza Masetti


Enid Balfame ha quarantadue anni vive in una bella casa appartenuta ai genitori del marito a Elsinore, borghese cittadina americana di poco più di tremila abitanti, a meno di un’ora da New York. Da ventidue anni è sposata senza figli con quello che era allora il buon partito del villaggio, un giovanotto di buoni mezzi e di belle speranze. David Balfame, erede di una facoltosa famiglia di commercianti, dopo aver praticamente sperperato l’eredità paterna portando verso la rovina il suo redditizio vecchio negozio, per fortuna era stato salvato dalla bancarotta dal cognato e amico, il signor Cummack. Cummack, marito di sua sorella, che era intervenuto ancora in tempo, se n’era sobbarcato la gestione e quindi, dopo con una accorta politica di vendite, l’aveva reso una florida attività commerciale. E infine aveva indirizzato la “nullafacenza” del signor Balfame verso una esibizionistica carriera politica che lo portava tuttavia ad alzare troppo facilmente il gomito. Cosa mal sopportata da sua moglie di educazione puritana, sempre e comunque controllata e irreprensibile.

Tuttavia, per Enid Balfame, in quella “benedetta” efficienza un po’ chiassosa del cognato c’era stato un lato decisamente positivo. Le finanze domestiche in crisi profonda erano molto migliorate. Poteva permettersi una cameriera e, non basta, poteva disporre di una certa larghezza che le aveva consentito di mettere in atto un ambizioso programma di ascesa sociale. Vestiti giusti, modi giusti, e frequentazioni sempre molto calibrate. Proprio quel suo impeccabile comportamento le ha consentito di ritagliarsi un ruolo di primo piano anche come fondatrice del circolo del Venerdì di Elsinore. Circolo dapprima inteso come occasione di scambio di opinioni tra donne, presto trasformato in mirato laboratorio della condizione femminile. Non che le importasse granché del diritto di voto, in realtà pensava che non si confacesse alle signore, ma una leader doveva essere capace di saper trattare di ogni questione d’attualità e quindi anche degli echi drammatici della prima Guerra Mondiale in corso in Europa.

L’oratrice da lei invitata e venuta da New York aveva riscosso grande successo… Insomma, da otto anni la signora Balfame era diventata la indiscussa leader della comunità di Elsinore. Ma questa dimostrazione del suo carattere che suscita generale e plateale ammirazione, o addirittura quasi adorazione, è veramente la sua vera natura o si tratta solo di una infrangibile e stolta facciata di perbenismo, così caratteristica in quel suo mondo wasp provinciale americano di cui lei, ineccepibile modello, sventola implacabile la bandiera? Quali e quanti di questi elementi assumeranno un ruolo nella morte del marito della donna, colpito da una pallottola sul cancello di casa? Un uomo che lei negli ultimi tempi è arrivata addirittura a odiare. Chi, come e perché qualcuno voleva ucciderlo e l’ha ucciso? Tanti interrogativi che troveranno risposta solo nelle ultime pagine di questo sfizioso e intrigato giallo scritto nel 1916.

Un libro in cui assume grande importanza l’ambiente e il particolare palcoscenico su cui si sviluppa tutta la storia, in cui si aggrovigliano il perbenismo piccolo borghese e la complicata e a conti fatti solo egoistica psicologia della protagonista. Siamo affascinati, ma contemporaneamente proviamo repulsione di fronte alle sue doti di incomparabile manipolatrice con velleità sociali. Una donna che con il suo mixer di astuzia, perbenismo e cattiveria, nonché la fredda determinazione nel raggiungere i suoi scopi (tutto celato sotto l’apparenza di una tranquilla donna borghese), sguazza come un pesce nel suo bel laghetto wasp di un’America provinciale intrisa di Puritanesimo. Una donna, Enid Balfame, che fino in fondo non dovrà mai confrontarsi con l’opprimente peso della propria anima.

L’autrice scava a fondo con abilità nella psiche dei personaggi che interagiscono tra loro, ne tratteggia con precisione pregi, punti di forza, duplicità, rinunce, debolezze e segreti. Porta in scena con accuratezza alcune sessioni in tribunale. E non manca di fare precisi riferimenti ai tanti contraddittori aspetti di quello che era ruolo delle donne americane nei primi del Novecento. Insomma, una storia di polso che mette subito in tavola la grande capacità narrativa e di indagine mentale di Gertrude Atherton , con un risultato più intrigante di quanto si possa immaginare. A conti fatti un classico, ma allo stesso tempo un modernissimo thriller psicologico, con abbastanza frecce al suo arco da competere ai più attuali autori del genere. Per la prima volta tradotto in italiano, “Il divorzio non si addice a Enid Balfame” di Gertrude Atherton è approdato sul mercato nazionale grazie alla volontà di Tiziana Prina e della sua casa editrice Le Assassine che l’ha inserito a pieno titolo nelle sua collana Vintage.

Patrizia Debicke


La scrittrice:
Gertrude Franklin Horn Atherton nacque nel 1857 e morì nel 1948. Fu una prolifica scrittrice americana dal carattere forte e indipendente, ma anche contraddittorio. Di lei oltre ai romanzi ci restano racconti, saggi e articoli riguardanti la politica, la guerra e la condizione femminile. Alcuni dei suoi romanzi sono serviti come trame di film muti, tra questo anche Mrs Balfame che pubblichiamo con il titolo Il divorzio non si addice a Enid Balfame. Il libro risale al 1916, mentre il film è del 1917 e fu diretto da Frank Powell.