Danilo Coppe – Crimini esplosivi

1555

Editore Ugo Mursia Editore
Anno 2020
Genere Saggistica
406 pagine – brossura


La sostanza esplosiva è cloro. Se la usi in piccole quantità, disinfetta e igienizza. Se ne usi molta, può uccidere.

Che ci fosse un numero inimmaginabile di bombaroli o aspiranti tali in circolazione lo sapevamo. Basta pensare ai botti di Capodanno e ai relativi incidenti (purtroppo spesso mortali) che ne derivano.
Le bombe e gli esplosivi esercitano un fascino terrifico e pericoloso soprattutto sugli individui di sesso maschile (dalla disanima dei profiler il sesso del bombarolo è quasi sempre Y, cioè maschio!).
Però, sentite questa: I non addetti ai lavori, in Italia, non hanno idea del rilevante numero di attentati esplosivi o incendiari che riguardano individui traditi dal partner. La PASSIONE è uno dei motivi principali che possono trasformare un uomo in un bombarolo.
I bombaroli per rivincita, individui generalmente psicolabili, sono motivati dalla RABBIA, dall’aggressività, dalla gelosia, dalla frustrazione e dal desiderio di rivincita verso la società o verso singoli individui.

Questa preoccupante citazione è tratta dal saggio di cui vi parliamo qui: “Crimini esplosivi”, scritta dal dottor Danilo Coppe, massimo esperto italiano di esplosivi ed esplosivistica e creatore del Museo degli esplosivi di Parma, cui si accede solo se referenziati e su appuntamento (per evitare di suggerire idee malsane).
Per intenderci è Coppe che ha fatto saltare il ponte Morandi davanti a molte telecamere e che ci ha fatto ottenere encomi da tutto il mondo per la precisione chirurgica dell’esecuzione e l’attenzione e la cura impiegate (si ricorda l’utilizzo dell’acqua per evitare la dispersione delle polveri). Sempre Coppe è il perito che il Presidente della corte d’Assise di Bologna ha contattato perché riprendesse in esame le indagini (che non hanno mai dato risposte certe) sulla strage della stazione del 2 agosto 1980, che tra i tanti attentati avvenuti nel nostro Paese è uno dei più emotivamente coinvolgente e ci torna in mente ogni volta che saliamo su un treno. Trovatosi davanti a una stanza intera di Atti, di cui molti nemmeno esaminati, Coppe ha rinvenuto reperti che sono risultati utili per ridiscutere alcuni termini della questione.

(Dal “Bombarolo” di Fabrizio de André in Storia di un impiegato)

MISTER DINAMITE: lo chiamano così. Il nostro autore si occupa da molti anni di demolizioni con esplosivi, ma anche di consulenze per RIS e Polizia di Stato (sempre in merito ai crimini effettuati con esplosivi) e ha voluto radunare in un saggio i risultati di tanti anni di studi, lavoro e analisi.
Il testo, per ammissione dell’autore e conferma di chi scrive, è adatto soprattutto a chi non se ne intende di bombe, quindi è fruibile a tutti e cerca di dare spiegazioni anche a chi non ha vissuto sulla pelle il terribile momento dello stragismo in Italia. Forse questo saggio farà saltare la mosca al naso a qualcuno… visto che i crimini esplosivi vengono riesaminati con occhio attento, segnalando le tante lacune investigative e non solo.
Un esauriente capitolo storico ci spiega le origini delle polveri nere e il loro utilizzo nei secoli. E un altro ancora è dedicato ai profili dei più celebri bombaroli (non solo nostrani).
Chi ama gli scoppi e i boati, ma anche chi, come i lettori del nostro blog divora romanzi polizieschi o thriller, non sarà deluso da questa lettura che analizza un modus operandi criminale purtroppo molto diffuso.

Elena e Michela Martignoni


L’autore:
Danilo Coppe (Milano, 1963) vive a Parma. Geominerario esplosivista, è esperto di blasting engineering con oltre 700 interventi di esplosivistica civile e fondatore e progettista della SIAG srl di Parma, azienda italiana leader nelle demolizioni con esplosivi. È inoltre fondatore e presidente dell’Istituto Ricerche Esplosivistiche, docente al master di Analisi chimiche forensi per l’Università di Bologna, docente e consulente per molti reparti istituzionali nel campo dell’esplosivistica e della blast investigation.