Andrea Vitali – Nessuno scrive al federale

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Editore Garzanti / Collana Narratori Moderni
Anno 2020
Genere Giallo
320 pagine – rilegato e epub


Sono ormai diversi i romanzi che hanno come protagonista il maresciallo Maccadò.
Ciononostante, ogni volta si scopre un suo lato diverso. In questa nuova avventura surreale, è alle prese con la nascita del suo primogenito Rocco, evento che suscita una certa ansia nel maresciallo, che tra la scienza della levatrice e la religione di suor Anastasia, non disdegna il ricorso a rimedi scaramantici per determinare il giorno della nascita.

Il piccolo paese sul lago di Como è il luogo in cui succedono cose inimmaginabili per piccole realtà, anzi pare che tutto ciò che potrebbe accadere (e non accadere) nelle località lungo il lago, si concentrano e trovano terreno fertile a Bellano.
Tutto comincia quando vien chiesto alla sezione femminile del fascio di Bellano, retta dalla fiduciaria Fusagna Carpignati, di organizzare la neofestività della befana fascista. L’evento, che ovviamente irretisce la sensibilità del prevosto e della sua perpetua, la Scudiscia, diventa l’occasione ideale per Andrea Vitali di aggiungere un altro tassello a quella storia che la censura ha cercato di sotterrare.
Il fatto che di molte vicende della fine degli anni Venti, di come si viveva nelle periferie alla luce delle imposizioni del governo centrale del regime, si conosca poco, induce a pensare che le vicende narrate, possano essere ricondotte ai racconti di tradizione orale per la quantità di emozioni, comportamenti e abitudini che ne vengono fuori e che l’autore ha saputo ben incastrare e costruire per offrire al lettore una chiave di lettura “popolare”.

A condire la fluidità della narrazione, la consueta ironia che da sempre è il “marchio di fabbrica” di Andrea Vitali che, oltre a scatenare ilarità, sprona il lettore a seguire vicende che raccontate diversamente risulterebbero amare, tristi. Per le loro peculiarità i personaggi sono veri, o meglio, verosimili, benché Vitali si sia divertito a scegliere per loro nomi assurdi come Anfuso, Calcarena, Fusagna, Chiusina… ma che non paiono affatto tali, perché perfettamente adesi al loro ruolo.
Il romanzo è gradevole e di scorrevole lettura. Un buon libro per chi voglia avvicinarsi a Vitali e alla società degli anni Venti e Trenta.

Luciana Fredella


Lo scrittore:
Andrea Vitali è nato a Bellano nel 1956. Medico di professione, ha esordito nel 1989 con il romanzo Il procuratore, che si è aggiudicato l’anno seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway nel 2008 (La modista), il premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante, il premio Campiello sezione giuria dei letterati nel 2009, quando è stato anche finalista del premio Strega (Almeno il cappello), il premio internazionale di letteratura Alda Merini, premio dei lettori, nel 2011 (Olive comprese). Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia, nel 2015 il premio De Sica e nel 2019 il Premio Giovannino Guareschi per l’Umorismo nella Letteratura.
Il suo sito è: www.andreavitali.info