Editore Mondadori / Collana Omnibus Italiani
Anno 2020
Genere gotico sci-fi
265 pagine – cartonato e ebook
Come abbiamo raccontato in tantissime delle recensioni che trovate in questo blog, ci sono momenti, nella carriera di uno scrittore, in cui qualcosa si incaglia. Un po’ come il disco in vinile che avete ascoltato centinaia di volte e che, d’improvviso, inizia a saltare. Il Ciclo Di Eymerich è una serie di libri che Valerio Evangelisti ha inanellato via via e nella quale ha portato a compimento uno dei suoi personaggi più completi e potenti: l’inquisitore Nicholas Eymerich (personaggio storico realmente esistito, ndr). Per almeno otto, dei circa 12 libri che compongono il corpus, il personaggio di Eymerich è potente e le storie sono incredibili nella loro articolata stesura. Da “La Luce di Orione” in avanti si iniziano a mostrare i primi solchi sul vinile – di cui metaforicamente si parlava poc’anzi – solchi che diventano sempre più profondi proseguendo, fino a qui. È a malincuore che lo scrivo, perché per me Eymerich rimane un punto focale (tanto d’averne preso il nickname) ed Evangelisti un immenso scrittore di fantascienza. Vi spiego perché.
Eymerich è arrivato nel mio immaginario con un radiodramma Rai. Non sto parlando del primo novecento, badate bene: c’è stato un momento in cui al mattino, su Rai Radio 2 (che posso definire la colonna sonora della mia gioventù, dato che mia mamma tuttora la ascolta, ogni giorno) veniva sceneggiato un libro. Mi ero appassionato con il Mercante di Fiori di Diego Cugia, poi, terminato, arrivò Picatrix, la scala per l’inferno, di Evangelisti: e fu lì che conobbi Eymerich e me ne innamorai. Iniziai a cercare negli Urania (Nicholas Eymerich, Inquisitore Urania, Ottobre 1994), poi nelle pubblicazioni indipendenti dato che Evangelisti era molto più conosciuto – e apprezzato – in Francia che non in Italia. Credo di avere tutto quello che Evangelisti ha pubblicato, anche i saggi (di uno pubblicato da Odoya abbiamo parlato anche qui su Contorni).
Perdonate, sembra che stia divagando, ma l’idea era di cercare di trasmettervi il perché certi autori, a un determinato momento della loro carriera, inciampino. Solo che più sono “grandi”, più fanno male i loro inciampi. Il titolo del libro, Il Fantasma di Eymerich, è molto più calzante di quanto si creda. Eymerich qui è il fantasma di sé stesso e la vicenda è un “ricopertinato” di cose già lette così come lo sono i personaggi che si incontrano. Il racconto che si svolge nel futuro ucronico e che vede protagonista un altro dei personaggi ricorrenti di Evangelisti – il professor Marcus Frullifer – è sfilacciato e lontano dalle sensazioni e dalle descrizioni dei libri precedenti.
Da lettore, ammiratore e – mi si permetta – conoscitore del personaggio e dello scrittore, questo libro mi ha confermato quanto già avevo intravisto in Rex Tremenda Majestatis e prima ancora in La Luce di Orione. Non so se sia stato il fatto di essere diventato “cult” e di aver perso quella sorta di oscurità che permeava il personaggio, ma colui che fu Nicholas Eymerich non è più quello che leggo oggi. Sarà stato quel gran bastardo del re d’Aragona a ridurmelo così. E allora, come si fa con i grandi eroi, li si ricorda.
Chiosa finale: al netto delle mie sensazioni, se volete davvero appassionarvi al personaggio, ma soprattutto allo stile incredibile di Valerio Evangelisti, partite proprio dall’inizio. Nicholas Eymerich, Inquisitore. E buona lettura.
Michele Finelli
Valerio Evangelisti – È uno dei più noti scrittori italiani contemporanei di fantascienza, fantasy (in particolare low fantasy) e horror, che mescola nelle sue opere. È conosciuto soprattutto per il ciclo di romanzi dell’inquisitore Nicolas Eymerich e per la trilogia di Nostradamus, divenuti bestseller. Ha scritto anche saggi e romanzi storici. Evangelisti ha avuto anche una militanza politica nella Federazione della Sinistra ed è direttore e fondatore del sito Carmilla on line.