Tiziana Viganò – Quando il delitto è arte

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Editore Golem / Collana Le Vespe
Anno 2021
Genere Giallo
185 pagine – brossura e epub


Sono passati anni dalle indagini di Adelio Rusconi “Sinfonia nera in quattro tempi” e molte cose sono cambiate per l’ex maresciallo. Intanto la laurea in giurisprudenza e i casi di omicidio brillantemente risolti gli hanno rivoluzionato la vita.
Da poco infatti Rusconi che ha compiuto quarantaquattro anni ed è stato addirittura promosso capitano. Ha fatto e visto tanto, troppo forse? Certo è che ora deve imparare a convivere con il nuovo se stesso. Imparare a riconoscersi, ad allontanare la malinconia e quel senso di inquietudine di non riuscir a liberarsi mai completamente dal male che, pur solo sfiorandolo, l’ha indelebilmente marchiato. E la sgradevole sensazione che perfino la sua vita privata stia perdendo colpi.
‘E tuttavia invece di stare a piangermi addosso, dovrei pensare al futuro e pormi degli obiettivi per andare avanti’ s’ingiunge, alzando gli occhi sul Monte Rosa splendido testimone delle sua solitaria passeggiata domenicale in quel pomeriggio di fine estate.
Ma l’improvviso squillare del suo cellulare interrompe sia la passeggiata, che le sue elucubrazioni. Chi chiama è il suo brigadiere, Totò Lo Monaco, per informarlo della scoperta di un omicidio a Legano . Deve rientrare subito e raggiungerlo prima possibile. Poche ore prima infatti, in un’isolata villetta di periferia, la domestica, venuta per dare una mano prima di pranzo nonostante il giorno festivo, ha scoperto il cadavere della padrona in camera da letto. La stanza era in ordine ma la giovane donna, Silvia Leonardi, giaceva nuda, esanime, appoggiata ai cuscini in una posa plastica ma sensuale. Aveva un fiore nei capelli, un nastrino di velluto annodato con un fiocco sul collo e un gatto nero morto ai suoi piedi. Non presentava segni di violenza, il volto appariva rilassato, quasi sereno. Come se la morte avesse fermato per sempre la sua bellezza.
Neppure fosse un’opera d’arte.

Uno strano delitto dai connotati decisamente particolari, rituali forse? E secondo Greta Hofer, brillante medico legale ed ex fidanzata del capitano Rusconi, per diversi aspetti molto simile a un altro avvenuto quattordici anni prima. Anche in quel caso la vittima era stata ritrovata plasticamente nuda adagiata sul letto con fiori tra i capelli e con animale morto ai suoi piedi, non un gatto ma chihuahua, un cagnolino… Ma visto che la vittima, insomma la ragazza uccisa, era Lara, la sua migliore amica, Greta si era trovata coinvolta sia come coinquilina che come scioccata testimone. Un omicidio che allora era stato imputato al fidanzato di Lara, Mario Dominici, fatto condannare dalla polizia, ma tornato da poco in libertà dopo aver finito di scontare la sua pena. Stavolta però Dominici che può contare su un alibi di ferro, sarebbe del tutto estraneo.
Ma è lì solo inizio di un’atroce serie di assassini di donne che recano lo stesso marchio speciale di un serial killer: Delitti in cui la scenografia, la cura di ogni dettaglio e la messa in posa dei cadaveri sembrano quasi voler introdurre un nuovo e macabro stile. Uno stile che si rifà a una “performance art” perseguita con nuove forme artistiche, macabre riproduzioni tratte da famosi dipinti, sculture e installazioni di celeberrimi artisti del passato o contemporanei. Con un omicida in piena escalation: un serial killer innamorato amante dell’arte? Ma sarà vero?
Certo è che il caso, peggio di un rompicapo, scatena nella gente le paure e fantasie più morbose. E mette Rusconi e la sua squadra di carabinieri sotto pressione dei superiori e mediatica. Perché a conti fatti finora non hanno in mano nessuna vera traccia, dispongono solo di pochi labili indizi, e si disperdono vanamente su un ventaglio di false piste.
Invano la squadra del capitano Rusconi cerca di prevenire e ostacolare i delitti che il killer camminando come un funambolo su una lama di rasoio, continua a compiere, lasciando dietro di sé plateali “Performance”, cesellando ed esponendo con le sue mani corpi morti, uccisi con raffinata abilità.
Rusconi non può mollare, deve impegnare tutto se stesso e i suoi collaboratori. Niente e nessuno dovranno poterli fermare ma la rincorsa sarà lunga, ardua e costellata di trappole. La preda è in fuga e sembra poter restare sempre ad almeno due lunghezze davanti agli inseguitori. Ma i cacciatori, devono insistere, senza darsi mai per vinti e senza mai mettersi in discussione, fino a riuscire a interrompere quella spaventosa sequenza di crudeli omicidi.

Certe storie di indifferenza, o peggio sopraffazioni e abusi, possono segnare nel profondo, senza rimedio e per sempre. Il male genera molto spesso altro male? Ma qual è la linea di confine tra vittima e carnefice, qual è il limite oltre il quale quel rapporto di luci e ombre si capovolge? E può essere considerata giusta la vendetta se la vittima sceglie di trasformarsi in efferato carnefice?
Uno spaventoso dramma generato dagli abissi della umana follia, scandito dai capitoli di un romanzo tragicamente appoggiato da Tiziana Viganò alla sua colta passione per l’arte.

Patrizia Debicke


La scrittrice:
Tiziana Viganò è milanese, laureata in Lettere Moderne, redattrice e iconografa per molti anni presso Garzanti Editore. Dal 2018 collabora alla redazione del magazine MilanoNera.