Editore Baldini+Castoldi / Collana Romanzi e racconti
Anno 2020
Genere Thriller
416 pagine – brossura e epub
L’Italia, palcoscenico del primo attentato terroristico interno di matrice jihadista ed esattamente nel cuore pulsante della cristianità in Vaticano, trema. Intanto l’attuale Papa è prossimo alla morte. Si scatena la rincorsa al successore. Due i probabili candidati: Angelo Vignale, considerato un sant’uomo, esponente del lato più conservatore. Warren Hamilton, che opera in Sudafrica in un’istituzione che si occupa di mediare nelle accuse di pedofilia verso i preti allo scopo di far risparmiare la chiesa nei risarcimenti, e la faccia agli occhi del mondo, esponente del lato più progressista. Tra i due si innesca una lotta silenziosa dedita a scovare, l’uno dell’altro, quei tipi di segreti capaci di aprire la strada verso il trono pontificio. Entrambi si avvalgono dell’aiuto di collaboratori per seguire piste in grado di far luce sulle ombre che aleggiano intorno alle loro vite, facendo cadere maschere, dando il via ad una ricerca febbrile in cui ci sentiamo trascinati e trasportati con velocità, voracità di sapere e capire cosa si nasconda veramente negli animi di questi uomini di fede, consumati dalla sete di potere.
“Perché l’alternativa a credere in Dio sarebbe o che tutto questo non ha alcun senso, o che è stato creato da qualcuno di cattivo. E di fronte a queste alternative, optare per Dio è la migliore opzione possibile.”
Pietro Caliceti, torna in libreria con “L’opzione di Dio”, edito da Baldini+Castoldi, un thriller ambientato in Vaticano tra rigiri, ricatti ed intrighi. L’ambito è quello legale e finanziario in cui i nomi spariscono dietro a soldi percorrendo strade meno battute ma più sicure in cui i crimini possono trovare rifugio e la realtà risultare filtrata agli occhi di chi guarda. Lacerato dal vergognoso tentativo di coprire atti di pedofilia da parte di uomini di chiesa che peccano ripetutamente senza pentirsi. Una scrittura precisa, tagliente che espone argomenti finanziarsi non proprio semplici ma in una maniera che risulta facilmente comprensibile anche per chi rappresenta un mondo sconosciuto.
Un thriller in cui non solo si rincorre la verità ma in cui, almeno a me è successo, siamo spinti a profonde riflessioni sulla fede, sulle certezze su cui basiamo la nostra idea di futuro, sulle reazioni che potremmo avere quando queste certezze crollassero dentro di noi spingendoci a capitolare.
Protagonisti forti, spesso spietati. I due candidati al soglio pontificio, freddi calcolatori. I due collaboratori che si affannano a trovare quell’impedimento atto a sbarrare la strada al rivale restando poi impigliati nella verità da cui si alimenta il dubbio, forse più che nella fede in Dio, nella buonafede nell’uomo.
La Città del Vaticano, piazza san Pietro, la finestra da cui si affaccia ogni domenica il Santo Padre per l’Angelus, quanta fascinazione, quanta curiosità, quanto interesse nei milioni di fedeli di tutto il mondo. C’è chi fa un viaggio di poche ore per avvicinarsi almeno una volta nella vita ai quei luoghi tra i più importanti della cristianità, chi attraversa l’intera Europa, chi addirittura viene dall’altra parte del mondo. Il papa, il Vaticano, la città oltre le mura, con i suoi splendidi giardini e le residenze dei più alti prelati. Almeno una volta ogni cattolico praticante ha sognato di entrarci, di avvicinarsi ai luoghi del successore di Pietro (il papa, non l’autore!).
E che fa il Santo Padre quando finisce di recitare l’Angelus la domenica, come trascorre il suo tempo, chi gli sta vicino, di cosa parla con gli alti prelati? Poi si apre il romanzo di Pietro Caliceti e si rimane agghiacciati. Quell’ambiente immaginato da un’aura di santità che lo percorre in ogni anfratto, dove forse è perfino possibile, di tanto in tanto, ascoltare il canto dei Cherubini che arriva fin là, è in realtà un covo di vipere. Un ginepraio di interessi personali e di ambizioni spinte all’estremo, un groviglio di fazioni agguerrite, che sfoderano armi potenti e molto più letali di quelle usate da qualsiasi esercito militare. All’interno delle mura del Vaticano non si può abbassare la guardia, non ci si può mostrare vulnerabili o titubanti, non si può porgere l’altra guancia. Mai. Altrimenti si viene annientati, sopraffatti, marchiati dei peggiori misfatti. Al di là della finestra da cui si affaccia il papa per l’Angelus, e oltre le sue stanze private, si combatte una perenne guerra a colpi di codici amministrativi, diritto internazionale, alta finanza, ricatti e spionaggio. Per questo, leggere L’opzione di Dio è illuminante, sconvolgente, affascinante e dà i brividi. È quasi un romanzo di formazione dove i lettori non riescono a fare a meno di esclamare: ah, ma dai, impossibile.
Una pagina dopo l’altra, fino alla fine. Poi chiudono il libro e aspettano che Caliceti si ricordi di loro e ne scriva ancora e ancora. Pietro Caliceti, da parte sua, dovrebbe comprendere che se uno scrive come lui, con la sua padronanza nel narrare anche le cose più complicate, con la ricerca finissima che ci mette nell’affrontare anche le questioni più delicate, quelle che portano a certi confini inesplorati per i più, è chiaro che poi crea dipendenza. Una dipendenza sana, auspicabile, da coltivare, che è quella della cultura e della lettura. Ma sempre dipendenza è. E i veri lettori, si sa, hanno sempre fame.
Federica Politi e Antonia del Sambro “Due nel mirino”
Lo scrittore:
Pietro Caliceti (1965), avvocato specializzato in materie finanziarie e societarie, ha esordito nella narrativa con L’ultimo Cliente (Baldini & Castoldi, 2016), un romanzo che ha subito avuto un ottimo successo di pubblico e di critica, cui ha fatto seguito BitGlobal (Baldini+Castoldi, 2017), il primo romanzo al mondo incentrato su bitcoin.
Le sue opere sono state salutate come “una nuova narrativa della finanza, che ne sfrutta il lessico e disegna i cattivi contemporanei” (Tuttolibri) ed accostate, oltre che ai romanzi di maestri del legal thriller come John Grisham, a film come La Grande Scommessa e serie televisive come Billions (TuStyle).