Editore Marsilio / Collana Farfalle
Anno 2021
Genere Giallo/Thriller
400 pagine – brossura e epub
Traduzione di Giovanna Paterniti
Il titolo, a mio parere, non rende giustizia a questo libro egregiamente scritto, con una trama intrigante, strutturata in modo da fondere insieme molti livelli (con fluidità, senza soluzione di continuità), un tocco di mistero, forte caratterizzazione dei personaggi che risultano reali, tangibili e una base storica solida.
Negli anni tragici della grande guerra, quelli dell’occupazione tedesca in Norvegia, Ester è un corriere della resistenza, un’ebrea che ha visto la sua famiglia sparire, trascinata nei campi di concentramento, che decide di rifugiarsi oltre confine, in quella Stoccolma che l’accoglie e la fa diventare il contatto di uno degli uomini più ricercati dalla Gestapo. Dopo venticinque anni, quando il dolore degli eventi passati è ancora brace sotto la cenere, quest’uomo, Gerhard Falkum riappare soffiando su quel fuoco mai sopito costringendo i protagonisti a confrontarsi con una misteriosa morte che li ha uniti e che li costringe a ricomporre i pezzi di un puzzle che non hanno mai combaciato completamente.
La trama corre su due (almeno) linee parallele, due periodi temporali distanti venticinque anni, coinvolgendo le vite dei protagonisti in una spirale di continui flashback svelando, piano piano e con minuzia di particolari, una serie di misteri che non hanno mai smesso di gridare giustizia, e tra questi una morte misteriosa che sembra essere al centro delle vite di tutti quanti. Leggiamo l’evoluzione di ogni singolo personaggio attraverso le sue azioni nel passato e le conseguenze scaturite in un presente che sembra così lontano ma ancora così attaccato a un cordone ombelicale mai reciso.
La tensione scorre, come sangue nelle vene, attraverso l’intera narrazione. È come una corrente che ti spinge a leggere, a fidarti e a pentirti della fiducia data, che ti fa volare alto, ma ti butta a terra non appena scorgi un bagliore di verità. Un thriller brillante che assorbe il suo charme dalla finzione storica meticolosamente ricostruita. Le linee temporali sono molteplici, si intersecano, sovrappongono, si inseguono. Raccontano piccoli dettagli che vanno raccolti con precisione certosina tra i grandi avvenimenti che fungono da specchietti per le allodole. Ogni indizio è a portata di mano, avvolto nel confortevole sacco amniotico della verità tramandata, quella rassicurante, quella viscida su cui tutto scivola senza lasciare traccia, quella verità che è solo la parte socialmente accettabile degli orrori di una guerra.
Leggendo il libro non mi è difficile capire il perché Kjell Ola Dahl sia così largamente apprezzato a livello internazionale. Uno scrittore in grado di mantenere la tensione, una linea narrativa comprensibile nel continuo alternarsi di “prolessi” e flashback. Un libro da leggere tutto d’un fiato, come un buon vino che apprezzi mentre lo bevi ma che ti lascia stupito per il retrogusto che ti avvolge dopo averlo fatto.
“Lei non gli risponde. La morte non è mai banale. Se uno ha vissuto per più di cinquant’anni e ancora non l’ha capito, non sarà certo lei a insegnarglielo, ne andrebbe della sua dignità. «L’acqua per il tè bolle» dice. «Ci sentiamo più tardi.”
Matteo Bordoni
Lo scrittore:
Kjell Ola Dahl (Gjøvik, 4 febbraio 1958) è uno scrittore e sceneggiatore norvegese. Figlio di un giornalista, ha studiato Psicologia ed Economia all’Università di Oslo; dopo molti viaggi all’estero, ha lavorato in un istituto scolastico norvegese; nel 1989 ha iniziato a scrivere il primo romanzo, pubblicato nel 1993. In Italia è noto per la serie di romanzi polizieschi con protagonisti Gunnarstranda e Frolich .
Tra le sue opere:
Un piccolo anello d’oro, Marsilio, 2006 (En liten gyllen ring, 2000)
L’uomo in vetrina, Marsilio, 2008 (Mannen i vinduet, 2001)
Il quarto complice, Marsilio, 2010 (Den fjerde raneren, 2005)
False apparenze, Marsilio, 2012 (Kvinnen i plast, 2010)
Il corpo di ghiaccio, Marsilio, 2014 (Isbaderen, 2011)
L’angelo nero, Marsilio, 2017 (Svart engel, 2007)